Ai giovani bisogna raccontare la vera Storia di questo Paese orribilmente sporco

INCONTRI NELLE SCUOLE. Vogliamo ribadire un concetto necessario, anche se pieno di ovvietà: ai ragazzi bisogna parlare dei fatti, ai giovani studenti bisogna far comprendere che la loro forza è lo spirito critico. E per sviluppare questa necessaria caratteristica è fondamentale il sapere. Ma qualcuno continua, indisturbato, a parlare delle solite cavolate (inutili e dannose).

Ai giovani bisogna raccontare la vera Storia di questo Paese orribilmente sporco

"Io penso che scandalizzare sia un diritto, essere scandalizzati un piacere, e chi rifiuta di essere scandalizzato è un moralista, il cosiddetto moralista"

Pier Paolo Pasolini

 

ATESSA (CH). «Non c’è stata un’assemblea d’istituto con convegno, c’è stata una deflagrazione violenta che ha scosso le coscienze dormienti di molti a quanto pare. Non mi aspettavo una mattinata del genere...». Partiamo da queste parole per raccontare due fatti, legati tra loro.

Ieri mattina, grazie all'attivismo dell'amico di vecchia data Massimiliano Travaglini (coordinatore delle Agende Rosse in provincia di Chieti), presso l'Istituto Omnicomprensivo "Silvio Spaventa" di Atessa (Ch), si è svolto un incontro - all'interno di una Assemblea di Istituto - dal titolo: «Stragi ed omicidi. Nel ricordo di tutte le Vittime innocenti di mafie e terrorismo». 

Leggi: Stragi ed omicidi. Nel ricordo di tutte le Vittime innocenti di mafie e terrorismo   

Non è il primo incontro e non sarà nemmeno l'ultimo. Bisogna essere sempre presenti quando i giovani chiamano. Da loro c'è soltanto da imparare e da migliorare. E questo è il primo fatto. Tra le Stragi e gli omicidi di Mafie, di Terrorismo e di Stato non può essere trascurata la cornice. Il contesto storico è fondamentale.

Per capire determinate dinamiche bisogna partire da lontano, per avvicinarsi - pian piano - all'attualità: Unità d'Italia, brigantaggio, questione meridionale, trattative tra lo Stato (deviato) e le mafie, bombe, massacri, morti ammazzati, mafiosi, condannati, sentenze, uomini corrotti, uomini delle Istituzioni più mafiosi dei mafiosi, partiti politici creati e supportati dalle mafie. Accordi, che ancora oggi esistono, tra Poteri deviati (mafiosi, "colletti bianchi", massoneria, politici delinquenti, partiti corrotti, istituzioni deviate).

Lo spirito critico si costruisce con la consapevolezza, con il sapere, con la conoscenza. 

Una bellissima mattinata con studenti straordinari, vogliosi di capire. Bisogna dare atto, necessariamente, ai docenti e ai dirigenti dell'Istituto per aver organizzato una bellissima giornata.

Leggi: “Siete il presente non il futuro, leggete e studiate”

Ma ecco le note dolenti. Il secondo fatto, annunciato precedentemente. La premessa: in questo Paese siamo stati governati da partiti politici legati a doppio filo con il potere mafioso. Ai ragazzi bisogna fare nomi e cognomi. Devono sapere tutto, fino in fondo. Bisogna sapere chi ha preso i soldi, ad esempio, da Cosa nostra; chi ha stretto patti e chi ha finanziato il potere criminale. Altrimenti è meglio evitarle queste giornate. La passerella o il semplice applauso non servono a nulla. 

E mentre si parlava di questi fatti e di questi personaggi indegni una professoressa («che si presenta a scuola con il braccialetto di un partito politico», poco "Lega-to" ultimamente), da lontano, ha cominciato ad urlare: "a scuola non si parla di politica". E di cosa si parla a scuola? Solo di Petrarca, di matematica e di Storia? (una materia scientificamente mistificata ad uso e consumo del Potere che vorrebbe gestire le nostre vite).

Un vecchio retaggio fascista. L'abolizione della Politica nelle scuole, tra le giovani generazioni.

«Il peggiore analfabeta è l'analfabeta politico»

Bertolt Brecht

Imparate da don Milani. Prima di fare gli insegnanti (Galimberti docet) leggete - anzi, imparate a memoria - Lettera a una Professoressa. Un libro, scritto dai ragazzi della scuola di Barbiana. Altrimenti cambiate mestiere, non fa per voi. E, soprattutto, è dannoso per i ragazzi. 

Ovviamente, nella scuola pubblica (da tutelare sempre) ci sono insegnanti fantastici. Ma il caso di ieri è emblematico. La signora è stata invitata, dal sottoscritto, a salire sul palco per un confronto davanti ai ragazzi. E' sempre bello poter ragionare. Si imparano tante cose. La signora ha preferito lasciare l'aula. 

Ma perchè riportiamo questo fatto? Per un semplice motivo. Poche ore fa sono apparsi questi post su Facebook (utilizzato anche come "sfiatatoio mentale"). La calunnia, quel famoso "venticello" di Rossini (Barbiere di Siviglia), ha iniziato a serpeggiare... inutilmente. 

«La gente quando non capisce inventa. E questo è molto pericoloso».

Alda Merini

Ovviamente, nulla di tutto questo. Indipendentemente dalla sintassi nessuna "rissa sfiorata" si è registrata. La signora è uscita dalla sala adirata, sottraendosi al confronto, e il sottoscritto non ha mai parlato della politica o dell'amministrazione locale. Nessun riferimento, nemmeno indiretto. Ci sono i testimoni. Tanti testimoni. Il ragionamento era molto più ampio.

Questo è il commento di uno studente: «Finalmente un’assemblea d’Istituto che ha avuto un senso!». Ma, siccome ci teniamo ai fatti, pubblichiamo anche il messaggio di una professoressa (che fa questo bellissimo mestiere con passione): «Stamattina a scuola i colleghi erano ancora scandalizzati, non sono abituati a far entrare il mondo nella scuola, meglio rimanere nella confort zone delle rime del Petrarca.

Di Pasolini non si è mai parlato in classe. È più comodo spiegare assiomi e teoremi e leggi fisiche che spiegare che al di là di quei freddi numeri c'è una vita che pulsa e che grida altre leggi e giustizia.

È più comodo creare un pensiero convergente che stimolare un pensiero divergente che porti alla consapevolezza e all'autonomia.

I ragazzi però vogliono altre parole, vogliono essere riconosciuti come esseri pensanti e non solo come nomi sul registro che necessitano di un numero che quantifichi le loro conoscenze. ieri i ragazzi ci hanno dato una bella lezione, chiedono altro pretendono altro e hanno ragione!!

Ho incontrato colleghi, pochi, che hanno apprezzato e capito. E non mi sono sentita sola. Il cammino è difficile e arduo ma voglio essere ottimista.

Voglio sperare che i ragazzi possano costruirsi una nuova utopia. Grazie ancora.»

Grazie a Voi, grazie alla dirigente, grazie ai presenti e GRAZIE ai ragazzi.

Vi stiamo lasciando un mondo meschino. Almeno, in tutto questo caos, cercheremo sempre di tenere la bandiera della dignità ben in vista. 

p.s.: esistono i Tribunali per chiarire accuse campate in aria, totalmente inventate da chi non ha occhi per guardare, orecchie per ascoltare e la lingua per parlare (possibilmente per affermare cose sensate). Noi siamo qui, tutti i giorni. Siamo pronti a far valere i nostri principi. 

Questa è l'ennesimo commento di un professore: «Stamattina un Prof. dalla sensibilità e cultura straordinarie si è complimentato per l’incontro di alto profilo e di ‘spessore’, manifestando assoluto apprezzamento per le competenze comunicative e per la lucida disamina sia storica che di cronaca giudiziaria.

I suoi ragazzi sono rimasti ammaliati. Lo stesso dicasi per tanti altri colleghi e per i rispettivi studenti. Ci saranno sicuramente altre ‘reazioni’, ma ciò non ci scoraggia. Siamo tolleranti, disponibili al confronto, pronti a rimetterci in discussione, consapevoli e LIBERI!!! Grazie!!!». 

Tonino Braccia, il superstite della strage di Bologna del 1980, impossibilitato per motivi personali.