Barbacanigham, dalla Contea al Grande Fratello

VASTO/Videosorveglianza: è partito il progetto di adozione dai cittadini di nuove telecamere, obiettivo il «Grande Fratello», Orwell rivivrà a Vasto?

Barbacanigham, dalla Contea al Grande Fratello

2021, Agosto volgeva al tramonto. Mese di incendi nella Riserva di Punta Aderci e di crisi idrica, dopo un «incidente agricolo» Vasto e San Salvo rimasero a secco. Giorni di scoperte sensazionali in questo lembo di terra abruzzese come riportammo in un nostro articolo del 23 agosto

Su Il Centro, principale quotidiano cartaceo abruzzese, il 19 agosto è comparso un appello del sindaco pro tempore di Vasto Francesco Menna: «andate dalle forze dell’ordine o venite da me.

La vostra collaborazione resterà coperta dal segreto istruttorio». Fermi tutti, si rimane spiazzati dalla lettura, poche parole e si stravolgono tutte le conoscenze e le certezze di questi anni. Le denunce legali si fanno dalle forze dell’ordine, si va eventualmente in Procura. Scorriamo frenetici il TUEL (Testo Unico degli Enti Locali) e cerchiamo tra le funzioni dei rappresentanti del popolo.

Ma nulla troviamo, come è possibile? Signore e signori, prima scoperta di mezzo agosto: benvenuti nella contea di Barbacanigham. Dalle letture infantili ricordiamo lo sceriffo della contea di Nottingham, ora possiamo tornare bambini scoprendo che lo sceriffo esiste, ai nostri tempi. Evviva!! Leggiamo sulla Treccani online che il «segreto istruttorio» è la «regola generale che limita la conoscibilità dei fatti durante le indagini preliminari. L’art. 329 c.p.p. stabilisce, infatti, che gli atti di indagine compiuti dal pubblico ministero e dalla polizia giudiziaria sono coperti dal segreto».

Le «indagini preliminari», leggiamo sempre sulla Treccani online, è «l’insieme delle operazioni effettuate dal pubblico ministero, personalmente o attraverso la polizia giudiziaria».  Anche qui nessuna figura e nessuna funzione troviamo nel TUEL. E quindi siamo oltre, si deve andare oltre. È la contea di Barbacanigham, non può stare nel TUEL ovvio.    

In quelle settimane il sindaco pro tempore di Vasto Francesco Menna, sempre al quotidiano Il Centro, espresse l’intenzione di potenziare il sistema di videosorveglianza.  «Due anni fa è stato approvato il nuovo regolamento sulla videosorveglianza cittadina, nove anni dopo il primo.

Nel 2012 suscitò polemiche e attacchi trasversali il dossier elaborato dal circolo di Vasto di Rifondazione Comunista (ancora pubblicato qui https://fdocumenti.com/document/prc-vasto-analisi-critica-videosorveglianza-10-marzo-2012.html) che, documenti, studi, atti e fatti alla mano, dimostrò quanto la videosorveglianza può essere a dir poco inefficace e non rappresentare un deterrente alle violazioni penali.

Nove anni dopo quel dossier, tanto criticato ed attaccato all’epoca neanche fosse stato perpetrato crimine di lesa maestà, undici anni dopo il primo regolamento la videosorveglianza quali mirabolanti risultati ha ottenuto? Esclusa quella privata, l’anno scorso le uniche immagini che gli investigatori hanno potuto utilizzare dopo l’incendio a Punta Aderci ci furono quelle dell’azienda Puccioni, di quanto sono diminuiti i reati grazie alle telecamere? Quanti criminali sono stati arrestati? Quante aree sono state restituite al pubblico decoro e alla legalità?»

Domande a cui ad oggi non abbiamo trovato risposte. Mentre il sistema di videosorveglianza sta compiendo un nuovo salto di qualità: è recente notizia la prima applicazione del progetto «Adotta una telecamera» con cui l’amministrazione comunale sta proponendo ai cittadini di partecipare ai costi di nuove telecamere. I costi, abbondantemente a quattro cifre, della prima videosorveglianza sono riportati nel dossier del Prc di Vasto.

Costi che si presume siano aumentati ulteriormente con il «potenziamento» del 2019. Soldi pubblici, soldi dei cittadini. A cui ora, mentre risposte su quanto avvenuto in questi undici anni ribadiamo non ne abbiamo avuto notizie, si chiedono ulteriori esborsi. Obiettivo di questo progetto di adozione civica, ha dichiarato il sindaco Menna, arrivare al «Grande Fratello». Nome da oltre vent’anni legato ad una trasmissione televisiva ma che nasce dalla letteratura. È il titolo di un libro di George Orwell del 1984.  Questa la descrizione riportata da Wikipedia.

Il Grande Fratello (in inglese Big Brother, letteralmente "fratello maggiore") è un personaggio immaginario creato da George Orwell, presente nel romanzo 1984.

È il dittatore dello stato totalitario chiamato Oceania. Nella società che Orwell descrive, ciascun individuo è tenuto costantemente sotto controllo dalle autorità. Lo slogan "Il Grande Fratello vi guarda" ricorda continuamente agli abitanti la sua superiorità assoluta nella piramide gerarchica. Nel romanzo non viene mai chiarito se sia una persona esistente o semplicemente un simbolo creato dal partito; nel libro si fa più volte riferimento a tale questione, ma la domanda non trova mai risposta. Quando Winston Smith, protagonista del romanzo, chiede esplicitamente a O'Brien, durante la tortura, se esistesse o meno, «Esiste come esisto io?», egli gli risponde «Tu non esisti», di fatto non rispondendo alla domanda.

Nel libro immaginario Teoria e prassi del collettivismo oligarchico scritto presumibilmente dal ribelle Emmanuel Goldstein è presente questa frase: «Nessuno ha mai visto il Grande Fratello. È un volto sui manifesti, una voce che viene dal teleschermo. Possiamo essere ragionevolmente certi che non morirà mai. Già adesso non si sa con certezza quando sia nato. Il Grande Fratello è il modo in cui il Partito sceglie di mostrarsi al mondo. Ha la funzione di agire da catalizzatore dell'amore, della paura e della venerazione, tutti sentimenti che è più facile provare per una singola persona che per una organizzazione». Secondo Goldstein, quindi, potrebbe essere solo un'icona, una personificazione del Partito.

Nella propaganda del Partito viene presentato come una persona reale, uno dei fondatori del Partito insieme allo stesso Goldstein.