LE CARCERI DOVREBBERO ESSERE LUOGO DI UMANIZZAZIONE E NON DI CRUDELTÀ E REPRESSIONE

«Quelle cose terribili che ho visto, non fanno altro che farci diventare come loro, imbruttiti dalla malvagità e dall’odio e noi dobbiamo restare umani, è questo l’unico modo che abbiamo per migliorare questa già alquanto fatico e triste civiltà che stiamo affannosamente cercando di vivere e cambiare.»

LE CARCERI DOVREBBERO ESSERE LUOGO DI UMANIZZAZIONE E NON DI CRUDELTÀ E REPRESSIONE
Foto di patrick489 da Pixabay

Quando nel 2006 ho denunciato gli uomini della ‘Ndrangheta l’ho fatto per difendermi, e mi sono difeso con le armi che la nostra Costituzione ci offre, ci sono stati gli arresti, il processo, le condanne e quindi il carcere. Non ho gioito per quelle condanne, non ne ho gioito ne cristianamente e neppure umanamente, anzi, ho sofferto al pensiero che per restare libero e dignitoso, io sia stato costretto a far rinchiudere in galera altri esseri umani.

Quello che è trapelato in questi giorni, però mi fa fare altre riflessioni sulla prigionia che io intendo come possibilità rieducativa per coloro che commettono reati. Il carcere dovrebbe essere un luogo non di punizione o maltrattamenti, ma bensì di rieducazione.

Nessuno ha il diritto di massacrare di botte un detenuto, sia pur esso il più sanguinario.

Se ho denunciato l’ho fatto proprio perché essendo diverso da loro, non voglio vendetta alle loro malefatte ma una giusta e umana Giustizia. Conosco personalmente, tanti uomini e donne che svolgono il sevizio di polizia penitenziaria e svolgono il proprio lavoro servizio nelle carceri in modo esemplare se pur con tanti sacrifici, ma in quel Penitenziario di S. Maria Capua Vetere, dalle immagini che mi è stato dato di visionare, non è andata così.

Quelle cose terribili che ho visto, non fanno altro che farci diventare come loro, imbruttiti dalla malvagità e dall’odio e noi dobbiamo restare umani, è questo l’unico modo che abbiamo per migliorare questa già alquanto fatico e triste civiltà che stiamo affannosamente cercando di vivere e cambiare.

Altrimenti avremo sbagliato tutto.

Rocco Mangiardi