Crollato il teorema contro Mimmo Lucano e Riace, ora chi restituirà giustizia?

Cancellate quasi tutte le accuse, intanto hanno spazzato via un modello reale di accoglienza e umanità.

Crollato il teorema contro Mimmo Lucano e Riace, ora chi restituirà giustizia?

La sentenza è stata emessa intorno alle 17. Ma due ore dopo circa sulle principali agenzie stampa di questo Paese la notizia è arrivata in ritardo o non arrivata.

Una vergognosa e servile autocensura di cui nessuno chiederà scusa nelle prossime ore, nessuno farà pubblica ammenda e non ci sarà nessuna riflessione pubblica. Tromboni e trombette solo e soltanto per i colletti bianchi, per i reati dell’alta borghesia. Dopo aver riempito milioni di pagine e strombazzato per ore e ore, adesso che la verità comincia finalmente ad emergere zitti e muti, allineati e coperti. Dovrebbe alzarsi grida altissime e chiedere giustizia per una persecuzione politica, mediatica e giudiziaria sconcertante.

La Corte d’Appello di Reggio Calabria ha emesso sentenza per il processo conseguente all’inchiesta Xenia, l’inchiesta contro il modello di accoglienza e umanità di Riace e il suo sindaco Mimmo Lucano.

Un sindaco trattato peggio di un mafioso, condannato due anni fa in primo grado ad una pena maggiore di quella che la “giustizia” (le virgolette non sono casuali) aveva comminato sempre in primo grado a chi ha trattato con le più schifose ed immonde organizzazioni criminali. Il teorema accusatorio contro Mimì Capatosta e il modello Riace è miseramente crollato, spazzate via quasi tutte le accuse, sicuramente le più gravi.

A Riace non c’era nessuna organizzazione criminale, nessuna associazione a delinquere, nessun bieco calcolo politico. Quelli in questo Paese orrendamente sporco, servile, classista, sono altrove. Una pioggia di assoluzioni, Mimmo Lucano condannato solo ad un anno e sei mesi.

In primo grado la condanna fu ad oltre tredici anni, la Procura aveva chiesto in Appello condanna ad oltre dieci anni. Non è rimasto quasi nulla, il castello è stato spazzato via. Esattamente come fu spazzato via il modello Riace, sull’onda di un’inchiesta di cui nulla o quasi rimane. E di una propaganda con nessuna aderenza alla realtà. Una propaganda che costrinse Lucano a lasciare la carica di primo cittadino.

Abbiamo visto sui social video strombazzati e diffusi da migliaia, se non milioni, di trombettieri di regime (perché tali sono) in cui erano protagonisti persino personaggi in odor di mafia. Mentre, nel silenzio, furono sollevati dubbi sulla regolarità di determinate elezioni successive.

Chi ricorda più Becky Moses, nel cui nome Lucano commise atti come sindaco? Chi ricorda più gli sfruttati e i morti nei ghetti? Chi ricorda più le vittime di quel ras in tonaca, pluricondannato per reati gravissimi e costretto a fuggire in Moldavia, ma omaggiato da quasi tutto l’arco parlamentare? Due ministri, di partiti diversi ed opposti, lo hanno omaggiato solo l’anno scorso. Ma per lui tutti prostrati, tutti garantisti, tutti elogianti. Per Mimmo Lucano e un modello all’opposto di quella barbarie sono scese giù clave.

Per la seconda volta in pochi mesi, dall’Emilia alla Calabria, le forche della propaganda e della repressione utile a certi network di questo Paese sono state smontate. E il Paese che accetta ed è connivente con le peggiori fogne eversive, persino fondate da terroristi, vede squarciato il velo sulla sua maschera d’ipocrisia e classismo. È ora di smetterla con le chiacchiere finte e menzognere di certi ambienti politici, sociali, mediatici, economici di questo Paese orrendamente sporco.

Il Potere si schiera per il Potere, la persecuzione in questo Paese è contro chi non si allinea a questi ambienti, altro che il contrario come anche in questi giorni pupi e pupari, pupazzi e tromboni continuano a blaterare. Un giorno, se l’umanità non sarà spazzata via prima dalle sue follie autodistruttive, si vedrà a quest’epoca come qualcuno si ostina ancora a vedere il peggior ventennio della Storia d’Italia e d’Europa, come oggi si vedono epoche lontane e buie. E non potranno mai capire come possono essere avanzate le orde dell’ingiustizia e della disumanità, della barbarie e della menzogna.

 

Questi alcuni articoli e comunicati pubblicati dopo la sentenza di primo grado, condanna oggi spazzata via

Vauro: «Non sempre legge e giustizia sono la stessa cosa»

https://www.wordnews.it/mimmo-lucano-condannato-per-vauro

«Mimmo Lucano onesto e povero. Sentenza vergognosa, vendetta di sistema»

https://www.wordnews.it/mimmo-lucano-onesto-e-povero-sentenza-vergognosa-vendetta-di-sistema

«Marcello Dell’Utri per concorso esterno in associazione mafiosa ha scontato una pena di sette anni, Silvio Berlusconi quattro per frode fiscale», il sostegno di Azione Civile a Lucano in occasione delle ultime regioni calabresi

https://www.wordnews.it/azione-civile-con-mimmo-lucano

Solidarietà a Mimmo Lucano, colpito da una sentenza di regime

https://www.wordnews.it/solidarieta-a-mimmo-lucano-colpito-da-una-sentenza-di-regime

Noi stiamo con Mimmo Lucano e contro una nuova ingiustizia del Potere

Comunicato stampa di Associazione Antimafie Rita Atria e Rivista Antimafie Le Siciliane

https://www.wordnews.it/noi-stiamo-con-mimmo-lucano-e-contro-una-nuova-ingiustizia-del-potere

Sentenza contro Mimmo Lucano ci lascia allibiti e costernati. Sempre vicino al popolo curdo schierato contro il regime autoritario della Turchia e per la libertà del nostro popolo

Pubblichiamo i comunicati stampa di Associazione Peppino Impastato Cinisi, Centro Siciliano di Documentazione "Peppino Impastato", Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato Cinisi e della Comunità Curda in Italia

https://www.wordnews.it/sentenza-contro-mimmo-lucano-ci-lascia-allibiti-e-costernati

Lo sfogo di Mimmo Lucano: «Rifarei tutto nuovamente»

https://www.wordnews.it/lo-sfogo-di-mimmo-lucano-rifarei-tutto-nuovamente

Mimmo Lucano: «Sono stato condannato a più anni di un mafioso»

https://www.wordnews.it/torniamo-a-parlare-di-domenico-lucano-ex-sindaco-di-riace