Per un'Europa libera e unita/2

IL MANIFESTO DI VENTOTENE/Seconda Parte. Dopo la lettera inviata ai vertici europei da parte di Pagliarulo (Anpi): «Sullo scandalo nel Parlamento europeo, si torni allo spirito di Ventotene: i mercanti vanno cacciati dal tempio», PUBBLICHIAMO (a puntate) il Manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli. La politica europea ha bisogno di nuovi progetti e di persone valide (con le mani pulite).

Per un'Europa libera e unita/2

A nome dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia esprimo un grande turbamento e un profondo sdegno per lo scandalo che ha investito il Parlamento europeo. Quando poteri esterni tentano di condizionare, per di più con l’arma della corruzione, l’autonomia delle decisioni di un organo che rappresenta la volontà popolare, si pone una questione morale ma anche una grande questione democratica. Occorre tornare ai principi dei padri fondatori ed allo spirito del manifesto di Ventotene. I mercanti vanno cacciati dal tempio.

Gianfranco Pagliarulo

 

Compiti del dopo guerra

L’unità europea

La sconfitta della Germania non porterebbe però automaticamente al riordinamento dell’Europa secondo il nostro ideale di civiltà. Nel breve intenso periodo di crisi generale (in cui gli stati giaceranno fracassati al suolo, in cui le masse popolari attenderanno ansiose le parole nuove e saranno materia fusa, ardente, suscettibile di essere colata in forme nuove, capaci di accogliere la guida di uomini seriamente internazionalisti), i ceti che più erano privilegiati nei vecchi sistemi nazionali, cercheranno subdolamente o con la violenza di smorzare l’ondata dei sentimenti e delle passioni internazionaliste, e si daranno ostentatamente a ricostituire i vecchi organismi statali.

Ed è probabile che i dirigenti inglesi, magari d’accordo con quelli americani, tentino di spingere le cose in questo senso, per riprendere la politica dell’equilibrio dei poteri, nell’apparente immediato interesse dei loro imperi.

Le forze conservatrici, cioè: i dirigenti delle istituzioni fondamentali degli stati nazionali; i quadri superiori delle forze armate, culminanti, là dove ora esistono, nelle monarchie; quei gruppi del capitalismo monopolista che hanno legato le sorti dei loro profitti a quelle degli stati; i grandi proprietari fondiari e le alte gerarchie ecclesiastiche che solo da una stabile società conservatrice possono vedere assicurate le loro entrate parassitarie; ed al loro seguito tutto l’innumerevole stuolo di coloro che da essi dipendono o che anche sono solo abbagliati dalla loro tradizionale potenza; tutte queste forze reazionarie già fin da oggi sentono che l’edificio scricchiola, e cercano di salvarsi.

Il crollo le priverebbe di colpo di tutte le garanzie che hanno avuto finora, e le esporrebbe all’assalto delle forze progressiste.

continua

 

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