«Il cattivo esempio rappresenta ulteriore spinta alla devianza dei minori»
L'OPINIONE. «Sottoscritto un accordo finalizzato a prevenire la devianza minorile. A sottoscriverlo, con il coordinamento della Prefettura di Catania, sono stati il sindaco della città, i vescovi di Catania, Caltagirone e Acireale, il procuratore distrettuale della Repubblica, il procuratore e il presidente del Tribunale per i Minorenni, il questore, i comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il rettore dell'Università, il dirigente scolastico provinciale, il dirigente dell'ispettorato del lavoro, la dirigente dell'Ufficio Servizio Sociale per i Minorenni.»
Alcune istituzioni della città di Catania hanno sottoscritto un accordo finalizzato a prevenire la devianza minorile.
A sottoscriverlo, con il coordinamento della Prefettura di Catania, sono stati il sindaco della città, i vescovi di Catania, Caltagirone e Acireale, il procuratore distrettuale della Repubblica, il procuratore e il presidente del Tribunale per i Minorenni, il questore, i comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il rettore dell'Università, il dirigente scolastico provinciale, il dirigente dell'ispettorato del lavoro, la dirigente dell'Ufficio Servizio Sociale per i Minorenni.
Iniziativa importante e meritoria.
Ma tutti sappiamo che firmare un protocollo d'impegno comune ha significato solo se ad esso seguono sinergiche iniziative concrete.
In attesa che ciò accada mi permetto alcune considerazioni.
1) Il disagio minorile a Catania e provincia è di portata storica.
Vasti agglomerati urbani sono relegati in quartieri economicamente marginali, deprivati dei servizi essenziali e di adeguate opportunità formative.
2) Ciò determina il disconoscimento di fatto dei diritti fondamentali, tra i quali quello alla istruzione, all'attività sportiva e ricreativa, alla prospettiva di lavoro.
3) La devianza minorile nasce e si alimenta in tali contesti, e facilmente si diventa preda della criminalità degli adulti.
4) Quest'ultima, si badi bene, non è solo quella delle cosche criminali e mafiose, che indubbiamente hanno un ruolo determinante.
Ma è anche quella di alcune élites partitiche, istituzionali ed economiche che, nell'esercizio delle loro funzioni, praticano la illegalità.
Sono alcuni esponenti di queste élites che, adusi alla corruzione e al peculato, trasferiscono la ricchezza collettiva dall'ambito pubblico a quello privato.
Il loro cattivo esempio rappresenta ulteriore spinta alla devianza dei minori, e non solo di quelli che vivono nei quartieri disagiati.
5) Pertanto nessun intervento sarà realmente risolutivo se non si affrontano alla radice tutte le concause che determinano il fenomeno.
Repressione certamente, ma anche e soprattutto prevenzione.
Compito immane, ma spero che i firmatari dell'accordo lo perseguano con tenacia e senza alcun tentennamento.
Anche perchè su molti di essi ho piena fiducia.
Da cittadino di Catania dico che il passato non depone a favore, ma sperare è un obbligo.
Sarebbe ora!