LA SINISTRA CHE NON C'È

L'OPINIONE. «La mancanza di sinistra nella nostra società sta diventando qualcosa di estremamente serio per affrontare i problemi in cui siamo immersi e che potrebbero portare ad una implosione dei sistemi fino ad una guerra nucleare.»

LA SINISTRA CHE NON C'È

Non è possibile non avere un'antitesi politica ad un neoliberismo decadente incapace di dare risposte in modo nuovo alla crisi ecologiche, demografiche e di redistribuzione del reddito e dei diritti che stiamo vivendo.

Una semplice costatazione la vorrei fare sul sistema sanitario. Tutti gli osservatori hanno costatato che sistemi privatistici come quello USA sono molto più dispendiosi e meno efficaci nel dare risposte generalizzate ai problemi di salute della popolazione.

I sistemi sanitari che si sono sviluppati in Europa con lo stato sociale costano molto meno e danno una migliore protezione alla popolazione. Eppure questi sistemi si stanno progressivamente smantellando per favorire l'ingresso nel mercato del bene salute.

É questa una scelta saggia? Io penso che ne soffriremo sempre di più nel fare una società in cui la cura sarà sempre più legata al reddito. Ma quello che lascia basiti é la mancanza di una vera discussione di questi temi in aree che si definiscono di sinistra. Anzi, proprio queste aree hanno favorito, insieme alle destre, il progressivo smantellamento del sistema universalistico, scaturito in Italia dalla riforma del 1978.

La quantità di spesa privata per le cure é progressivamente salira oltre i 40 miliardi di euro e si creano sempre più difficoltà ad accedere a servizi con il sistema pubblico.

Applicando la metodologia della rana bollita esposta da Chomsky, piano piano si sta abituando la popolazione ad un sistema sempre più privatistico e si sta spingendo la stessa verso polizze assicurative che saranno sempre più a premio crescente in rapporto all'età ed alle potologie di cui si é portatori.

Continuo a chiedermi: ma una discussione seria e non propagandistica, la cosidetta sinistra la vorrà cominciare un giorno o dobbiamo considerarla completamente scomparsa?

È mai possibile che la sinistra non si interroghi sul progressivo smantellamento di questo aspetto dello stato sociale?

Ci sarà qualcuno che vorrà rispondere a questa domanda o si farà, come al solito, finta di ignorarla perché possa finire nell'oblio e spingere la popolazione a pensare che tutto ciò accade, non per precise volontà politiche, ma per un destino avverso?

Lucio Pastore