L'incontro con Emma Saponaro
Come il profumo è un libro che si basa essenzialmente sul coraggio delle proprie scelte e sulla decisione di come vorremmo vivere.
La redazione di WordNews.it dà il benvenuto alla scrittrice Romana Emma Saponaro che, nel 2017, ha pubblicato il giallo-noir “Come il profumo”, edito da Castelvecchi Editore. Andiamo a conoscercela da vicino.
Hai fatto un ottimo esordio con il tuo primo romanzo “Come il profumo”, un libro affasciante che rispecchia un dramma in maniera coraggiosa ed effervescente. Ci racconti qualcosa di più del tema?
«Hai centrato esattamente il significato: coraggio. Come il profumo è un libro che si basa essenzialmente sul coraggio. Coraggio delle proprie scelte e quindi sulla decisione di come vorremmo vivere. Ci si può ribellare alle imposizioni della vita, si può tentare di sovvertire l’ordine precostituito. Insomma, di cambiare, rinnovare, rinascere».
Il tuo libro è stato molto apprezzato dai lettori. A parte lo stile energico che ti rispecchia appieno si percepisce un’atmosfera ricca, che porta il profumo della complicità e degli affetti, mettendo in luce il pericolo della malavita. E’ questa la formula segreta della tua scrittura?
«Devo confessarti che non lo so. Sono sicura solamente di una cosa: quando scrivo, mi immergo talmente nel personaggio e per riuscirci devo conoscere esattamente da dove proviene, chi è stato e come ha vissuto. È questo il segreto della comprensione, di darsi una spiegazione del perché un personaggio non può che essere in un certo modo. Forse è questo il segreto: l’empatia».
Sei pscicopedagogista, esperta nelle tematiche dell’adozione. E sei stata coordinatrice della rivista “Famiglie e minori” per la quale hai pubblicato articoli di carattere psico-giuridico. Pensi che in qualche modo la tua professione abbia influenzata la tua ispirazione?
«Non l’inspirazione, quanto il modo di descrivere i personaggi. Di tentare di comprenderli. Questo sì. Se è vero che ogni racconto, ogni libro che scrivo è diverso l’uno dall’altro e tocca tematiche diverse, è vero anche che in tutti mi viene spontaneo approfondire i profili psicologici di ognuno».
Sei anche stata co-ideatrice del progetto “Parole di pane”. Com’è nato e che cosa ti ha lasciato?
«Parole di pane è stato un progetto nato quasi per gioco con la mia amica scrittrice Diana Sganappa e via via si è fatto sempre più serio. In concreto, abbiamo unito la passione della scrittura con quella per la cucina e da questa miscela sono nate due antologie che hanno ricevuto il contributo di personaggi anche famosi, come Stefano Benni e Elle Kappa, i cui proventi sono stati devoluti interamente ad una associazione che si occupa di disagiati psichici».
Sono passati poco più di due anni dalla pubblicazione di “Come il profumo”. Stai lavorando ad un nuovo romanzo? E sarà lo stesso genere?
«Sto lavorando al terzo. Il secondo è in lettura presso una casa editrice che per correttezza (ma anche per scaramanzia) non dico. Non voglio annoiarmi né annoiare, quindi posso dirti che ogni libro tocca un tema diverso e anche lo stile è molto diverso. Però, lasciami dire che questa ultima opera mi ha divertito moltissimo, sia scriverla che rileggerla».
Pensi che il carattere di uno scrittore si debba riflettere anche nella scrittura?
«Non necessariamente. Perché mai? Io credo che essendo anche catartica, la scrittura possa lasciare intravedere il carattere di uno scrittore ma anche il suo contrario».
L’amicizia, che cos’è per te?
«Il potersi completamente abbandonare tra le braccia e le idee di un’altra persona senza sentirsi giudicato».
E l’amore?
«È l’amicizia più il sesso».
Grazie Emma per aver risposto alle domande. In bocca al lupo per i nuovi progetti!
Emma Saponaro sarà presente al nostro evento di questa sera, nella splendida cornice della Casa dello Scrittore in Lungotevere dei Mellini 33 a Roma. Ore 18.30. Ingresso libero. Vi aspettiamo!