Ci sono i mezzi adeguati per indagare sui pedocrimini?

VIDEOINTERVISTA AD UNA MADRE che ha denunciato l'ex marito che denuncia di sentire di non aver avuto giustizia in tribunale.

Il 5 maggio è stato la Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, negli stessi giorni si è conclusa la Giornata contro pedofilia, pedopornografia ed indifferenza organizzata da quasi trent’anni dall’associazione Meter di don Fortunato Di Noto.

Solo nello stesso mese di maggio e negli inizi di giugno, in varie operazioni della polizia postale, sono stati denunciati oltre 90.000 file pedopornografici diffusi online. Nell’ultima operazione oltre diecimila file, definiti dalla stessa polizia postale raccapriccianti, sono stati rinvenuti su diversi dispositivi elettronici.

Contro i bambini, contro l’infanzia, contro i minori esiste una sorta di guerra che va avanti da sempre.

È una guerra perpetrata da criminali che sono tra noi, che possono anche avere le chiavi di casa, da familiari o persone molte vicine alle famiglie delle vittime. È quanto denunciato da una signora, di cui proponiamo in quest’articolo la videointervista, che ha denunciato l’ex compagno per quanto da lui perpetrato contro la figlia della signora intervistata.

Per una tutela della vittima e della persona intervistata in questa videointervista non indichiamo il luogo preciso e lei compare a telecamera spenta e senza indicarci come si chiama.

Circostanza che ci ricorda come viviamo in un Paese in cui troppo spesso le vittime devono tutelarsi e difendersi da sole, un Paese che colpevolizza le vittime.