Ma perché in tanti anni non si è investito nell'edilizia scolastica?

Ma perché in tanti anni non si è investito nell'edilizia scolastica?

Molti istituti scolastici, sono stati totalmente rivoluzionati. In molti casi l'ente proprietario ha effettuato dei lavori di adeguamento. Sembra strano, ma il covid-19 ha fatto riparare e ripristinare situazioni che, da anni, erano bloccate.

Nell'immaginario restano i banchi con le rotelle, ma non tutti sono a conoscenza che la scuola non è solo banchi. Sul territorio nazionale ci sono plessi scolastici che sono stati edificati nel 1950 e ogni adeguamento risulterebbe impossibile.

Ma perché in tanti anni non si è investito nell'edilizia scolastica?

Perché ci sono delle opere incompiute e miliardi di euro buttati?

Finché la barca và lascia andare. Ci sono scuole che hanno affisso la targa PON europeo, scuole che hanno ricevuto molti soldi: denaro speso per progetti. Ma a cosa serve avere le LIM oppure tanti pc o altrettante lavagne multimediali se poi gli impianti elettrici sono fatiscenti, se in molti istituti manca il CPI (certificato prevenzione incendi) per non dire il certificato di staticità?

Un meccanismo che ha reso sempre più la scuola fragile. Non basta l'impegno di molti dirigenti o del personale Ata. Le mura sono dei comuni o delle province e ogni lavoro spetta a questi due enti.

Molti sono attenti a guardare la scuola. In pochi si chiedono come, in pochi mesi, avrebbero potuto sopperire ad anni e anni di totale abbandono.

La scuola deve aprire. Il 14 settembre è arrivato. Qualche Presidente di Regione ha prorogato l'apertura al 24. Cambia poco.

Molte promesse del Governo restano tali: mascherine e gel igienizzante consegnati, ma i numeri sono totalmente inferiori al fabbisogno; comunicazioni ministeriali che cambiano giorno dopo giorno e che lasciano nel dubbio le dirigenze e anche le stesse famiglie.

La scuola non è solo didattica ma inclusione e socializzazione. Occupa un ruolo ben definito nella società.

Bisogna anche dare atto che, in questi mesi, il personale Ata (i cosiddetti collaboratori scolastici), sempre in numero inferiore, hanno dato il massimo. Ma i rinforzi promessi dalla Ministra Azzolina restano promesse. Il sistema nomine è bloccato e non si comprende il perché.

Lunedi 14 settembre, fuori i cancelli di molte scuole, vedremo le frecce e le indicazioni per fronteggiare l'emergenza covid-19. Ma come reagiranno gli alunni della scuola dell'infanzia e della primaria? Lo scopriremo solo dopo le 8:00.

I docenti hanno ricevuto idonea formazione e anche lo stesso personale Ata è preparato ma sappiamo che tra la teoria e la pratica c'è una enorme differenza.