GIORNO DEL RICORDO…. DISTORTO

L'OPINIONE. Le patacche nazifasciste, che sin dall’immediato dopoguerra utilizzano maldestramente la tragedia dei profughi istriani dei quali a loro non interessa nulla, solo per delegittimare vergognosamente la Resistenza, per mettere sullo stesso piano i carnefici fascisti con chi ha dato la vita per liberarci da quella barbarie, compresa la eroica resistenza slava.

GIORNO DEL RICORDO…. DISTORTO

La mistificazione sta nell’occultare la vera causa dell’esodo istriano, cioè i crimini perpetrati dal regime criminale italiano monarchico-fascista insieme a quello nazista nella ex Jugoslavia: decine di migliaia di vittime civili e partigiane (italiane incluse); pulizia etnica e incendi su interi villaggi, campi di concentramento, stupri e quant’altro emerso e finito nell’insabbiamento dei processi di cui al famigerato armadio della vergogna scoperto negli anni ’90.

Tutto preceduto dalla violenza sanguinaria scatenata dal regime criminale di Mussolini sin dagli anni ’20 contro la minoranza slava nell’Italia nord orientale che tendeva ad identificare falsamente l’italiano col fascista odiato per le vessazioni imposte alla popolazione slava.

L’altra falsità è nel blaterare di “decine di migliaia di vittime italiane infoibate dai titini” la cui prove non sono mai esistite come riconosciuto dagli studiosi e dagli storici non pataccari, nel mentre i circa 300-400 corpi accertati nelle foibe sono vittime di guerra, cioè degli scontri causati dagli oppressori fascisti a fronte della Resistenza alla loro barbarie.

Invero è la stessa “giornata del ricordo” istituita dalle destre post fasciste fondata su un tendenzioso negazionismo revisionista, occultando quei crimini di guerra nazifascisti nella ex Jugoslavia e così rimuovendo la stessa causa di fondo della tragedia vissuta anche dai profughi italiani.

Una tragedia che senza il nazifascismo non ci sarebbe stata e che anzi, con l’affermazione dei veri principi comunisti dell’autodeterminazione dei popoli avrebbe potuto portare la Resistenza a costruire la convivenza in pace di italiani e slavi una un paese socialista, cioè libero sia dall’oppressione capitalista sia dall’oppressione stalinista che aveva tradito la rivoluzione di Lenin e di Trotsky che proprio su quei principi si fondava.

Tiziano Di Clemente (PCL Molise)


 

8 febbraio 1943: i criminali nazifascisti impiccano la partigiana 17enne jugoslava Lepa Radić, eroe della Resistenza slava e italiana