Lettere e disarmonie

Ritorna la recensione letteraria con il libro di Francesco Giampietri per i tipi dell’Erudita di Giulio Perrone. L'autore, storico del pensiero filosofico e scientifico, docente universitario, ha contribuito alla stesura de La Filosofia e le sue storie, progetto editoriale curato da Umberto Eco. Lettere e disarmonie è il suo primo libro per tutti.

Lettere e disarmonie

Nell’incipit del libro leggo parole/lettere che mi lasciano, incuriosita, appesa a cercare un varco per la comprensione e l’analisi della struttura del libro.

Leggendo questo libro si entra in tutto, nel completo, in quel tutto umanamente possibile e  diventa un viatico su cui tutti gli esseri  pensanti dovrebbero far capolino.

Dunque il filo conduttore è l’essenza stessa del vivere che si contorce in una disamina puntuale e cocente, senza fronzoli, della realtà, quella immaginata, quella vissuta, quella amata, quella odiata. Una sapiente miscela di parallelismi tra i misteri della vita che i grandi autori e i grandi artisti, come Francesco Giampietri, contribuiscono a rendere maestosa l’opera, capace di insinuarsi nella vita scarna del quotidiano, del nobile pensiero e nelle parole non dette , ma sempre pensate ed accarezzate  anche da coloro che non vorrebbero mai averle ascoltate.

Una parafrasi continua del mondo esperienziale collegato ai grandi progetti di vita, alla carrellata di improvvidi eventi sociali e politici, argomentati con la fame di chi si ciba voracemente del vivere. Ma anche di chi si infila selvaggiamente senza aver bisogno di metafore, di sotterfugi, di amare solitudini.

Tutto è già dedotto, tutto è già aggrappato alle molecole di vita di Francesco che si imbatte in scenari di sconcertante bellezza “Scrivo di getto un biglietto: il nostro non è il migliore dei mondi possibili. Imparerai a resistere alla seduzione degli entusiasmi. Tutto sommato questo mondo non è un granchè. Imparerai a scovare e schivare le insidie oltre il velo delle cose…“

Scorro tra le mani le pagine e mi chiedo quanti anni ha vissuto Francesco? Eppure mi sembra giovane! Rivedo in lui l’urgenza del vivere che si è appropriata delle sue viscere già dal primo vagito credo! Una mente e un cuore che vagano, perché vagare è la cosa più eccitante che possa esistere. Presuppone la libertà, l’inclinazione alla conoscenza scevra di simbolismi e delle didascalie imposte.

In questa lunga corsa al vivere, al capire intravedo l’uomo che gusta ogni momento, uno spettatore, un narratore onnisciente, intravedo tutto ciò che può arrivare alla mente ed anche al cuore.

Mi fermo su un passo del libro , "Un filosofo sentenzioso aveva sostenuto che dopo Auschuitz non fosse possibile alcuna poesia, nessuna forma d’arte e di affermazione creatrice… eppure non è stato così…“

Queste lettere/parole mi emozionano, mi pongono davanti al mastodontico punto interrogativo che copre la mia stessa mente, disarciona le mie pur fragili certezze ed accende il bisogno di vestire altri abiti.

Quadri scorrevoli di passi arrampicati sugli angoli della percezione, del comodo o scomodo sentire, del riuscito e non riuscito, del provato e del mai provato.

Sorrido nel leggere sul tema del momento. Questo improvvido uso dei social, questo falso mescolarsi agli altri che, alla fine, diventano altro da te. Questa mercificazione di sentimenti e l’accavallarsi di un mondo irreale su quello reale, molto meno bello, molto meno sincero, molto meno attraente. Eppure un fine Internet lo possedeva. E ripropongo dal libro “Del resto la massima della ragione telematica è: fai in modo di apparire più attraente di quanto tu non sia o possa lontanamente sperare di essere”

Pagine di solidarietà, di amore, di delicatezza che è propria di chi subisce il rapimento, quello subito dallo stesso Leopardi, per citare un autore eccelso “La vita, quella vera, è l’audace composizione di occasioni  nella trama incerta degli incontri. Ho nostalgia soltanto del futuro e non temo la notte” dice ancora Francesco.

La disarmonia è l’armonia che si ricerca, non la mancanza di armonia.

Grazie Francesco Giampietri per averci lasciato il motivo per credere ancora che valga la pena di vivere.

Questa recensione è particolarmente importante per me che ho conosciuto molto bene Francesco  Giampietri e, sono certa, ora sorriderà dal cielo , ancora di me e di tutti noi!