«Per un'altra strada: la Chiesa e i suoi giovani... che non ci sono più!» , il nuovo libro di Paolo Scarabeo

Il libro, uscito il 2 settembre scorso, tratta un argomento importante e quanto mai attuale: le nuove generazioni e la distanza sempre più abissale che le separa dalla Chiesa. 

«Per un'altra strada: la Chiesa e i suoi giovani... che non ci sono più!» , il nuovo libro di Paolo Scarabeo

E' disponibile su Amazon il nuovo libro del giornalista e scrittore Paolo Scarabeo (caporedattore della nostra testata) dal titolo "Per un'altra strada: la Chiesa e i giovani...che non ci sono più"

Il libro, uscito il 2 settembre scorso, tratta un argomento importante e quanto mai attuale: le nuove generazioni e la distanza sempre più abissale che le separa dalla Chiesa. A tal proposito abbiamo fatto due chiacchiere con l'autore. 

I giovani e la Chiesa: un rapporto che potremmo definire difficile da sempre. Ritieni che i giovani del nostro tempo si siano allontanati dalla chiesa?

«Il rapporto tra i giovani e la Chiesa è un rapporto da sempre molto particolare. Un rapporto che ha visto, nel tempo,  delle evoluzioni dal punto di vista della consapevolezza e delle scelte: nel passato i giovani non avevano molte possibilità o occasioni di aggregarsi in quanto la Chiesa rappresentava, in qualche modo, il punto di riferimento, il punto della cultura, il luogo del crescere e del gioco. Gli oratori sono stati la "fucina" dei grandi campioni, delle squadre, delle grandi competizioni: era, insomma, un polo vitale, unico nel suo genere e non aveva competitor importanti. Oggi, al contrario, la proposta è ampia e variegata e, soprattutto, social. La chiesa, nel complesso mondo di oggi, fatica a tenere insieme i giovani non perchè manchino le strutture o le opportunità, ma perchè si è creato un vuoto generazionale, una specie di "rottura" della trasmissione della fede, come ho specificato nel libro. Questa rottura ha creato una distanza, un allontanamento tra i giovani e la Chiesa. Questa distanza è dovuta, inevitabilmente, ai tanti errori che la Chiesa e gli uomini di chiesa hanno commesso: certamente gli scandali degli ultimi anni hanno avuto un peso notevole.

Tuttavia, secondo me, il punto centrale della questione sta nel fatto che questo distanziamento sia dovuto ad una mancata trasmissione di autenticità da parte della Chiesa: i giovani la accusano di non vedere e percepire più quello spirito di povertà e di servizio che hanno fatto amare grandi uomini e donne come Francesco d'Assisi, Papa Francesco e Madre Teresa di Calcutta, esempi luminosi e lampanti di ciò che i giovani cercano. Perchè Papa Giovanni Paolo II e Papa Francesco hanno attratto milioni di giovani? Ci sono riusciti grazie a quello spirito di autenticità che li contraddistingue e che non sempre è facile vedere o percepire nel quotidiano di tante "espressioni" di Chiesa.» 

 

Paolo, il tuo libro si rivolge principalmente ai giovani: qual è il messaggio che vuoi trasmettere loro? 

«Innanzitutto voglio dire ai ragazzi e alle ragazze di non avere paura, di credere nella vita e in loro stessi. Di usare parole gentili, quando altri tentano di insegnare loro ad odiare. Voglio dire loro di imparare ad amare, quando gli altri vorrebbero che alzassero le mani, di sognare in grande, di fare grandi progetti, quando altri cercheranno di rinchiuderli nel grigiore di una nicchia in cui c’è spazio solo per il proprio tornaconto. Voglio dire loro di parlare con parole di speranza, quando sembra vincere la paura, di coltivare la libertà ad ogni costo, quando gli altri cercheranno di negarla. Invito i giovani a puntare al meglio, a gettare lo sguardo sempre oltre l’ultimo orizzonte, sapendo che sarà sempre il penultimo, che dopo ce n’è sempre un altro migliore e più bello. Si arriva in alto non superando gli altri, ma se stessi. Voglio dire loro di non avere fretta di diventare grandi o di comportarsi come tali: ci sarà tempo per questo. Voglio dire ai giovani di vivere il presente perchè il loro futuro dipende dall'oggi, da quel presente che fa tanta paura. Felicità è comprendere il presente e goderne l’unicità: vorrei dire loro di amare il loro oggi, quello per cui Dio li ha pensati, voluti e amati.» 

Cosa può fare la Chiesa, in concreto, per attrarre di nuovo a sè le nuove generazioni? 

«Al di là delle varie iniziative, che non credo possano essere lo strumento vincente per questo tipo di fine, credo che la Chiesa potrà attrarre a sè i giovani solo quando tornerà ad essere se stessa nella sua essenza primordiale.» 

Il Libro

"Quante circostanze oggi e quante immagini ci portano a scontrarci oggi con l'attualità della Chiesa e con le innumerevoli tentazioni - per dirla con De Lubch - che caratterizzano la nostra comprensione, o forse meglio le nostre precomprensioni, della Chiesa.

Una Chiesa nata in ginocchio, nel Cristo che lava i piedi ai suoi, a chi di lì a poco lo rinnegherà, a chi di lì a poco lo avrà venduto, ma che oggi fatica così tanto ad inginocchiarsi. Una Chiesa chiamata a fare i conti con le nuove generazioni, ormai lontane, che non chiedono di pensare il futuro, ma di mettervi seriamente mano.

E vogliono esserne protagonisti".

 

L'Autore

 

Paolo Scarabeo, giornalista e scrittore, nasce nel 1977 a Cassino. Laureato in scienze delle religioni e specializzato in teologia dogmatica, studia e scrive per fare comunità. E' inoltre il fondatore della Associazione culturale "Il Trifoglio", in cui si occupa in modo particolare della cura e dell'accompagnamento dei giovani. Attualmente è caporedattore di WordNews.it