Petrolio 25 anni dopo. (Bio)politica, eros e verità nell'ultimo romanzo di Pier Paolo Pasolini
UN MESE CON PASOLINI/6. Riprendiamo il nostro viaggio per non dimenticare l'intellettuale massacrato senza pietà in vita. Sino alla fine della sua breve, ma intensa, esistenza. Il fango è arrivato anche dopo la morte. MA CHI HA UCCISO IL POETA? Il massacro si è consumato presso l'Idroscalo di Ostia, nella maledetta notte tra i 1° e il 2 novembre 1975.
"Petrolio 25 anni dopo" è dedicato all’ultima opera di Pier Paolo Pasolini, interrotta dalla morte violenta dell’autore, e uscita postuma solo nel 1992, ben 17 anni dopo l’omicidio.
La pubblicazione fu accolta in Italia da aspre polemiche che non ne favorirono la comprensione. Ricco di allusioni al contesto storico di quegli anni (l’omicidio di Enrico Mattei, l’Eni, la nascente P2), Petrolio entra nelle pieghe del potere politico ed economico, ne esplora gli intrecci e le responsabilità nelle stragi che hanno oscurato la vita politica del Paese.
È un’opera di grande originalità formale che con la sua ricchezza poetica e di pensiero ha influenzato molti autori, ispirando alcune declinazioni della riflessione biopolitica e dell’estetica queer contemporanee.
25 anni dopo la sua travagliata pubblicazione, il volume si offre idealmente come un risarcimento alle sottrazioni e alle incomprensioni che questo capolavoro controverso ha patito nel corso degli anni, serrandolo da vicino e da più prospettive, letterarie, filosofiche, storiche, e dando risalto al suo significato politico.