Omicidio di capodanno nella piazza di spaccio abruzzese

Omicidio di capodanno nella piazza di spaccio abruzzese

 

di Alessio Di Florio

PESCARA. “Ferro di Cavallo”, per la sua conformazione, è il nome con cui viene comunemente chiamato un palazzo della zona di Rancitelli, a Pescara. Il capodanno 2020 è stato segnato da un omicidio: nella tarda mattinata del 1° gennaio, infatti, Marco Cervoni, un 35enne con problemi di tossicodipendenza, originario della vicina Penne e che da qualche tempo viveva nel quartiere, è stato trovato riverso in una pozza di sangue. Evidenti segni di un violento pestaggio, soprattutto al volto, tanto da rendere in un primo momento difficile l’identificazione, a cui non è sopravvissuto. Qualche ora dopo il ritrovamento, la squadra mobile ha arrestato Guerino Spinelli, con precedenti giudiziari, esponente della nota famiglia protagonista, da tanti anni, dello spaccio e della criminalità violenta a Rancitelli e in altre zone di Pescara e dell’Abruzzo. Secondo una prima ricostruzione, lo Spinelli, per alcune ore, aveva tentato di nascondersi in uno degli appartamenti del “ferro di cavallo”, che sfruttava come nascondiglio: un locale sgomberato tempo fa e rioccupato abusivamente. Interrogato, ha negato di aver picchiato a morte Cervoni e, secondo il suo avvocato, non esisterebbero elementi di accusa contro lo stesso, che avrebbe solo soccorso Cervoni. Alcune testimonianze, al contrario, considerate attendibili dagli inquirenti, convergono sulle accuse poiché, dopo l’interrogatorio di convalida, l’arresto è stato confermato dal giudice. Secondo gli inquirenti all’origine del violento pestaggio c’è una spedizione punitiva legata alla droga. L’azione violenta sarebbe iniziata mentre Cervoni era sul letto, poi proseguita in bagno, dove era riuscito a rifugiarsi, per conclusosi sul pianerottolo, dove il giovane è caduto perdendo i sensi. “Sconcertante il deserto nella zona, segno di un’assordante silenzio e abbandono – ha dichiarato l’attivista delle Agende Rosse, Massimiliano Di Pillo –. Quando sono arrivato sul posto, intorno alle 17.30, mi aspettavo di trovare esponenti istituzionali. E invece, oltre alle forze dell’ordine, non ho trovato nessuno. Neanche un omicidio ha smosso Pescara, nessun interesse continua ad esserci per un’enorme piazza di spaccio e degrado, dove domina soltanto la malavita e la violenza, da parte di gang e pregiudicati convinti di essere i padroni assoluti. Stiamo parlando dello stesso portone da cui uscirono coloro che picchiarono Piervincenzi, dello stesso palazzo dove in questi anni le forze dell’ordine, innumerevoli volte, hanno trovato armi e droga, dove ci sono già stati pestaggi e violenze di ogni tipo”. Una residente del quartiere, Patrizia Orsini, intervistata nei mesi scorsi dalla televisione locale Rete8, ha denunciato l’abbandono istituzionale, lo spaccio a tutte le ore del giorno e della notte e le prepotenze delle gang criminali. La donna è stata vittima di un atto vandalico perpetrato della notte tra il 24 e il 25 novembre: ignoti le hanno incendiato l’auto. Un chiaro segnale di vendetta, in stile mafioso, per aver rotto il muro di omertà imperante nel quartiere. Inoltre, nelle settimane precedenti, avvertimenti mafiosi sono arrivati al consigliere regionale Domenico Pettinari poche ore prima di un sit-in per la legalità e, per due volte, diverse  aggressioni hanno colpito troupe televisive nazionali. Nel febbraio scorso fu impedito a Daniele Piervincenzi di proseguire il suo lavoro di documentazione e lo stesso è accaduto a David Chierchini di Popolo Sovrano; a settembre, analoga violenza, ha colpito Brumotti di Striscia la Notizia. Poche ore dopo la scoperta del corpo esangue di Cervoni, su face book, una delle sorelle di Guerino Spinelli ha scritto un post contro chi “non si fa i cazzi suoi”. Emblematico quanto accaduto ad alcuni nigeriani la sera del 12 agosto 2018: una rissa durante la quale furono utilizzate fioriere, sedie e bottiglie. Per tale episodio tre abitanti di Rancitelli vennero arrestati, mentre per altri tre scattò l’obbligo di dimora. Tra questi c’era anche Guerino Spinelli. Ultimo grave episodio di violenza è avvenuto il 4 gennaio scorso: un 24enne di Manoppello, senza patente e con droga in auto, si è reso protagonista di un inseguimento con sparatoria, conclusosi senza gravi conseguenze.