Catania non sarà un affare privato
L'OPINIONE DELL'AVV. GUARNERA. «Una volta c'era il manuale Cencelli, oggi hanno scoperto l'algoritmo. Complessi calcoli di voti e percentuali assegneranno il numero degli assessori che tocca a ciascun partito della coalizione, poi i nomi li sceglieranno i veri detentori del potere politico nella città: Lombardo, Cuffaro, Castiglione, Sammartino, Falcone, Schifani, e qualcun altro.»
Dopo le elezioni amministrative a Catania non si conoscono ancora i nomi degli assessori. Il sindaco Trantino lo immagino chiuso nella sua stanza, in penombra e forse al buio, in attesa che i padroni del vapore decidano cosa fare. È a tutti evidente che la composizione della giunta non è affare suo: la fanno altri.
Una volta c'era il manuale Cencelli, oggi hanno scoperto l'algoritmo.
Complessi calcoli di voti e percentuali assegneranno il numero degli assessori che tocca a ciascun partito della coalizione, poi i nomi li sceglieranno i veri detentori del potere politico nella città: Lombardo, Cuffaro, Castiglione, Sammartino, Falcone, Schifani, e qualcun altro. Ma non solo loro.
Gli assessori verranno concertati con le varie consorterie economiche, imprenditoriali e affaristiche collegate a certa politica.
Perché gli assessori devono essere di "fiducia"!
Spero che i cittadini prima o poi lo comprendano che gli unici interessi che saranno veramente tutelati sono quelli del sempiterno sistema di potere di Catania.
E basta!
Per tutti gli altri vi saranno le solite ingannevoli promesse, qualche elargizione, alcuni favori, molte elemosine.
Ma alcuni non resteranno a guardare, e hanno deciso di vigilare, denunciando quando occorre.
Non consentiremo che questa città continui ad essere un affare privato.