E' la stampa, bellezza... fatevene una ragione

MANIFESTI E FUNERALI PER IL MAFIOSO CURCIO. Qualcuno si sta lamentando per i nostri articoli che sono usciti (e che usciranno nei prossimi giorni). Il ruolo dell'informazione è informare senza filtri e senza autorizzazioni. Noi lo stiamo facendo, con tutta la correttezza possibile (evitando anche un linguaggio colorito, che meritate). DOMANI - ore 12:00 - l'INTERROGAZIONE dell'On. ASCARI, componente della commissione parlamentare Antimafia.

E' la stampa, bellezza... fatevene una ragione

ITALIA. Milano - Petilia Policastro (Camellino). Un mafioso assassino ergastolano si impicca in carcere, nella sua cella. Nel suo luogo naturale. Almeno questa è la versione ufficiale che è stata fornita. Noi, attraverso i nostri articoli, abbiamo espresso i nostri dubbi. E' lecito? O bisogna chiedere il consenso a qualcuno? Abbiamo parlato anche del suo "volto tumefatto", prima dell'impiccaggione. Noi avanziamo anche ipotesi, ma a qualcuno ha dato fastidio. 

- E se Curcio (ergastolano 'ndranghetista) non si fosse suicidato?

Lo stesso uomo (diciamo così) ergastolano, autore del massacro ai danni di una donna (dello stesso luogo), che si chiama Lea Garofalo, viene accolto da manifesti funebri (c'è il nostro nome su quei manifesti o c'è scritto "Amministrazione comunale"?) e da un "festoso" funerale che nemmeno doveva essere autorizzato (sempre secondo la nostra modesta opinione). Su questo punto abbiamo raccolto il silenzio assordante della Prefettura. Speriamo, nello stesso tempo, ad una azione silenziosa da parte di un organo dello Stato presente sul territorio.

Abbiamo raccolto anche altre opinioni: 

- Funerali del mafioso Curcio. Per Gennaro Ciliberto: «Un segnale di potenza»

- Vicenda Curcio (massacratore 'ndranghetista), parla Brugnano: «Se il sindaco non si vuole dimettere rimuovesse l'assessora»

- Funerale “festoso” per il killer, parla Piera Aiello: «Vergognatevi e andatevene a casa»

Funerali Curcio, parla Ascari (commissione Antimafia): «Una vergogna. Presenterò una interrogazione parlamentare»

- Parla don Pasquale, il prete che ha celebrato il funerale di Curcio (il massacratore di Lea Garofalo): «Non c’è stato nessun divieto da parte della Diocesi»

- Manifesti funebri per il massacratore di Lea Garofalo. Parla Angela Napoli: «Sono indignata»

- Il VIDEO del funerale di Curcio, l'ergastolano, condannato per la distruzione del cadavere di Lea

Uno degli autori del massacro (la fimmina calabrese viene uccisa a Milano il 24 novembre del 2009 e il suo corpo viene distrutto - con fuoco e benzina, per tre giorni - a San Fruttuoso, un quartiere di Monza) viene fatto passare quasi come l'eroe di Camellino, la sua frazione originaria. Per noi è stato un delinquente da vivo e lo è anche da morto. 

Qualcuno vuole mettere in dubbio le parole scritte, nelle motivazioni delle sentenze, dai magistrati milanesi?

Indipendentemente dalle parole minacciose ed offensive che abbiamo ricevuto nelle scorse ore (procederemo prima con una querela e poi renderemo pubbliche le esternazioni sgrammaticate), noi continueremo a fare il nostro dovere. Senza paura. Senza tentennamenti.

Costi quel che costi.    

Abbiamo ampiamente parlato del manifesto che non doveva essere stampato e non doveva essere nemmeno affisso. Sempre secondo il nostro punto di vista. E, accogliendo con riserva le giustificazioni del primo cittadino (una pezza peggiore del buco), magari doveva essere strappato o coperto nei giorni successivi. Non è stato fatto. E' colpa nostra? Cosa dovevamo fare? Restiamo in attesa anche di una lezione di giornalismo.    

«Intanto, se fosse vera la telefonata da lui fatta a quello che ha stampato i manifesti alla risposta il manifesto, io Sindaco, sarei uscita immediatamente da casa e l'avrei strappati tutti con le mie stesse mani. Poi trovo assolutamente anomalo il fatto che ci sia questa specie di appalto, non so come chiamarlo, definito dal sindaco per tutti, per qualsiasi lutto. Un appalto che, intanto, mi piacerebbe conoscere la ditta aggiudicataria di questo appalto e, nello stesso tempo, mi piacerebbe sapere se questo appalto è stato affidato in maniera ufficiale e se all'interno dell'affidamento dell'appalto non ci siano clausole di alcun genere. In un paese come Petilia Policastro non si può affidare un appalto sapendo che è un paese, per carità pieno di gente per bene, ma anche pieno di tanti criminali. Allora che non mi si venga a dire che il sindaco, affidando questo appalto non abbia almeno messo la clausola di non fare manifesti di alcun genere nel caso in cui la persona deceduta fosse un criminale.»

Manifesti funebri per il massacratore di Lea Garofalo. Parla Angela Napoli: «Sono indignata»

I nostri articoli (comprese le interviste) sono tutti firmati. Siamo convinti di aver fatto il nostro dovere, fin dall'inizio. Ci sono elementi diffamatori? Secondo noi non ci sono. Ma ognuno, giustamente, può avere le proprie opinioni. Siamo pure stati chiamati "sciacalli" dal vice-sindaco di Petilia Policastro.

Nelle scorse ore siamo diventati pure dei "fetusi", che devono andare "all'inferno". Ovviamente questa è solo una piccola parte del concetto espresso e formato dalle tante paroline utilizzate. Lo ripetiamo: preferiamo prima informare gli organi competenti e poi i nostri lettori. Ma che senso ha organizzare questi funerali - in chiesa - se poi siete così poco cristiani?

- Funerali del mafioso Curcio. Ma era presente anche il vice-sindaco di Petilia?

- Funerale del mafioso Curcio. Noi restiamo in attesa delle risposte da parte del vice-sindaco di Petilia

Noi siamo disponibili a spiegare davanti a un giudice il nostro lavoro e siamo, anche, curiosi di ascoltare tutte le motivazioni degli amministratori e dei rappresentanti delle istituzioni. Magari anche per riproporre le nostre domande, visto che nessuno risponde. Ovviamente indicheremo, come testimoni, tutti gli interlocutori che abbiamo sentito nei giorni scorsi (compresi quelli che sentiremo prossimamente).   

Ecco le nostre domande:

- Chi ha autorizzato e non ha controllato il "festoso" funerale?

- Perchè nessuno, ancora oggi, si assume le proprie responsabilità dopo un messaggio devastante che è passato su quel territorio?

- Bastano le dimissioni della ex assessora che ha partecipato al "festoso" funerale?

- Al "festoso" funerale era presente anche il vice-sindaco di Petilia Policastro Carmelo Garofalo?

- Al "festoso" funerale erano presenti anche due consiglieri comunali, uno della maggioranza e una dell'opposizione?

- Curcio, il protagonista di tutto questo "circo" dell'antimafia, si è suicidato, come sostiene la versione ufficiale, o è stato indotto al suicidio?   

Lo scriviamo ancora una volta, per l'ennesima volta. Visto che si continua a far finta di non capire: dovevamo farci i fatti nostri? dovevamo girare la testa dall'altra parte? dovevamo mettere la testa sotto la sabbia, come gli strunzi? dovevamo evitare le domande? 

E' la stampa, bellezza. 

Fatevene una ragione. Noi continueremo ad informare e a scavare per capire e per far capire alla collettività cosa accade in questa a-normale società. Da una parte si dice di fare antimafia ricordando le vittime e dall'altra si continua a dare il cattivo esempio. 

Tutto questo è normale? 

«Con quel messaggio di vicinanza le istituzioni hanno, in realtà, espresso un segnale di positività, di deresponsabilizzazione, di quasi normalizzazione verso chi ha le mani sporche di sangue e verso chi, appunto, ha ucciso». Queste le parole utilizzate dall'On. Ascari nell'intervista realizzata da WordNews.it lo scorso 20 luglio.

 

DOMANI, alle ore 12:00, pubblicheremo l'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE - rivolta al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell'Interno - presentata dalla componente della commissione Antimafia, On. Stefania Ascari.

La storiaccia non finirà, certo, con le dimissioni presentate in un consiglio comunale. O con le INUTILI lamentele. O con le sterili minacce, che rispediamo con forza alla mittente-parente (che pubblicheremo nelle prossime ore). 

La Stampa libera non ha padroni e padrini.  

 

 

 

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