Lo stato di abbandono della casa di Tommaso Campanella e le parole a vanvera dello sGovernatore calabrese

Nino Spirlì da Taurianova, ex autore di Forum (il falso tribunale televisivo di Mediaset) ha messo mai i suoi delicati piedini a Stilo? Invece di farsi fotografare in macchina mentre raggiunge il Quirinale o mentre incontra l’altro sGovernatore lombardo Fontana (con la pandemia abbiamo tutti compreso la “potenza” di quest’altra Regione sgovernata dalla Lega) perché non va a fotografare la casa del grande pensatore calabrese?

Lo stato di abbandono della casa di Tommaso Campanella e le parole a vanvera dello sGovernatore calabrese

“Io nacqui a debellar tre mali estremi: tirannide, sofismi, ipocrisia.”

 

da STILO (Calabria). Toccare certi luoghi è davvero emozionante per l’anima e per la mente. La cultura del nostro Paese è talmente ampia che certi luoghi restano a molti sconosciuti. In terra di Calabria, una regione straordinariamente ricca di storia, di cultura e di tradizioni secolari, esiste un bellissimo borgo dove nel 1568 nacque Gian Domenico Campanella.

Figlio di povera gente, suo padre faceva il calzolaio. Una famiglia di illetterati. Tommaso, il nome che prese dopo essere entrato sin da giovane nell’Ordine dei Domenicani, è stato un grande filosofo, poeta, teologo italiano. Conosciuto in tutto il mondo. Per le sue idee, come per Giordano Bruno da Nola, ha dovuto subire diverse accuse di eresia e una serie di imprigionamenti. In Calabria, Tommaso Campanella, ha tentato di rovesciare la dominazione spagnola, attraverso una repubblica universale a carattere teocratico. Basta leggere la sua Città del Sole, una delle tante opere scritte dal pensatore calabrese, per capire il suo pensiero filosofico e pratico.

Il tentativo di “insurrezione” provocò al frate domenicano una lunga condanna: 27 anni di carcere. Solo grazie al governo spagnolo terminò la sua esistenza a Parigi, fino al 1639.

Non vogliamo raccontare in questo articolo la vita dell’intellettuale calabrese o descrivere le sue opere. Il pensiero di Tommaso Campanella è conosciuto in tutto il mondo, i suoi testi ancora oggi sono una pietra miliare della nostra cultura. Ma la sua genialità, oggi, a Stilo sembra non interessare a nessuno.

Mentre lo sGovernatore della Calabria, Nino Spirlì, (arrivato a fare il facente funzioni per grazia ricevuta) parla a sproposito di “Virtual Tour”, di “tesori da presentare al mondo” la casa natale di Campanella è un vero e proprio schiaffo alla cultura locale e nazionale. «La foto non arriva a tutti – ha dichiarato lo sGovernatore calabrese poche ore fa durante una conferenza stampa elettorale – e non rende giustizia.»

Ma l’ex autore di Forum (il falso tribunale televisivo di Mediaset) ha messo mai i suoi delicati piedini a Stilo? Invece di farsi fotografare in macchina mentre raggiunge il Quirinale o mentre incontra l’altro sGovernatore lombardo Fontana (con la pandemia abbiamo tutti compreso la “potenza” di quest’altra Regione sgovernata dalla Lega) perché non va a fotografare la casa del pensatore di Stilo?

È una vergogna leggere la targa (nella foto in basso) e osservare lo stato di abbandono dell’abitazione dove nacque Campanella. Nel piccolo cortile della modesta struttura diverse corde sono state posizionate per stendere i panni da asciugare. Ma questo non è niente. Il luogo “sacro” per la cultura è diventato un parcheggio per i motorini di proprietà degli abitanti del piccolo borgo. Le pietre antiche sono state sostituite da moderni mattoni di colore rosso e l’ingresso è stato sbarrato da una moderna porta di ferro di colore verde.

«E non avete visto il resto – ha spiegato rassegnato il proprietario di un chiosco, presente a pochi metri dalla Cattolica, un monumento simbolo della Calabria bizantina, risalente alla fine del X sec. -. Andate a vedere la Cattolica. Qui tutto è gestito in questo modo. Non siamo rappresentati degnamente, i nostri politici se ne fregano della cultura, dell’arte, della storia. La casa di Tommaso Campanella rientra in questa assurda concezione di gestione dei beni pubblici. Nessuno se ne frega, nessuno riesce a gestire degnamente le nostre bellezze.»

Ma chi gestisce l’abitazione del pensatore domenicano? «I privati. Forse lontani parenti di Campanella.»

E dov’è finito il Ministero? Cosa dice il ministro Franceschini di questa orrenda situazione gestita in malo modo in una terra ricca di storia e di cultura? Il Comune non potrebbe acquistare questa piccola abitazione per valorizzare un luogo abbandonato dai privati?

E la Regione? A Nino da Taurianova interessano solo le parate fatte con la sua croce sul petto. «Ho avuto modo di controllare di persona il progetto del Virtual Tour. Entrare in maniera virtuale con gli occhialini speciali è un modo per presentare in maniera reale i siti. Per poi essere visitati con un successivo viaggio in Calabria.»

Ma cosa dice Spirlì? Invece di sparlare a vanvera solo per raccattare qualche voto in più (il facente funzione finalmente si presenta, in tandem con Occhiuto, alle prossime elezioni regionali) si occupi seriamente della Calabria, cercando di potenziare siti che sono completamente abbandonati al loro destino. Si tolga gli “occhiali speciali” e lo faccia realmente un tour nella sua bellissima terra. I calabresi sono stufi e stanchi delle parole vuote e inutili. Entri nel sito della Cattolica (il biglietto di ingresso costa al visitatore 4 euro) e vada a parlare con quella specie di custode. Nessuna spiegazione, nessuna guida, nessun cartello con delle informazioni adeguate. Il povero visitatore, all’oscuro di tutto, arriva entusiasta a Stilo (un borgo bellissimo, dove grandi cartelli indicano i vari siti del luogo), ma dopo qualche minuto si accorge della superficialità nella gestione di questi luoghi straordinari.

Spirlì abbandona e libera la tua terra. Torna a scrivere cazzate per Forum. E se proprio non vuoi farlo speriamo che almeno i calabresi possano cacciarti dai luoghi che hai politicamente gestito in maniera orrenda. La politica non è il tuo campo, torna nelle piazze con il tuo cabaret.

“Gabbia dè matti è il mondo” diceva Campanella. E in questa “gabbia dè matti” Nino Spirlì è diventato addirittura presidente di una Regione (per grazia ricevuta). Cittadini calabresi, “tocca a voi assumere il comando!”

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