FCA Termoli: lo sciopero continua

Soa e FlmUniti ribadiscono con forza: «Chiediamo l'immediata chiusura degli stabilimenti italiani con retribuzione piena». Lo sciopero continua sino al 23 marzo.

FCA Termoli: lo sciopero continua

Lo sciopero continua. Le sigle sindacali continuano a ribadire un concetto preciso: «i provvedimenti presi sono soltanto una lavata di faccia».

Questa volta ad intervenire sono Andrea Di Paolo, coordinatore del Sindacato Operai Autorganizzati (SOA) e Alfredo Tamburrini, per la Flm Uniti di Campobasso. «In Fiat FCA Termoli continua lo sciopero iniziato martedì 10 marzo e, da oggi, prorogato di fatto fino al 23 marzo 2020. Lo Stato ci costringe a perdere soldi per la sicurezza pubblica, con il dissenso netto e la protesta si riacquistano dignità e diritti». Ecco la richiesta.

«Chiediamo l'immediata chiusura degli stabilimenti italiani con retribuzione piena. Molti sono i lavoratori che da nord a sud gridano alla mancata sicurezza anti coronavirus sui luoghi di lavoro, ma ancor di più si conferma il fatto che il Governo italiano dimostra grande fedeltà ai banchieri e agli industriali». I lavoratori non si sentono tutelati. E scrivono: «Tutto andrà bene, restate a casa, sono vietati assembramenti, quindi anche tutti i tipi di manifestazioni pubbliche, intanto si autorizzano gli ammassamenti sui bus e nelle fabbriche, alla faccia di tanti uomini e donne, padri e madri di famiglia che già precariamente arrivano alla fine del mese. Altro che sanificazioni, è soltanto una lavata di faccia! Ora è tutto più chiaro. Deve ripartire una coscienza collettiva consapevole e capace per poter rispondere all'attacco. Restiamo a casa, ma liberi di pensare».