Bombe sanitarie

Taranto, Terra dei Fuochi, Brescia, Livorno, Sicilia, Bussi e tanti altri. Il quinto rapporto Sentieri e quello dell'INAIL sulle malattie professionali nei siti di interesse nazionale documentano la mappa di un’Italia avvelenata e devastata in cui aumentano le malattie più gravi

Bombe sanitarie
Foto di Anna Svelto (fotografa tarantina)

Il 26 febbraio scorso moltissimi tarantini sono tornati in piazza, ad un anno di distanza dalla precedente analoga manifestazione, per chiedere la tutela della salute e una svolta vera e concreta sull’ex Ilva e l’inquinamento della città.

«Tutto l’acciaio del mondo non vale la vita di un solo bambino»: questo striscione sintetizza tutto il dramma e la voce di Taranto. Uno dei SIN (siti di interesse nazionale) più inquinati in Italia.

Quasi un anno fa è stato pubblicato il quinto rapporto Sentieri: inequivocabili le statistiche del dramma tarantino: «risulta in eccesso la mortalità per il tumore del polmone, per mesotelioma della pleura e per le malattie dell’apparato respiratorio, in particolare per le malattie respiratorie acute tra gli uomini e quelle croniche tra le donne», «l’inquinamento di origine industriale è risultato inoltre associato, nella coorte dei residenti, a un aumento del rischio di mortalità per tumori nel loro complesso e tumori della vescica, del pancreas, e leucemie», «nei sottogruppi di età infantile-giovanile, si evidenziano alcuni elementi di rilievo, quali gli eccessi in età pediatrica di tumori del sistema linfoemo-poietico totale e in particolare linfomi non Hodgkin e di sarcomi dei tessuti molli e altri extra ossei. In età giovanile si evidenzia un eccesso del 70% per l’incidenza dei tumori della tiroide al quale contribuisce soprattutto il genere femminile», «eccesso di incidenza per tutti i tumori maligni infantili pari a circa il 30%», «Neoplasie, malattie cardiache, respiratorie e digerenti tendono a concentrarsi nei quartieri prossimi al polo industriale», questi sono solo alcuni dei passaggi di un capitolo dedicato alla città. Il Rapporto INAIL 2019 relativo alle malattia professionali nei SIN, su Taranto viene rilevato che le percentuali maggiori sono negli uomini di malattie dell'orecchio interno, tumori maligni dell'apparato respiratorio e  organi intratoracici, malattie della pleura, tumore maligno di tessuto mesoteliale e dei tessuti molli e nelle donne di dorsopatie, dermatiti ed eczemi e disturbi legati a stress e somatoformi. 

Queste «bombe sanitarie» sono legate all’inquinamento, alla presenza di grandi industrie devastanti per l’ambiente e senza alcuno scrupolo nel distruggere la salute pubblica, ai traffici delle mafie con i rifiuti e a tanto altro. Il nostro viaggio non può che soffermarsi sulla «terra dei fuochi» campana, ma risalendo lo Stivale si trovano dati allarmanti e terribili anche nel cuore del nord.

Nel capitolo sul «Litorale Domizio Flegreo e Agro Aversano» si afferma che: «la mortalità generale e per tutte le principali cause è in eccesso in entrambi i generi, rispetto alla media regionale» ed evidenzia «un eccesso del tumore del fegato in entrambi i generi», «eccessi di mortalità in entrambi i generi per cirrosi» e per epatite virale, «eccessi del tumore della mammella nelle donne», «le analisi condotte in questo studio su sottogruppi di età evidenziano un eccesso di ricoverati per linfoma non Hodgkin in età pediatrica. Sono presenti eccessi in entrambi i generi della mortalità per le malattie respiratorie nel loro complesso», «il tumore della vescica è in eccesso come causa di decesso e di ricovero nei soli uomini», «il tumore dello stomaco, è in eccesso in entrambi i generi, nelle analisi della mortalità». Il rapporto INAIL segnala maggiori frequenze negli uomini di malattie della pleura, malattie polmonari da agenti esterni, malattie dell'orecchio interno, tumore maligno dell'apparato respiratorio e degli organi intratoracici e del tessuto mesoteliale e dei tessuti molli, nelle donne di disturbi dell'apparato nervoso e delle malattie della pleura. 

Il capitolo sull’«Area Litorale Vesuviano» inizia sottolineando che «la mortalità generale e quella per tutti i principali gruppi di cause risultano in eccesso, rispetto alla popolazione regionale, in entrambi i generi» ed è clamoroso che siano state riscontrate carenze delle certificazioni. «Si segnala un eccesso di decessi per tumori del sistema emolinfopoietico e in particolare di leucemia linfoide  tra i giovani adulti. Seppur con maggior incertezza, si osservano eccessi anche per l’intera classe delle leucemie e dei linfomi, inclusi i sottogruppi del linfoma di Hodgkin e dei linfomi non Hodgkin». Il rapporto INAIL segnala maggiori frequenze negli uomini di malattie polmonari da agenti esterni, altre malattie della pleura, tumori maligni dell'apparato respiratorio e degli organi intratoracici e nelle donne delle malattie della pleura, delle malattie polmonari da agenti esterni e dei disturbi dei tessuti molli.

A Gela «il rischio complessivo per i tumori è in eccesso in entrambi i generi, negli uomini con stima incerta», incertezze e carenze che clamorosamente si ripetono ovunque a dimostrazione che sarebbe necessaria un’attenzione e mezzi molto più attrezzati sui più delicati e drammatici fronti sanitari italiani, «i casi totali di malformazioni congenite risultano superiori al numero di casi attesi definito su base regionale. Si osservano eccessi di malformazioni congenite della parete addominale, dei genitali, dell’apparato urinario e degli arti». Il rapporto INAIL segnala maggiori frequenze negli uomini frequenze maggiori di malattie dell'orecchio interno, malattie della pleura, malattie croniche delle basse vie respiratorie e delle malattie polmonari da agenti esterni.

A Milazzo «sono stati osservati eccessi di incidenza dei mesoteliomi tra gli uomini, e dei tumori del polmone e dell’ovaio tra le donne», «la mortalità per mesotelioma pleurico è risultata in eccesso tra gli uomini» e «si rileva un eccesso dell’incidenza del tumore del rene negli uomini e nelle donne (in queste ultime, su stima incerta) come l’eccesso dei ricoverati di genere maschile per malattie urinarie, della mortalità per malattie dell’apparato urinario e per insufficienza renale cronica in entrambi i generi. Un dato che si ritiene opportuno evidenziare sono gli eccessi dell’incidenza e dei ricoverati di entrambi i generi per tumori maligni della tiroide». Il rapporto INAIL segnala maggiori frequenze negli uomini di malattie della pleura, dell'orecchio interno e polmonari da agenti esterni e tumori maligni di tessuto mesoteliale e dei tessuti molli, nelle donne di malattie della pleura. 

Nelle aree industriali di Porto Torres per la mortalità «eccessi per tutte le cause, tutti i tumori e le malattie respiratorie negli uomini e nelle donne» e nelle analisi dei ricoveri «eccessi per tutte le cause naturali e per le malattie dell’apparato respiratorio», il rapporto INAIL segnala maggiori frequenze per gli uomini delle malattie dell'orecchio interno, dei disturbi dell'apparato nervoso, di dorsopatie e disturbi dei tessuti molli e nelle donne di dorsopatie, dermatiti, eczemi, disturbi dell'apparato nervoso e dei tessuti molli. Nel Sulcis-Iglesiente-Guspinese «la mortalità per le principali cause è in eccesso per le malattie dell’apparato respiratorio in uomini e donne» e «l’analisi dei ricoverati per le principali cause mostra un eccesso per le malattie dell’apparato urinario in entrambi i generi». Il rapporto INAIL segnala maggiori frequenze di dorsopatie. 

Soffermandoci sul centro Italia, riportiamo solo alcuni dati della Valle del Sacco nel Lazio, Bussi in Abruzzo, Piombino e Livorno in Toscana.

Valle del Sacco: «tra gli uomini la mortalità generale è in eccesso. In entrambi i generi si segnala un eccesso per patologie dell’apparato cardiovascolare», «non sono disponibili dati di incidenza oncologica per tutte le età in quanto il sito non è coperto da un registro tumori», «il numero di ricoverati per tutte le cause naturali è in eccesso nel primo anno di vita, in linea con l’atteso in età pediatrica e pediatrico-adolescenziale, e in difetto tra i giovani adulti. Nel primo anno di vita l’eccesso di ricoverati riguarda anche le condizioni morbose di origine perinatale». Il rapporto INAIL segnala maggiori frequenze di dorsopatie, malattie dell'orecchio interno, della pleura e tumori maligni di tessuto mesoteliale e dei tessuti molli mentre nelle donne di dorsopatie, disturbi dei tessuti molli e dell'apparato nervoso.

Bussi: «mortalità per malattie respiratorie, in eccesso nei soli uomini, e per le malattie dell’apparato digerente nelle sole donne», «sono risultati in eccesso in entrambi i generi i tumori maligni dello stomaco, anche se negli uomini la stima è incerta, e del colon retto nelle sole donne, anch’essa sulla base di una stima incerta», «il numero di ricoverati per tutte le cause naturali risulta in eccesso rispetto all’atteso in tutte le clas-si di età analizzate compreso il primo anno di vita, sottogruppo nel quale si osserva un eccesso anche per le condizioni morbose di origine perinatale», «si segnala un eccesso di ricoverati per linfomi non Hodgkin tra i giovani adulti, sebbene caratterizzato da incertezza nella stima», «tra le ospedalizzazioni si segnala, con stima incerta, l’eccesso del tumore della mammella fra gli uomini», «il linfoma non Hodgkin è risultato in eccesso come causa di de-cesso in entrambi i generi, anche se sulla base di stime incerte».

A Piombino «il numero complessivo di nati residenti nel periodo 2002-2015 è stato di 3.332; nello stesso periodo sono stati osservati 109 casi con malformazione congenita (MC), con una prevalenza superiore all’atteso calcolato su base regionale. Sono risultate superiori all’atte-so le anomalie congenite del cuore, dei genitali e degli arti», «si segnala un numero di decessi per pneumoconiosi negli uo-mini di 5 volte superiore all’atteso regionale». Il rapporto INAIL segnala maggiori frequenze negli uomini di malattie dell'orecchio interno, polmonari da agenti esterni e della pleura e di tumori maligni dell'apparato respiratorio e degli organi intratoracici, di tessuto mesoteliale e dei tessuti molli e nelle donne di dorsopatie, dermatiti, eczemi e dei disturbi dell'apparato nervoso.

A Livorno «eccessi si osservano negli uomini e nelle donne per tutti i tumori, mentre la mortalità per le malattie del sistema circolatorio e dell’apparato digerente ri-sulta in eccesso nelle sole donne», «si osserva un eccesso di mortalità per il tumore del polmone e per il mesotelioma pleurico in entrambi i generi» e «il numero di ricoverati per tutte le cause naturali e per tutti i tumori maligni è in eccesso in entrambi i generi; un eccesso di ricoverati si osserva per le malattie dell’apparato digerente nelle donne». Il rapporto INAIL segnala maggiori frequenze negli uomini di disturbi dei tessuti molli e dell'apparato nervoso e di malattie della pleura e nelle donne di malattie dell'apparato nervoso. Da Livorno è nato il progetto di un coordinamento dei comitati attivi nei SIN italiani - le Magliette Bianche - che chiedono con forza la bonifica e il risanamento dei territori e una svolta nelle politiche ambientali e industriali italiane.

Nel profondo nord non rimane fuori da questa Spoon River sanitaria neanche la regione più piccola d’Italia, la Valle d’Aosta, con Emarese dove si segnalano miniere, amianto e discariche. «La mortalità generale, anche se con stime incerte, mostra una tendenza all’aumento».

In Piemonte è d’obbligo citare Casale Monferrato, legata alla presenza di Eternit e ad una battaglia giudiziaria, dove «la mortalità generale, quella per tutti i tumori e quella per le malattie del sistema circolatorio sono in eccesso in entrambi i generi» e per l’ospedalizzazione «si osservano eccessi per tutte le cause, per tutti i tumori e per le malattie dell’apparato digerente e un difetto per le malattie dell’apparato urinario. Le malattie del sistema circolatorio sono in eccesso nelle donne». Il rapporto INAIL segnala maggiori frequenze negli uomini di tumori maligni del tessuto mesoteliale e dei tessuti molli, di malattie polmonari da agenti esterni, dorsopatie, malattie dell'orecchio interno e altri disturbi dei tessuti molli mentre nelle donne di disturbi dei tessuti molli e dell'apparato nervoso e tumori maligni del tessuto mesoteliale e dei tessuti molli.

Tanti sono gli altri ma quest’articolo non si può che chiudere con Brescia, nel cuore della Pianura Padana, dove da decenni si staglia l’ex Caffaro. Tre anni la commissione parlamentare ecomafie scrisse che «l’inquinamento si propaga da anni e si sta espandendo sempre di più verso i siti esterni dello stabilimento, interessando ad oggi anche aree esterne alla perimetrazione del SIN Brescia – Caffaro»  e «l’acqua della falda acquifera emunta dallo stabilimento non è adeguatamente decontaminata e lo scarico di tali acque sta, a sua volta, contaminando sia le acque, sia i sedimenti delle rogge acquifere circostanti». Il rapporto Sentieri riporta, tra le altre statistiche, che «nel primo anno di vita si osserva un aumento della mortalità per le condizioni morbose di origine perinatale; tra gli adolescenti si rileva un aumento di decessi per tutti i tumori rispetto all’atteso», «un eccesso di tumori del sistema linfoemopoietico in età adolescenziale nel genere femminile» e «un eccesso di tumori delle cellule germinali e trofoblastici e gonadici in età giovanile, caratterizzato però da un grado di incertezza che ne limita l’interpretazione». Il rapporto INAIL segnala maggiori frequenze negli uomini di dorsopatie, tumori maligni dell'apparato respiratorio e degli organi intratoracici, del tessuto mesoteliale e dei tessuti molli, delle malattie croniche delle basse vie respiratorie e nelle donne di dorsopatie.

Nella parte iniziale il quinto rapporto Sentieri cita i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sull’inquinamento atmosferico, sempre sottovalutato e il cui contrasto viene sempre sacrificato alle ragioni del PIL, della crescita economica e degli interessi delle lobby industriali. Secondo le stime dell’organismo internazionale l’inquinamento atmosferico causa «nel mondo circa 3,7 milioni di decessi all’anno, 800.000 solo in Europa; esso è responsabile di 6,3 milioni di anni di vita persi e del 3% della mortalità cardio-respiratoria». Nelle pagine successive leggiamo che «negli ultimi cinquant’anni, nei Paesi industrializzati serviti da registri tumori, si è assistito a un incremento dell’incidenza dei tumori maligni della mammella femminile, prostata, testicolo, ovaio e tiroide. Anche se molteplici fattori possono avere contribuito a questa tendenza, la rapidità con cui è avvenuto l’incremento non può essere spiegata solo in termini di genetica, miglioramento delle tecniche diagnostiche e cambiamenti degli stili di vita. Attualmente, si sta rafforzando l’ipotesi che l’incremento di queste neoplasie possa essere parzialmente correlato all’esposizione a inquinanti ambientali, alcuni dei quali con proprietà di interferenza endocrina».

Ognuna di queste statistiche è frutto di storie, vicende, lotte, giustizia mai arrivata, drammi di popolazioni che da troppi decenni subiscono l’avvelenamento e la devastazione ambientale. E’ un dramma che quotidianamente si sta consumando accanto a noi, nella totale indifferenza. In queste settimane l’Italia ha scoperto gli effetti nefasti dei tagli alla sanità (ma anche della corruzione e del clientelismo imperanti), l’importanza della salute e che anche nel 2020 le malattie uccidono.