Di cosa si occupano la maggioranza dei giornalisti e degli organi d'informazione?
L'OPINIONE DELL'AVV. GUARNERA. «Come mai quando avvengono arresti eccellenti di politici e funzionari pubblici accusati di gravi reati, talora in combutta con la criminalità organizzata, se ne parla poco, quanto basta per dare una stringata notizia, e poi cala il silenzio?»
L' ultimo caso, in ordine di tempo, riguarda una indagine condotta dalla Procura di Catanzaro diretta da Nicola Gratteri, che coinvolge oltre 30 soggetti destinatari di provvedimenti cautelari. Tra essi anche un ex presidente della Regione.
Forse il vero problema sta nella mancanza di indignazione dei cittadini, ormai abituati ai ladrocini di chi governa ai vari livelli.
Vi è come una progressiva assuefazione. Anche perché, diciamolo senza infingimenti, per molti chi ruba e depreda le pubbliche risorse dimostra di essere furbo, è quasi da ammirare e, se possibile, da emulare.
E così non ci si accorge che oltre ai beni collettivi avviene un grave furto di democrazia.
Il dato preoccupante è che la corruzione sta diventando azione di governo, sistema di Stato, abito mentale diffuso. Ogni forma di tensione etica risulta inesistente.
E "magna pars" del sistema informativo si adegua.
Diceva Norberto Bobbio: "In Italia il grosso dei giornalisti è come la maggior parte degli intellettuali: tradiscono non già quando si occupano di politica, ma quando subordinano i loro ideali ad una politica perversa".