Il Teatro San Carlo rialza il sipario. In programma quattro spettacoli

"La riapertura autunnale del Teatro di San Carlo, dopo l’emergenza Covid-19, ha per noi un significato molto importante: siamo davvero felici di poter dare nuovamente il benvenuto in Teatro al nostro Pubblico per un evento dal vivo!"

Il Teatro San Carlo rialza il sipario.  In programma quattro spettacoli
Immagine di repertorio

Dopo i lunghi mesi di chiusura imposti dall'Emergenza Covid-19 il Teatro San Carlo rialza finalmente il sipario. Il calendario della stagione autunnale prevede infatti quattro spettacoli: un concerto con il Direttore Musicale, Juraj Valcuha, e tre opere in forma di concerto - Die Zauberflöte (Il Flauto Magico), La Rondine e La traviata. Durante gli spettacoli saranno scrupolosamente rispettate le regole del distanziamento fisico imposte per contenere il rischio di diffusione del contagio da Covid-19 e, per tale motivo, è stata limitata significativamente la capienza degli spazi in cui poter accogliere gli spettatori e, di conseguenza, è stata ridotta la disponibilità dei posti in vendita. Oltre a mantenere la distanza interpersonale ed evitare assembramenti, il pubblico sarà tenuto ad indossare la mascherina e, all'ingresso in sala, sarà effettuata la misurazione della temperatura. Sarà, inoltre, disponibile gel igienizzante per la disinfezione delle mani. 

 

Ecco il programma degli spettacoli previsti per settembre/ottobre

Concerto di Juraj Valcuha (27 settembre 2020)

La Prima Sinfonia di Gustav Mahler ebbe una gestazione lunga e complessa, articolata in tre versioni. La prima è del 1888, la seconda del 1893 e la terza del 1896. Mahler definì la seconda versione “Titano”. Si trattava di un poema sinfonico diviso in due parti. La prima parte – intitolata Dai giorni di gioventù: fiorì, frutti e spine – era formata dai primi tre movimenti. La seconda – intitolata Comoedia humana – dagli ultimi due movimenti. I cinque movimenti a loro volta erano intitolati: 1) Primavera senza fine (“L’introduzione rappresenta il risveglio della natura dal lungo sonno invernale”) 2) Blumine: traducibile come “Raccolta di fiori”: movimento in seguito soppresso 3) A vele spiegate 4) In difficoltà! “Una marcia funebre nello stile di Callot”, al cui proposito Mahler annotò: “lo stimolo esterno della composizione di questo brano musicale è venuto all’autore da Il corteo funebre del cacciatore, un’illustrazione satirica di un antico libro di favole, che è nota a tutti i bimbi austriaci. Gli animali della foresta accompagnano alla tomba il cacciatore morto: le lepri portano lo stendardo…” 5) Dall’inferno al paradiso (in italiano nell’originale), che deve seguire il movimento precedente “come l’improvviso grido di un cuore ferito nel profondo”. Domenica 27 settembre, l'esecuzione della Sinfonia n. 1 di Mahler sarà affidata, per la seconda volta nella sua esperienza sul palcioscenico di Napoli, alla conduzione di Juraj Valcuha.

Die Zauberflöte (Il Flauto Magico) - in forma di concerto il 2 e 4 ottobre 2020

Schikaneder, confratello in massoneria di Mozart, aveva da poco riaperto il teatro Auf der Wieden dove si rappresentavano soprattutto Singspiele, ovvero azioni non interamente musicali ma comprensive di parti parlate e di canto. Nella mani di Mozart il libretto (a dire il vero piuttosto convenzionale, con alternanza di scene buffonesche e drammatiche) prese nuova vita trasformandosi in un fiabesco rito di iniziazione nel quale le vicende dei protagonisti assumono un significato inatteso. Tutti gli accadimenti scenici e musicali che si svolgono nell'opera seguono una dinamica prettamente teatrale, sganciata però da una logica drammatica stringente ed unitaria. Composto nei ritagli di tempo della stesura della Clemenza di Tito, Il flauto magico fu da subito riconosciuto come un capolavoro assoluto; Salieri, il principale antagonista di Mozart, la definì un'opera degna di essere rappresentata nelle maggiori solennità e Goethe la riteneva la sola musica che avrebbe potuto rivestire di note il suo Faust. L'opera accoglie in sé tutti i più importanti elementi stilistici e razionali della musica operistica settecentesca, fusi in un'unità drammatico-musicale carica di significati simbolici e che servirà da modello all'opera romantica tedesca. Questa versione in forma di concerto sarà affidata alla direzione di Gabriele Ferro.

La Rondine - in forma di concerto il 16 e 18 ottobre 2020 

La rondine viene troppo spesso considerata una composizione minore di Puccini; tacciata di superficialità e banalità, è tuttora fra le sue opere meno eseguite. Secondo alcuni critici l'opera è stata vittima di una grande quantità di equivoci che ne hanno ostacolato il percorso che l’avrebbe dovuta condurre verso il successo. Era stata commissionata in origine come operetta da parte di un Teatro viennese, ma non vide mai la luce in questa veste e anche se tutta la vicenda è cosparsa di un'ironia leggera, rivolta a personaggi in vista come D'Annunzio o Richard Strauss (evocato da una guizzante citazione di Salome), Rondine non ha nulla a che spartire con l'operetta, né ad essa mira la massiccia presenza dei ballabili. Si pensi anzitutto all'onnipresente valzer, cui Puccini tributò una vera e propria apoteosi nel cuore del secondo atto, ma anche a tutte quelle danze moderne di cui l'opera è intessuta, dal fox-trot all'one-step fino al tango e altre ancora. Dal punto di vista musicale La rondine appare come una partitura leggera ma di garbata eleganza: il discorso musicale è fluido, con notazioni sottili e raffinatissime. Predomina, lungo tutta l’opera, il valzer che però, nelle mani di Puccini, perde il suo significato di spensierata allegrezza e conquista un tono teneramente sensuale. Il linguaggio armonico risulta complesso anche grazie a una strumentazione finissima che spesso salva il discorso melodico da certi facili effetti. Sul podio, alla direzione dell'opera, il Direttore Musicale Juraj Valcuha.

La traviata - in forma di concerto dal 24 al 28 ottobre 2020 

A Parigi si depongono tuttora fiori sulla tomba di Marguerite Gautier, protagonista realmente esistita del dramma di Alexandre Dumas figlio La dame aux camélias dal quale Verdi, insieme al suo librettista F. M. Piave, trasse il libretto della Traviata. Non a caso l'opera, basata su un soggetto piuttosto scabroso per l'epoca, vide la luce a Venezia dove la censura era già stata tollerante con Verdi accettando le arditezze di Ernani e Rigoletto. Per diverse ragioni (tra le quali l'inadeguatezza dei cantanti) l'opera subì un clamoroso insuccesso alla prima ma divenne poi una delle opere italiane più rappresentate di tutti i tempi. Sul piano musicale, La traviata è per molti aspetti l'ultima opera belcantistica di Verdi e segna il passaggio dal modello del primo Ottocento, legato ad una dimensione vocale idealizzata, alla nuova via più “realistica” che lo stesso Verdi percorrerà nella seconda metà del secolo. Terza opera della cosiddetta “trilogia popolare” (insieme a Trovatore e Rigoletto), Traviata è forse la partitura più densa di interiorità psicologica di tutto il teatro d'opera romantico. Le violente passioni delle opere precedenti si trasformano in sottili e spesso raffinate notazioni dei sentimenti, del dolore, della tenerezza, dell'amore, della rassegnazione. Questa esecuzione in forma di concerto sarà affidata alla direzione di Stefano Ranzani.