Ucraina, denuncia dell’Unicef: bambini a rischio tratta

Le mafie dello stupro a pagamento stanno sfruttando l’emergenza umanitaria, l’istituzione internazionale lancia l’allarme sui rischi che i più piccoli finiscano nelle reti della pedofilia.

Ucraina, denuncia dell’Unicef: bambini a rischio tratta
screenshot sito web Unicef Italia

Le prime denunce, lo stiamo ripetutamente pubblicando, sono arrivate dalla Romania a fine febbraio. Ulteriori conferme, e mobilitazioni delle associazioni e reti contro lo sfruttamento dello stupro a pagamento, sono già arrivate anche dalla Moldavia. Le mafie si sono attivate e sono operative per sfruttare la drammatica emergenza umanitaria scatenata dalla nuova guerra in Ucraina.

Quelle mafie da sempre attive nell’Est Europa, anche se non soprattutto verso l’Italia, che vedono nello sfruttamento perverso, depravato, patriarcale, della schiavitù sessuale delle donne una delle loro architravi criminali. Insieme ai bambini: milioni sono i bambini, le denunce e i report di Meter e delle forze dell’ordine sono chiari ed inequivocabili, sfruttati, violentati, abusati.

In Europa avanzano i tentativi di normalizzare e far avanzare la pedofilia e la sua immonda propaganda.

In Olanda, lo denunciò un anno fa don Fortunato Di Noto nella videointervista che ci rilasciò, un partito apertamente pro pedofilia stava nuovamente sorgendo. Nel paese che detiene da vent’anni il record mondiale del turismo pedofilo e in cui questa nuova guerra ha scatenato le perversioni degli stupratori pornografici (come denunciato da Sex Industry is violence, denuncia che abbiamo pubblicato con una videointervista lo scorso 10 marzo ad una loro amministratrice) tutto questo sembra non interessare, continua a perdurare un silenzio dal sapore di complicità e omertà vigliacchi. Da settimane questa cappa ci stiamo impegnando a romperla e denunciarla, ad abbatterla e a gridare forte quanto sta accadendo. Continueremo a farlo con costanza, implacabili. Nonostante negazionismi e silenzi.

L’Ucraina è uno dei luoghi al mondo in cui maggiore e consolidato è lo sfruttamento delle donne, dei loro corpi offerti in un disumano mercato, e dei bambini. Infanzia considerata merce per ricche famiglie occidentali, in cui le donne sono schiavizzate da un’industria abominevole. Mentre imperversano leoni (anche se dovremmo usare ben altra parola del vocabolario italiano che vi fa rima) da tastiera e tuttologi da salotto, capaci di tutto dietro una tastiera al sicuro delle loro tiepide case, continuano ad arrivare drammatiche conferme di quanto stiamo denunciando e di una realtà sempre più disumana e abominevole.

Nei giorni scorsi un grido d’allarme è giunto dall’Unicef: i bambini in fuga dall’Ucraina sono a rischio tratta e sfruttamento. Inutile girarci intorno e cercare perifrasi indoranti, queste parole hanno un solo significato: pedofilia.

«I responsabili di tratta spesso cercano di sfruttare il caos dei grandi movimenti di popolazione, e con più di 1,5 milioni di bambini che sono fuggiti dall'Ucraina come rifugiati dal 24 febbraio, e innumerevoli altri sfollati a causa delle violenze all'interno del paese, la minaccia per i bambini è reale e crescente – scrive l’organismo internazionale a tutela dell’infanzia - Secondo una recente analisi condotta dall'UNICEF e dall'Inter-Agency Coordination Group against Trafficking (ICAT), il 28% delle vittime identificate della tratta a livello globale sono bambini. Nel contesto dell'Ucraina, gli esperti dell'UNICEF in materia di protezione dell'infanzia ritengono che i bambini rappresentino probabilmente una percentuale ancora maggiore delle potenziali vittime di tratta, dato che i bambini e le donne rappresentano quasi tutti i rifugiati che sono fuggiti dal paese finora».

«La guerra in Ucraina sta portando a massicci spostamenti e flussi di rifugiati, condizioni che potrebbero portare a un aumento significativo della tratta di esseri umani e a un'acuta crisi di protezione dei bambini – sottolinea Afshan Khan, Direttore regionale dell'UNICEF per l'Europa e l'Asia centrale - i bambini sfollati sono estremamente vulnerabili alla separazione dalle loro famiglie, allo sfruttamento e alla tratta. Hanno bisogno che i governi della regione si facciano avanti e mettano in atto misure per tenerli al sicuro».

Sono «più di 500 bambini non accompagnati sono stati identificati mentre transitavano dall'Ucraina alla Romania dal 24 febbraio al 17 marzo – ha sottolineato l’Unicef - il vero numero di bambini separati che sono fuggiti dall'Ucraina verso i paesi vicini è probabilmente molto più alto. I bambini separati sono particolarmente vulnerabili alla tratta e allo sfruttamento».

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