Non persone, disumanizzazione totale. È una delle radici, probabilmente la fondamentale, dei peggiori crimini del Novecento. Crimini sistemici, oppressioni che hanno portato a genocidi e stermini. Cancellare l’umanità, non considerare persone è l’anticamera del disprezzo di vite, pensieri, volontà, del considerare alla stregua di oggetti che si possono buttare via, adoperare a proprio piacimento, distruggere. È storia di un secolo fa ed è storia di oggi, di questi ultimi decenni.
Dal nazismo storico al terrorismo di oggi. Terroristi in alcuni Stati sono considerati anche i cosiddetti incel, maschilisti violenti che perpetrano una vera ideologia di dominio, possesso, sterminio di ogni donna. È l’esasperazione, il portare alle più disumanizzanti conseguenze la «cultura dello stupro». Che cancella l’umanità di ogni donna, considerandole solo oggetti sessualizzati alla mercé delle perversioni e delle depravazioni maschili. La donna in quanto donna non è considerata da costoro un essere umano, una persona.
E se si ribella al patriarcato egemone, se non accetta di sottomettersi al fallocentrismo più sfrenato e immondo lo stupro, ogni violenza, anche l’uccisione sono crimini perpetrati dagli incel. In alcuni Stati considerati terroristi anche a seguito di stragi. È cronaca degli ultimi anni.
Losfruttamento della schiavitù sessuale, lo stupro a pagamento, è come tante volte abbiamo documentato e riportato una delle leve criminali più forti delle organizzazioni criminali, delle mafie di ogni latitudine. E i papponi, i prostitutori sanno benissimo di alimentare l’industria criminale così come non si fermano di fronte a nulla, perpetrando e rivendicano ogni violenza, anche le più efferate.
I forum dei papponi/prostitutori costantemente sono la dimostrazione di questo spaccato criminale. Il 7 dicembre scorso Sex Industry is violence ha documentato quel che incel/redpillati pubblicano nei messaggi che si scambiano.
«Gli incel/redpillati sono una comunità virtuale di uomini che sostengono che le donne sarebbero privilegiate in molti ambiti, specie quello sessuale, per via dei pretendenti disposti ad avere rapporti con esse» e «hanno sviluppato un lessico tutto loro per comunicare – riporta nel post Sex Industry is violence - per manifestare il loro disprezzo per le donne, per esempio, utilizzano la sigla NP che significa "Non Persona"» e «sono inoltre soliti classificare le persone dando un voto alla loro bellezza che sta su una scala da 1 fino a 10». Gli incel/redpillati, denuncia una delle immagini del post, sono tra i papponi più accaniti.
A che livello arrivano nel perpetrare la cultura dello stupro, violenze arrivando anche a tendenze pedofile è chiaro e lampante nell’immagine di copertina – tratta dal post di Sex Industry is violence – di quest’articolo.
Redattore WordNews.it -
È nato ad Atessa (Chieti), nel 1984. Attivista e volontario di varie associazioni e movimenti culturali, ambientalisti, pacifisti e di lotta alle mafie. Redattore per i portali d'informazione del gruppo Cittanet, cura ValSinello.net e LancianoNews.net, e della redazione abruzzese di Pressenza.
Ha collaborato con Adista, Primadanoi, Terre di Frontiera, Unimondo, Libera Informazione, Popoff Quotidiano e SocialPress. Ha curato, per oltre dieci anni, il sito personale del giornalista e regista RAI Stefano Mencherini, dove è stata curata la diffusione e la pubblicizzazione del documentario d’inchiesta «Schiavi. Le rotte di nuove forme di sfruttamento», con il quale è stata portata avanti la “Campagna di sensibilizzazione per l’informazione sociale”, in collaborazione con MeltingPot e Articolo21, e per la creazione di un Laboratorio permanente di inchiesta e documentari sociali in RAI, nata per rompere la censura televisiva del documentario d’inchiesta “Mare Nostrum”. Articoli su tematiche sociali e culturali sono stati pubblicati dal mensile Vasto Domani.
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