Il discorso di Malala

LA PENNA E' PIU' POTENTE DELLA SPADA. Malala Yousafzai, è una ragazza pakistana che si batte per i diritti civili e il diritto all'istruzione delle ragazze nei paesi musulmani. Nel 2012 fu colpita alla testa da un colpo di pistola sparato da un talebano. Nel 2013 ha tenuto un discorso durante l'Assemblea delle Nazioni Unite. Nel 2014 ha vinto il premio Nobel per la Pace.

Il discorso di Malala
Malala Yousafzai, attivista

Ci sono centinaia di attivisti per i diritti umani e operatori sociali che non solo parlano per i loro diritti, ma che lottano per raggiungere un obiettivo di pace, educazione e uguaglianza. Migliaia di persone sono state uccise dai terroristi e milioni sono stati feriti. Io sono solo una di loro. Così eccomi qui, una ragazza come tante. Io non parlo per me stessa, ma per dare una voce a coloro che meritano di essere ascoltati. Coloro che hanno lottato per i loro diritti. Per il loro diritto a vivere in pace. Per il loro diritto a essere trattati con dignità. Per il loro diritto alle pari opportunità. Per il loro diritto all'istruzione.

Cari amici, il 9 ottobre 2012, i talebani mi hanno sparato sul lato sinistro della testa. Hanno sparato anche ai miei amici. Pensavano che i proiettili ci avrebbero messi a tacere, ma hanno fallito. Anzi, dal silenzio sono spuntate migliaia di voci. I terroristi pensavano di cambiare i miei obiettivi e fermare le mie ambizioni. Ma nulla è cambiato nella mia vita, tranne questo: debolezza, paura e disperazione sono morte; forza, energia e coraggio sono nati. Io sono la stessa Malala. Le mie ambizioni sono le stesse. Le mie speranze sono le stesse. E i miei sogni sono gli stessi.

Care sorelle e fratelli, io non sono contro nessuno. Né sono qui a parlare in termini di vendetta personale contro i talebani o qualsiasi altro gruppo terroristico. Sono qui a parlare per il diritto all'istruzione per tutti i bambini. Voglio un'istruzione per i figli e le figlie dei talebani e di tutti i terroristi e gli estremisti. Non odio nemmeno il talebano che mi ha sparato. Anche se avessi una pistola in mano e lui fosse in piedi di fronte a me, non gli sparerei. Questa è il sentimento di compassione che ho imparato da Maometto, il profeta della misericordia, da Gesù Cristo e Buddha. Questa è la spinta al cambiamento che ho ereditato da Martin Luther King, Nelson Mandela e Mohammed Ali Jinnah. Questa è la filosofia della non violenza che ho imparato da Gandhi, Bacha Khan e Madre Teresa. E questo è il perdono che ho imparato da mio padre e da mia madre. Questo è ciò che la mia anima mi dice: sii in pace e ama tutti.

Care sorelle e fratelli, ci rendiamo conto dell'importanza della luce quando vediamo le tenebre. Ci rendiamo conto dell'importanza della nostra voce quando ci mettono a tacere. Allo stesso modo, quando eravamo in Swat, nel Nord del Pakistan, abbiamo capito l'importanza delle penne e dei libri quando abbiamo visto le armi.

Il saggio proverbio "La penna è più potente della spada" è vero. Gli estremisti hanno avuto e hanno ancora paura dei libri e delle penne. Il potere dell'educazione li spaventa.

Hanno paura delle donne. Il potere della voce delle donne li spaventa. Questo è il motivo per cui hanno ucciso quattordici studenti innocenti nel recente attentato a Quetta. Ed è per questo che uccidono le insegnanti donne nel nord del Pakistan. Questo è il motivo per cui ogni giorno fanno saltare le scuole: perché avevano ed hanno paura del cambiamento e dell'uguaglianza che porteremo alla nostra società.

Ricordo che c'era un ragazzo della nostra scuola a cui un giornalista chiese: "Perché i talebani sono contro l'educazione?". Lui rispose molto semplicemente, indicando il suo libro e disse: "I talebani non sanno che cosa c'è scritto in questo libro".

Loro pensano che Dio sia un piccolo essere conservatore che punterebbe la pistola alla testa delle persone solo per il fatto che vanno a scuola. Questi terroristi abusano del nome di Dio e della società Pashtun per i loro interessi personali. Il Pakistan è un Paese democratico, amorevole e pacifico. I Pashtun vogliono educazione per le loro figlie e i loro figli. L'Islam è una religione di pace, umanità e fratellanza. L’Islam dice che l’educazione non è solo un diritto per ogni bambino, ma anche una responsabilità e un dovere.

Onorevole Segretario generale, la pace è necessaria per l'istruzione. In molte parti del mondo, in particolare il Pakistan e l'Afghanistan, il terrorismo, la guerra e i conflitti impediscono ai bambini di andare a scuola.

Siamo veramente stanchi di queste guerre. Donne e bambini stanno soffrendo in molti modi in molte parti del mondo.

In India, bambini innocenti e poveri sono vittime del lavoro minorile. Molte scuole sono state distrutte in Nigeria. La gente in Afghanistan è colpita dalla durezza dall'estremismo da decenni. Le ragazze sono costrette a lavoro domestico da bambine obbligate a sposarsi in età precoce. La povertà, l'ignoranza, l'ingiustizia, il razzismo e la privazione dei diritti fondamentali sono i principali problemi che uomini e donne devono affrontare.

Cari colleghi, oggi mi concentro sui diritti delle donne e sull'istruzione delle ragazze, perché sono quelle che soffrono di più. C'è stato un tempo in cui le donne hanno chiesto agli uomini di difendere i loro diritti. Ma questa volta lo faremo da sole. Non sto dicendo che gli uomini devono smetterla di parlare dei diritti delle donne, piuttosto affermo che le donne diventino indipendenti e capaci di combattere per loro stesse.

Quindi, care sorelle e fratelli, ora è il tempo di alzare la voce. Per questo oggi invitiamo i leader mondiali a cambiare le loro politiche a favore della pace e della prosperità.

Chiediamo a tutti i leader mondiali che i loro accordi debbano proteggere i diritti delle donne e dei bambini. Un accordo che vada contro i diritti delle donne è inaccettabile. Facciamo appello a tutti i governi affinché garantiscano un'istruzione gratuita e obbligatoria in tutto il mondo per ogni bambino.

Facciamo appello a tutti i governi affinché combattano il terrorismo e la violenza. Affinché proteggano i bambini dalla brutalità e dalle minacce.

Facciamo appello alle nazioni sviluppate per favorire l'espansione delle opportunità di istruzione per le ragazze nei paesi in via di sviluppo.

Facciamo appello a tutte le comunità affinché siano tolleranti, affinché rifiutino i pregiudizi basati sulle caste, la fede, la setta, il colore, religione e il gender e di assicurare la libertà e l’uguaglianza per le donne in modo che esse possano fiorire.

Noi non possiamo avere successo se la metà del genere umano è tenuta indietro. Facciamo appello alle nostre sorelle di tutto il mondo affinché siano coraggiose, di abbracciare la forza dentro di loro e a rendersi conto del loro pieno potenziale.

Cari fratelli e sorelle, vogliamo scuole e istruzione per il futuro luminoso di ogni bambino. Continueremo il nostro viaggio verso la nostra destinazione di pace e di educazione. Nessuno ci può fermare. Affermeremo i nostri diritti e porteremo il cambiamento con le nostre voci.

Noi crediamo nella forza delle nostre parole.

Le nostre parole possono cambiare il mondo intero, perché siamo tutti insieme, uniti per la causa dell'istruzione. E se vogliamo raggiungere il nostro obiettivo lasciate rafforzarci con l’arma della conoscenza e lasciateci proteggere con l’unità e con la solidarietà.

Cari fratelli e sorelle, non dobbiamo dimenticare che milioni di persone soffrono la povertà e l'ingiustizia e l'ignoranza.

Non dobbiamo dimenticare che milioni di bambini sono fuori dalle loro scuole. Non dobbiamo dimenticare che le nostre sorelle e i nostri fratelli sono in attesa di un luminoso futuro di pace. Dunque lascateci condurre una gloriosa lotta contro l'analfabetismo, la povertà e il terrorismo, dobbiamo imbracciare tutti i libri e tutte le penne, sono le armi più potenti.

Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo. L'istruzione è l'unica soluzione. L'istruzione prima di tutto.

Grazie.

Malala Yousafzai, attivista