SANITA' CALABRIA, parla Gioffrè: «Un Governo disonesto ha lasciato il nostro territorio sguarnito»

Le parole di Gioffrè, prolifico autore di diversi testi, sembrano descrivere situazioni vissute anche in altre Regioni d’Italia, dove la sanità pubblica è stata mercificata ai danni della collettività e a favore dei privati. Infatti, proprio le due Regioni messe male e ancora immerse nel piano di rientro (questo obbrobrio burocratico) sono la Calabria e il Molise. Dove la sanità pubblica è stata svenduta per favorire i signorotti (politicanti in alcuni casi) che gestiscono il business privato. «In Calabria non esiste resistenza – ha affermato Gioffrè -. Nel 2010 hanno tagliato 18 ospedali senza preoccuparsi di recuperare quei posti letto. Nelle Asp succedono cose da terzo mondo. In quella di Reggio Calabria-Palmi e Locri sono stati accumulati debiti con la complicità di tutti.»

SANITA' CALABRIA, parla Gioffrè: «Un Governo disonesto ha lasciato il nostro territorio sguarnito»
Al centro Santo Gioffrè, a destra Giancarlo Costabile

PALMI (Reggio Calabria). «La situazione che abbiamo è catastrofica. Siamo dentro il piano di rientro (insieme al Molise, nda), una legge dello Stato che ha a che fare con il riequilibrio dei conti. È una vera e propria macelleria sociale». Non le ha mandate a dire Santo Gioffrè, già commissario dell’Asp di Reggio Calabria. L’autore del libro “HO VISTO. La grande truffa sulla sanità calabrese” è intervenuto l’altra sera durante il Festival dei Tramonti, organizzato dall’attiva associazione locale Prometeus.

 

Le parole di Gioffrè, prolifico autore di diversi testi, sembrano descrivere situazioni vissute anche in altre Regioni d’Italia, dove la sanità pubblica è stata mercificata ai danni della collettività e a favore dei privati. Infatti, proprio le due Regioni messe male e ancora immerse nel piano di rientro (questo obbrobrio burocratico) sono la Calabria e il Molise. Dove la sanità pubblica è stata svenduta per favorire i signorotti (politicanti in alcuni casi) che gestiscono il business privato. «In Calabria non esiste resistenza – ha affermato Gioffrè -. Nel 2010 hanno tagliato 18 ospedali senza preoccuparsi di recuperare quei posti letto. Nelle Asp succedono cose da terzo mondo. In quella di Reggio Calabria-Palmi e Locri sono stati accumulati debiti con la complicità di tutti.»

 

La complicità è di una politica (compresi i poteri forti, la malavita organizzata e la massoneria) che da tempo ha deciso di trasformare la sanità pubblica in una azienda. Ma come si può pensare di fare lucro sulla pelle della gente? Questo modus operandi è da criminali, senza una coscienza. Tutto ruota, da anni, intorno ai soldi. Milioni di euro regalati e buttati nel cesso. Questa vergogna nazionale, in un Paese che poteva vantare il miglior sistema sanitario pubblico, dovrebbe far gridare allo scandalo. Ma nella maggior parte dei casi si assiste ad un assordante silenzio da parte di chi dovrebbe pretendere una sanità pubblica ed aperta a tutti.

 

«Nel 2013 – spiega Gioffrè – si accorgono che le carte sono false e il bilancio non viene fatto. Sino ad oggi non esiste un bilancio». Scusate, ma dove cazzo è finito lo Stato? Dove sono le Istituzioni, la magistratura, gli organi di controllo? Questo non è soltanto un problema della bellissima Calabria ma del Paese intero. «Non conosciamo i nostri debiti, così non usciremo mai dal piano di rientro. Sono dodici anni che ci troviamo in questa condizione. Le complicità sono a tutti i livelli, una combinazione criminale formata da massoni, ‘ndranghetisti, colletti bianchi. Tutti con alte protezioni. Dentro l’Asp c’erano complicità di tutti i livelli. Ci sono dirigenti che da 20 anni occupano gli stessi posti. E la gente tace.»

 

E la gente vota male. E la gente non capisce ancora che la preferenza non va data per conoscenza diretta che porta al piccolo o al grande favore. “Il nodo è politico” e se la politica la facciamo gestire da criminali senza scrupoli ci troveremo ad elemosinare sempre di più i nostri diritti costituzionalmente garantiti. Una ribellione culturale servirebbe per spazzare via questa gentaglia schifosa. Ma nel Paese senza memoria ciò è molto difficile.

«Si sono portati via disonestamente almeno un miliardo di euro e non c’erano soldi per cambiare un pezzo per una macchina in radiologia. Il sistema di controllo non è mai esistito, le complicità sono ad altissimo livello. Con gli extra budget si sono portati via centinaia di migliaia di euro. Il sistema ha radici profonde. La Calabria deve stare dentro il piano di rientro. Il marcio è profondo e riguarda storie e anni che non sono mai stati indagati.»   

 

Presente all’evento anche il prof. Giancarlo Costabile, docente universitario e dirigente del laboratorio Antimafia e Resistenza. «In questa Regione esiste un paradigma coloniale che si manifesta nella borghesia mafiosa. Le nostre vite si incrociano con le peggiori dinamiche massoniche-‘ndranghetiste. Due Asp sono state sciolte per mafia, una a Reggio Calabria e una a Catanzaro. Diciotto sono stati gli ospedali tagliati, ci sono stati i blocchi delle assunzioni, c’è stata la riduzione del tempo di buona salute, mancano 3.800 tra medici e paramedici. In Calabria si muore prima rispetto ad altre Regioni d’Italia. Le nostre vite sono sfregiate per delle scelte politiche precise.»

 

La situazione è drammatica, riguarda direttamente le nostre vite. «In Calabria – ha denunciato l’autore del libro “Ho Visto” – non è mai stato fatto il salto di qualità. Nel territorio controllato dalle grandi organizzazioni si è indebolito il sistema pubblico. Il piano di rientro ha favorito questa speculazione. Esiste un decadimento totale di tutti i servizi. Il famoso “accreditamento” ha fatto fiorire una serie di strutture private di bassa qualità. Un governo disonesto ha lasciato il nostro territorio sguarnito. Questo sistema permette di fare alcune cose. Secondo uno studio i calabresi muoiono il 3% in più rispetto alle altre Regioni. Le strutture sanitarie in Calabria non esistono. Io sono stato cacciato dall’Anac, ero l’obiettivo perché non rispondevo più a nessuno. Le Asp pagano l’8% di interessi ai creditori, le banche ne pagano lo 0,5%. Questo è il sistema da scardinare».

 

WORDNEWS.IT © Riproduzione vietata

 

LEGGI ANCHE:

Gratteri: «La riforma Cartabia è la peggiore che io abbia mai letto». 

LE PAROLE DEL MAGISTRATO. Durante la presentazione del suo ultimo libro «Non chiamateli eroi» il Procuratore della Repubblica di Catanzaro è intervenuto, senza peli sulla lingua, anche sulla Schiforma della Giustizia. «È umiliante da italiano sentire dire da chi ci governa che dobbiamo fare la riforma perché altrimenti l’Europa non ci da i soldi. Questo mi scandalizza e mi umilia come italiano.»