Alla ricerca del ritmo perduto di Daniela Sapone, un libro che parla di cuori impazziti

Cosa si prova quando il cuore comincia a battere in modo irregolare e si ha l’impressione che esca dal petto? L’ansia e il panico si trasformano in paura di morire e sembra davvero che tutto sia appesa ad un filo spaventoso.

Alla ricerca del ritmo perduto di Daniela Sapone, un libro che parla di cuori impazziti
Alla ricerca del ritmo perduto di Daniela Sapone, un libro che parla di cuori impazziti

Non parla di cuori infranti l’ultimo libro dell’autrice Daniela SaponeAlla ricerca del ritmo perduto non parla di avventure all’Indiana Jones, come può sembrare dal titolo, ma racconta invece alcune testimonianze da chi ha vissuto in prima persona una fastidiosa aritmia. Cosa si prova quando il cuore comincia a battere in modo irregolare e si ha l’impressione che esca dal petto? L’ansia e il panico si trasformano in paura di morire e sembra davvero che tutto sia appeso ad un filo spaventoso.

Un libro coraggioso, scritto a cuore aperto, se così si può dire, che offre uno sguardo sulle emozioni dei pazienti che trovano il coraggio di raccontarsi e sull’impegno dei medici coinvolti. Alla ricerca del ritmo perduto nasce dall’esperienza dell’autrice e di altre persone che, come lei, si sono confrontate su un forum specifico: forumfibrillazioneatriale.it creato da un giovane cardiochirurgo, Stefano Benussi, con l’obiettivo di aiutare le persone affette da questo disturbo. Erano in tanti a porre domande alle quali lui rispondeva. In seguito è stato creato un gruppo su facebook da un ex fibrillante, operato con successo dal dottor Stefano Benussi, per riconoscenza e gratitudine nei suoi confronti e con lo scopo di aiutare gli altri.  Insieme ad altri pochissimi amici ha dato vita a "il Club dei Cuori Capricciosi", nato una decina di anni fa con pochissimi iscritti, ora conta (purtroppo) oltre tremila soci.

Si viaggia con la lettura di questo volume, perché si fa tappa a Ferentino, un piccolo comune laziale con molti cenni storici, alla meravigliosa Napoli dove nel 2018 si è riunito “Il Club dei Cuori Capricciosi” per dare solidarietà ad una ragazzina di 15 anni (a cui il libro è dedicato), Manu, che ha già subito sette interventi chirurgici.

Alla ricerca del ritmo perduto non è un libro scientifico, ma un insieme di emozioni e stati d'animo delle persone affette da questa patologia che trovano il coraggio di confessarsi. E' rivolto quindi ai medici che ne vogliono sapere di più sui loro pazienti e a tutti coloro che vogliono confrontarsi sull’argomento.

«Succede che un giorno, quando meno te lo aspetti, ti metti a ballare a un ritmo frenetico, che la tarantolata al confronto ti fa un baffo. Questo è successo qualche anno fa ma i miei episodi, per ora e per fortuna, si ripetono circa una volta l’anno se non ogni due. Mi considero molto fortunata e spero che duri, quindi raccogliere le testimonianze di persone che combattono questa aritmia da anni e hanno subito diverse ablazioni e operazioni a cuore aperto, mi ha colto impreparata perché non conosco direttamente queste procedure non avendole provate sulla mia pelle, ma so che mi aspettano al varco (forse)». Quello che si percepisce dalla lettura è l’entusiasmiamo con cui vengono raccontati questi episodi. Il forte desiderio di vivere è palpabile, così come la grande stima verso i medici che instancabilmente lavorano per trovare soluzioni e terapie sempre più innovative. Alla ricerca del ritmo perduto ha una narrazione che fa battere più forte il cuore, anche a chi non soffre di aritmia, ma si vuole nutrire di sentimenti sani e un battito fatto di solidarietà.