Se il mondo va in guerra

Ad un anno dall'inizio della nuova guerra riproponiamo questa poesia di Dale Zaccaria

Un anno fa, nella notte tra il 23 e il 24 febbraio, partirono i primi bombardamenti e i primi attacchi militari russi contro l'Ucraina. Un anno dopo la guerra infuria sempre più nel cuore dell'Europa e lo spettro della guerra mondiale, di una guerra nucleare, di uno scontro totale tra Stati - in cui anche l'Italia è pienamente coinvolta - incombe sempre più sul presente e sul futuro.

In questi dodici mesi ci sono state mobilitazioni contro la guerra, manifestazioni pacifiste, per il disarmo, a sostegno dei disertori russi e ucraini. Questa notte tra Perugia ed Assisi si è svolta una Marcia per la Pace straordinaria. Il mondo è in guerra, la guerra insanguina il mondo. Mentre crisi economiche e sociali aumentano impoverimento, ingiustizie, disumanità. Tante sono le voci che si alzano continuamente per chiedere di ridurre le spese militari, di combattere le ingiustizie e le sperequazioni. Le guerre sono il frutto di tutto questo. Tanti sono gli articoli in cui abbiamo cercato di dare voce a chi non ha voce, a chi combatte contro le mafie - attivissime anche nello sfruttare l'emergenza umanitaria ucraina nella tratta della nella schiavitù sessuale, come denunciamo sin dall'inizio di marzo dell'anno scorso - i signori della guerra, pezzi delle istituzioni impegnati in "politiche" contro i popoli.

Ad un anno dall'inizio di questa guerra riproponiamo una poesia scritta da Dale Zaccaria, giornalista indipendente ed artista. Questo il testo.

Se il mondo va in guerra
voglio solo dirti che ti amo,
che l’amore non basta
in questa terra di fiori
e di roghi,
che dovrebbe esserci
la tua bellezza in ogni angolo,
le tue mani salde da metterci
al cuore,
la tua intelligenza a volerci ricordare
che se il mondo va in guerra
non c’è né più giusto o sbagliato
né bene né male,
non c’è nessun oggi o
domani da raccontare.