Fuori c'è il sole e anche nel mio cuore

dal TRENTINO a BISCEGLIE. «Ho scelto di sottopormi alla quarantena, isolandomi dai miei familiari, non perché abbia sintomi, ma per senso civico e amore dei miei parenti. Sono al giorno nove di questa quarantena e ti posso assicurare che non è per niente facile».

Fuori c'è il sole e anche nel mio cuore

Caro Antonio,
Ti scrivo da un piccolo box del piano meno uno di una palazzina di Bisceglie, un paese in provincia di Bari; si hai letto bene, da un box.

Ho scelto di sottopormi alla quarantena, isolandomi dai miei familiari, non perché abbia sintomi, ma per senso civico e amore dei miei parenti. Sono al giorno nove di questa quarantena e ti posso assicurare che non è per niente facile.

Mi sono isolata il giorno stesso del mio rientro in Puglia, dal Trentino.

Come tu ben sai, ho lavorato per 3 mesi sulle Dolomiti e stava andando tutto nel migliore dei modi; la parola 'Coronavirus' è stata nominata pochissime volte, soprattutto perché, in un luogo di vacanza, era l'ultima cosa che un ospite voleva sentirsi dire.

Un pó di problemi sono sorti intorno al 23 di febbraio, "Coronavirus a Fai della Paganella", così l'articolo in prima pagina sull'Adige ha spiazzato tutti: qualcuno è scappato dall'hotel, qualcun altro evitava i contatti ecc...  Il caso è stato smentito due giorni dopo e tutto è tornato alla 'normalità'; bella parola quella, noi dipendenti ci sforzavamo di far sembrare tutto normale e dovuto, per farti capire: io facevo giocare i bimbi al mini club ad un metro di distanza e come me tutti i settori si sono adoperati per far mantenere le giuste distanze, far usare l'amuchina ecc, permettendo così la giusta "spensieratezza" a chi era in vacanza.

La stagione è continuata fino al 8 Marzo, festa della Donna, ed il 9 Conte emana il decreto... dal 10 mattina l'hotel era vuoto.

Noi abbiamo chiuso i settori dell'animazione, pranzato in hotel per l'ultima volta e dopo non sapevamo davvero cosa fare...

Avremmo fatto lì la quarantena se solo avessimo avuto un alloggio in cui stare; perché diciamocelo, non era la voglia di 'tornare da mammà' a spingermi a rientrare, ma un problema molto più grande: dal giorno dopo io non sapevo dove andare, non avrei avuto più un tetto sulla testa.

11 Marzo, valigie fatte e si torna a casa (con le dovute precauzioni).

"Mamma prepara il letto nel box e la stufetta, arrivo alle 11" ho scritto solo questo messaggio a  mia madre, avevo il cuore in gola... Mi sarebbe piaciuto abbracciarla, dare un bacio a papà, cenare con loro dopo 4 mesi... Ma non potevo, non dovevo! Nella testa rimbombava e rimbomba ancora solo una cosa: "E se stessi covando qualcosa? E se l'ho preso e sono asintomatica?". Non posso permettermi di far ammalare i miei parenti.

Non nego che mi scende qualche lacrima mentre butto giù queste due righe.. Non so spiegarti, caro Antonio, cosa si prova ad avere 19 anni e restare chiusa in un box, a "vedere" tua madre solo dietro una vetrata, dove lascia sempre il piatto per il pranzo e la cena, puntualmente con un bigliettino "non mollare, ci abbracciano presto"...

Non è una situazione semplice, fuori c'è il sole ed il cielo è veramente più blu, e io li vedo dalla finestrella lì in alto.

La mia città sembra rispettare abbastanza bene le restrizioni, c'è un silenzio assordante, non un macchina né un rumore, e devo essere proprio sincera: i flash mob di musica, dai balconi, mi hanno donato un pó di conforto.

Qui intorno a me non si sente proprio nulla, solo qualche gattino che miagola o il cinguettio degli uccelli... ogni tanto, anzi troppo spesso, a distruggere questa quiete apparente si sentono le ambulanze che sfrecciano (l'ospedale è qui vicino e lo hanno dedicato interamente alla gestione dell'emergenza). 
È un importante momento storico questo, probabilmente il peggiore che potevamo vivere, ma io ci spero...
Spero di "salire sopra a casa", come dice mia nonna, il 26 marzo e di abbracciare mia madre; dopo però non ho intenzione di uscire, #iorestoacasa ad aspettare che tutto questo finisca e del quale rimarrà solo un triste ricordo, spero.

Fuori c'è il sole ed anche nel mio cuore.

Io per il momento aspetto solo di 'salire sopra', tu però a casa restaci, stringiamo i denti affinché questo diventi solo il nostro buio passato, perché nel mio presente io ci ho sempre visto il sole.
Io ci spero.
Passerà, e torneremo ad abbracciarci come prima.

Ciao Antonio 

#restaacasa!