Abusi clericali e pedofilia nella Chiesa, nel report non c’è traccia di giustizia per le vittime ma di insabbiamento

TERZA PARTE/«Nasce gravemente compromesso e dimostra ancora una volta che la volontà di prendere le distanze dalla cultura dell’omertà e dell’insabbiamento non fa parte dell’agenda CEI» (ItalyChurchToo).

Abusi clericali e pedofilia nella Chiesa, nel report non c’è traccia di giustizia per le vittime ma di insabbiamento
Zuppi, fonte: Clarin

Rilevatore dello spirito della CEI sugli abusi clericali con cui l’indagine che non indaga è avvenuta e il report che non riporta è stato stilato viene dalle stesse parole di chi l’ha promosso e raccontato. “Donne per la Chiesa” ha trascritto alcune delle parole pronunciate nel convegno tenutosi presso l’Università Lateranense due giorni dopo la presentazione del report.

Ne riportiamo alcuni passaggi insieme a quanto sottolineato in una loro pubblicazione online del 18 novembre integralmente disponibile qui http://www.donneperlachiesa.it/2022/11/18/report-abusi-20221117/

sì sull'ascolto delle vittime …  io posso aggiungere una nota: negli ultimi anni negli ultimi anni sappiamo dai vescovi, dai dialoghi tra vescovi eh? a cena, a pranzo quando ci troviamo insieme nei corridoi eccetera io poi vengo eh è informato su questo sappiamo dai vescovi che c'è stato una crescita di preoccupazione notevolissima e c'è stata anche un'attenzione notevole dei vescovi a fare con sempre più precisione quello che si deve fare.

D.: Visto che non c'è nel report un elenco delle diocesi che hanno risposto avete detto 168 volevo sapere se per esempio la diocesi di Piazza Armerina è compresa in queste diocesi che hanno risposto?

R.: Stanno verificando a memoria difficile ricordarsi

D.: Lei dice i vescovi inadempienti sono stati anche in qualche modo sanzionati, vorrei sapere se sono stati sanzionati? Tra le sanzioni diciamo così per i sacerdoti responsabili di abusi è anche prevista (prevedete) anche la segnalazione da parte del vescovo dell'ordinario all'autorità giudiziaria?

R.: Ho detto che le norme di Vos estis Lux mundi prevedono che se un vescovo è inadempiente può essere sanzionato e è un sì che io sappia che io sappia no… poi sono cose che si c'è un tribunale della Santa sede e quindi mentre per quanto riguarda la denuncia noi abbiamo nelle linee guida approvate dalla Santa Sede un numero specifico che dice appunto che non c'è per la legge italiana l'obbligo né da parte dei vescovi né di qualunque altro cittadino italiano di fare denunce su questo tema.

D.: Una curiosità statistica procedurale: adesso che si farà per passare dal 73,4% delle diocesi che hanno risposto a 90 95 magari 100%?

R.: Ecco, faremo ogni sforzo perché tutti possano partecipare dando risposte a questi questionari così somministrati quindi continueremo la nostra azione di sollecitazione di di persuasione di di pressione, ma molto dipende…

D.: Domanda relativa ai 613 o se vogliamo anche solo casi distinti naturalmente mi rendo conto ai 68 presunti autori di reato che sono stati evidenziati nel report; ci sono delle stime è possibile anticipare delle stime circa i casi di archiviazione e i casi in cui effettivamente c'è stato un comportamento pedofilo e di grave accertato?

R.: Non abbiamo statistica

[…]

D.: Considerando il carattere di serialità di questo di questo crimine che qui si parla di 89 segnalazioni, quindi sulla base di questi dati preliminari che tipo di che interpretazione date al fenomeno?

R.: Ma questo studio noi l'abbiamo avuto pochi giorni fa e quindi certamente sarà utile come avevamo annunciato a maggio per una riflessione per cambiamenti, conversioni di stili, ma anche di strutture e quindi ne faremo oggetto di riflessioni in tutti gli ambiti della Cei, non l'abbiamo fatto perché davvero è arrivato adesso, perché ci si era dati come scadenza quella del 18 novembre, cioè la giornata di preghiera, e quindi si è fatto un po' di corsa e quindi torneremo a fare…

«Primo report della CEI sugli abusi: dove sono giustizia e tutela delle vittime?»

Il primo Report sugli abusi presentato dalla Conferenza episcopale italiana nasce gravemente compromesso e dimostra ancora una volta che la volontà di prendere le distanze dalla cultura dell’omertà e dell’insabbiamento non fa parte dell’agenda CEI.

Esso si concentra più che altro sulle iniziative di formazione messe in atto, pretendendo di realizzare misure preventive senza verità e senza giustizia per le vittime. Il dato di 89 vittime nel periodo 2020-2021 solo nei Centri d’ascolto diocesani, più che illuminare un angolo buio, oscura la piena portata della verità: quante sono le vittime reali, se è lo stesso Report ad ammettere la scarsa interazione dei Servizi diocesani con le istituzioni civili?

Esso nasce compromesso perché l’approccio stesso della CEI rivela che nulla è cambiato sotto il profilo della ricerca di verità e giustizia. A chiarirlo limpidamente ancora una volta è lo stesso presidente del Servizio tutela minori della Cei mons. Lorenzo Ghizzoni, non solo durante la Conferenza stampa di presentazione del Report alla presenza dei giornalisti, il 17 novembre, ma soprattutto due giorni dopo, a un convegno più “protetto” della Diocesi di Roma presso la Pontificia Università Lateranense, dal titolo “Dalla parte delle vittime”.

Nel corso di questo convegno, infatti, mons. Ghizzoni

ha sparato a zero sulle commissioni indipendenti sul modello francese: «Non faremo proiezioni di dati o campionamenti come si fa in altre realtà ecclesiali, con cifre che piacciono a chi vuole seminare zizzania»;

ha precisato che il caso di «un prete che abusa una sola volta perché magari ubriaco o perché provocato in situazioni provocanti» (sic) non è grave quanto quello di un abusatore seriale»;

ha aggiunto che gli enti indipendenti di ricerca «hanno fatto danni»;

ha ribadito che la CEI non costituirà «una commissione nazionale composta da persone che non sanno nulla della vita della Chiesa»;

ha ridicolizzato l’iter di verità e giustizia affermando che alla CEI «non interessa mettere alla berlina preti e vescovi».

Se la ricerca di giustizia, giusti processi e giuste condanne è percepita dai vescovi italiani in tal modo, si accentua la sensazione di trovarsi di fronte a una mera operazione di facciata.

Sono questi gli stralci iniziali del comunicato del coordinamento ItalyChurchToo, il testo integrale è disponibile qui con analisi dei dati e del modus operandi della CEI https://italychurchtoo.it/2022/11/comunicato-stampa-primo-report-della-cei-sugli-abusi-dove-sono-giustizia-e-tutela-delle-vittime/