CONSIDERAZIONI IN LIBERTÀ

L'OPINIONE. «Tutto viene ridotto a marketing nella società a pensiero unico e per questo devono essere occupati tutti i centri di formazione-informazione. Anche la guerra o il covid diventano terreno di marketing per indirizzarci nella scelta di pensiero e per indurci ad accettate consumi diversi».

CONSIDERAZIONI IN LIBERTÀ

Trovo impressionante la quantità di pubblicità che ci invade sempre più. Non puoi accendere televisione, radio, web con i social, camminare per strada e non essere continuamente esposto a questo martirio continuo.

È come se la mente debba essere occupata dalla necessità di consumo e svuotata completamente di capacità critica. È un bombardamento continuo per forgiare sempre meglio l'uomo consumatore. Quindi l'unico significato che si deve dare alla vita è in rapporto al consumo e più consumi più dovresti essere felice. Anche la religione, che per prima ha compreso il valore della occupazione delle menti, nel momento in cui non si è opposta al consumismo, è stata svuotata di significato e perde continuamente potere.

Tutto viene ridotto a marketing nella società a pensiero unico e per questo devono essere occupati tutti i centri di formazione-informazione. Anche la guerra o il covid diventano terreno di marketing per indirizzarci nella scelta di pensiero e per indurci ad accettate consumi diversi.

Ma mentre questo mondo sfavillante pubblicitario ci invade la mente, si sceglie di togliere il reddito di cittadinanza che serviva a calmierare un pò le disuguaglianze sociali e nello stesso tempo si reintroducono i vitalizi. Non si persegue l'evasione fiscale e si sprecano miliardi per salvare banche spolpate fino all'osso dalla gestione politico-clientelari. Si privatizza acqua e sanità, si aumentano i costi dei carburanti. In pratica si impoverisce la maggioranza della popolazione a favore di alcune minoranze.

Quale futuro su questa strada? Personalmente mi sembra che stiamo entrando in un nuovo medioevo con una decadenza continua e l'impossibilità di dare risposte ai veri problemi della nostra epoca, dal disastro ecologico all'espansione demografica.

Sarebbe importante che si sviluppasse un'antitesi al pensiero unico dove al centro dell'agire non può esserci la crescita costante ma il tentativo di mantenere un equilibrio ambientale con scelte di produzione e consumi finalizzati a questo scopo. Lo so che sembra un'utopia ma se non si concretizzerà la fine più probabile sarà un disastro per tutti.

Lucio Pastore