I pubblicitari possono determinare i nostri comportamenti e il nostro modo di pensare?

I pubblicitari possono determinare i nostri comportamenti e il nostro modo di pensare?

Gli operatori pubblicitari, sono degli esperti in comunicazione. Il loro lavoro è quello di convincere le persone, attraverso immagini o slogan, ad acquisti di prodotti di varia tipologia. Utilizzano le caratteristiche dei messaggi subliminali (segnali sottosoglia). Ovvero segnali che passano attraverso la soglia di controllo della mente cosciente per raggiungerne la parte inconscia più facilmente influenzabile. 

In tal modo, oltre ad indurci all’acquisto di un particolare prodotto, possono determinare anche i nostri comportamenti e il nostro modo di pensare.

E’ più o meno il sistema dei “whatsappisti” o “internauti” che invadono la rete e i nostri telefonini con bufale e fake news. Anch’esse contengono una sorta di messaggi subliminali pensati per agire sulla mente delle persone più fragili, per indurli a reazioni che, spesso, possono essere pericolose per sé stesse e per gli altri. In questi giorni, ad esempio, sta circolando un messaggio in cui il solito buon samaritano ci mette in guardia contro supposte ingiustizie nei nostri confronti.

L’autore si presenta come il diavolo tentatore, in veste di un comune mortale e umile benefattore, per indurci a malignare che ci viene negata la “mela della terapia” contro il COVID 19 che invece, insinua, è riservata solo agli “onnipotenti”. Sapientemente individuati in una lista di altolocati della politica, dell’informazione dello sport; una serie di nomi ad effetto studiata per suscitare la nostra invida e relativa rabbia.

Verosimilmente la sua intenzione è quella di suscitare la reazione scomposta in persone già in stato ansioso per la paura di ammalarsi o per le “restrizioni terapeutiche” e indurle a trovarsi il nemico da combattere, da individuare tra gli operatoti del SSN, i componenti del Governo, della regione o amministrazione comunale di appartenenza. Bisogna dire che ad una prima lettura, il messaggio potrebbe raggiungere il suo scopo recondito.

Cioè provocare in noi la rabbia verso operatori sanitari e istituzioni che riservano le cure migliori solo a pochi privilegiati. Ma questo è come dire che nella pasta all’uovo, ci sono anche le uova o che nelle mozzarelle c’è il latte. Siamo tutti consci, infatti, delle disparità che anche nelle migliori democrazie ci sono delle ingiustizie sociali, difficilmente estirpabili, che avvantaggiano qualcuno. Che i potenti abbiano dei privilegi è una cosa che si tramanda praticamente dalla comparsa dell’uomo sulla terra.

E’ un male “pandemico” con il quale tutti ci siamo abituati a convivere sapendo che anche i potenti non possono sopravvivere senza il contributo dei comuni cittadini pena la loro stessa estinzione. Questo non vuol dire che dobbiamo accontentarci delle loro “briciole”. Tutti dobbiamo aspirare a migliorare la nostra esistenza, ma, in base alle nostre aspirazioni, nei modi e nei tempi giusti e senza farci plagiare da chi cerca “militanti” per far cadere i potenti attuali in modo da assumerne il loro ruolo.

Basta informarsi sul numero dei guariti in Italia per avere una lunghissima lista di cittadini comuni che sopravanza lungamente quella fornita dal nostro “consigliere” disinteressato. In tal modo, smentendo la le insinuazioni del divulgatore di questo messaggio che, evidentemente, appartiene alla categoria dei “social-urlatori” e complottisti del WEB. Malfattori che, per interessi propri o di chi li foraggia, approfittano di ogni occasione per provocare divisioni nella società civile.

Se avessero a cuore i nostri interessi, in questo difficile momento, utilizzerebbero i loro mezzi per farci apprezzare un ritrovato spirito di collaborazione e iniziative tra gli italiani ed i popoli di tante nazioni che uniti stanno combattendo contro il Coronavirus.

A dimostrazione che serve poco urlare e seminare zizzania, ma bisogna favorire la cooperazione con tutti gli stati europei e mondiali per produrre soluzioni preventive e terapeutiche idonee nell’ambito della sanità, ma anche nelle soluzioni politiche per il benessere dell’umanità. Oltretutto sembra che siamo sulla buona strada per vincere la battaglia contro questo virus agguerrito. Le ultime notizie, quelle vere, ci parlano di un iniziale calo dell’indiced RO in Italia e la concomitante sperimentazione per la ricerca di farmaci e vaccini, a cui gli esperti italiani stanno partecipando attivamente e con buone prospettive. Per chi non lo ricordasse, il RO è utilizzato dagli epidemiologi per valutare il numero di persone che mediamente un individuo infetto può contagiare. Più alto è il RO più probabile è l’aumento del numero di persone che il virus può infettare e che per facilitare la riduzione de RO è necessario seguire le norme restrittive nei modi e nei tempi in cui ci vengono indicate dal Ministero della Salute.

dott. Regolo Ricci