Il rendiconto di fine anno

LA LETTERA. Quando se ouve a musica fica-se com saudade de algo que nunca se teve e nunca se terá.

Il rendiconto di fine anno

Caro direttore,

Si è giunti ormai a quel periodo dell’anno in cui è inevitabile fermarsi a riflettere e fare un rendiconto dell’anno che volge al termine.

 

E così, mentre ci si immerge nel mood delle feste, ci si accorge che il bilancio di fine anno non è solo una somma di cifre, ma un insieme di emozioni che fanno crescere e che contribuiscono a renderci ciò che siamo.

Dicembre è senza dubbio il momento più incantevole dell'anno, credo, oppure mi lascio condizionare dal fatto che è un periodo di feste, luci, colori, profumi, avvolti nel tepore della propria casa, in famiglia. Il periodo più magico della stagione, dopotutto c’è di mezzo il Natale e, non a caso!

 

Ho sempre amato il Natale, sin da piccola. Mi divertivo ad addobbare casa e quello che allora sembrava l’albero più bello del mondo (per lo meno del mio), ma, non capivo perché, ad ogni anno passato quel medesimo albero diventava sempre più piccolo e spelacchiato. Ci ho messo un po' a comprendere che non era l’albero a rimpicciolire, ma bensì, quella gracile bambina a crescere.

 

Amo ancora questo periodo, forse persino di più, ma inevitabilmente nel tempo ho imparato a concedergli spazi, ricordi e significati differenti. Negli ultimi anni ho cercato di trovare un nome che descrivesse perfettamente il sentimento che provo durante questo periodo. Mi sono sforzata per anni, vanamente, fino a qualche giorno fa, quando leggendo per caso in rete un messaggio di commiato, finalmente è arrivato: saudade.

 

L’avevo dimenticata per oltre un trentennio, questa meravigliosa parola che racchiude in sé un sentimento profondo e complesso. Saudade, una parola che appartiene alla cultura del Sud America.

Portoghese.

 

Racconta la nostalgia, il desiderio di qualcosa o qualcuno che è lontano o che non è più presente nella nostra vita.

 

E così, il cuore svela i suoi segreti: i sentimenti non sono scanditi dall’andare del tempo, ma è energia che si espande in ogni parte dell’essere. E quando ci si lascia travolgere da questi sentimenti, si diviene parte di un tutto, di un'armonia che supera ogni confine.

 

Natale e Saudade si evolvono in un concetto che si interseca perfettamente tra loro, come fili di luce, ma nel cuore. L’uno è il tempo della gioia e della festa, ma anche di ricordi e nostalgia. Mentre si addobba l'albero e si scartano i regali, la mente torna ai Natali passati, alle persone che non ci sono più e che hanno lasciato un vuoto profondo nel cuore.

 

L’altro, difficile da tradurre, racchiude in sé una tristezza dolce, un'emozione che si nutre di ricordi e di affetto. È quel sentimento che ci assale quando pensiamo a qualcuno che amiamo ma che non è più fisicamente presente tra noi.

 

Ed è proprio durante le festività natalizie che il “morso “ della saudade è ancora più intenso. Le tradizioni e le abitudini familiari ci portano indietro nel tempo, ai momenti felici, ma allo stesso tempo sono lì a ricordarci prepotentemente le assenze.

Natale diventa così l’occasione per tenere vivo il loro ricordo, sentire ancora una volta i loro abbracci; la loro presenza nell’ assenza. È un sentimento penetrante, una cornice dolce-amara all’allegria tipica del Natale. Ed è così che deve essere, perché la saudade, per quanto dolorosa, è anche un modo per ripensare ai nostri affetti. È il riflesso del valore che attribuiamo ai momenti passati e a coloro che ci hanno toccato il cuore.

 

È come un richiamo, un richiamo profondo che ci guida verso i ricordi più preziosi. Un dolce tormento che ci fa desiderare intensamente l'abbraccio di chi amiamo. È la nostalgia che brucia dentro, ma che allo stesso tempo ci fa sentire vivi. Il desiderio irrefrenabile di sentire ancora una volta quella voce cara che ci ha accompagnati per un periodo del nostro cammino.

 

È un riverbero dell'anima che ci ricorda quanto siano preziosi i momenti trascorsi insieme ai nostri cari e quanto profondamente siamo in grado di amare.

 

La saudade sussurra all'orecchio ricordi, fa rivivere le emozioni passate. Ci permette di capire quanto si è stati fortunati ad averle vissute. Ci fa sentire vivi, ricordandoci che l'amore è un dono che va oltre il tempo e lo spazio.

Natale ci offre dunque una grande opportunità: quella di creare non solo nuovi ricordi, ma stringere nuovi legami e di apprezzare ancora di più ciò che si ha e soprattutto le persone che ci sono accanto.

 

Saudade è una parola meravigliosa, di cui abbiamo bisogno per imparare ad accettare anche i sentimenti di tristezza per poi trasformarli in piacevoli ricordi.

Nel formularle a tutti i miei migliori auguri per un sereno Natale, approfitto per esprimerle tutta la mia stima.