Vasto, incontro sugli odori molesti: sbucano segnalazioni di malesseri tra lavoratori e di «polverine gialle» sulle auto

La registrazione integrale è disponibile sulla pagina facebook del sindaco di Vasto, queste le parole del presidente della Sasi Basterebbe.

Vasto, incontro sugli odori molesti: sbucano segnalazioni di malesseri tra lavoratori e di «polverine gialle» sulle auto

«Odori molesti» a Punta Penna e, sempre più, fin nel cuore della città del Vasto. Le prime segnalazioni sono ormai maggiorenni, negli ultimi tre anni – come abbiamo in svariati articoli – non si contano più. Intervallate da dichiarazioni delle istituzioni, annunci di tavoli e progetti con l’Università, chiamate in causa incrociate tra enti ed istituzioni. Basta scorrere la cronaca locale e le bacheche facebook per trovare tracce di quanto abbiamo riportato.

La mobilitazione sorta dal basso che ha portato al sit in dello scorso 30 marzo di fronte il municipio ha riportato all’attenzione la questione. Giovedì scorso si è tenuto un incontro indetto dall’amministrazione comunale  Menna nell’aula consiliare. Presenti, oltre il sindaco e alcuni assessori, il consigliere regionale e presidente della commissione vigilanza della regione Abruzzo Pietro Smargiassi (Movimento 5 Stelle) associazioni, rappresentanti degli industriali, il dirigente dell’Arta Giusti e il presidente della Sasi Basterebbe.

L’Arta ha riportato che a breve il progetto sperimentale Nose, annunciato quasi due mesi fa, tra qualche settimana dovrebbe finalmente essere operativo. I cittadini potranno inviare segnalazioni tramite un’app sul cellulare. L’agenzia raccoglierà le segnalazioni e poi procederà a verifica e campionamento.

Su questo Smargiassi ha incalzato Giusti chiedendo spiegazioni su quanti e quali rilevamenti sono stati fatti l’anno scorso e su quali sostanze (alcune o tutte di ogni tipo?) l’Arta può individuare. Sono domande che i cittadini si pongono, che sorgono più o meno spontanee. E che pretendono sacrosantamente risposte.

La massima autorità sanitaria è tornata a chiamare in causa la Regione annunciando che chiedere postazioni di rilevamento della qualità dell’aria fisse a Punta Penna. Rilevamenti che saranno a cura dell’Arta. E torniamo così alla casella precedente. In più ha annunciato che la Provincia di Chieti, di cui lui è presidente, entro fine maggio approverà il nuovo Prt, il Piano Regolatore Territoriale. Con cui potrebbe tornare sul tavolo la proposta di «arretramento della zona industriale». Nel lontano 2007 la Provincia la chiamò delocalizzazione ma siamo sempre allo stesso punto. Parafrasando Guccini sedici anni dopo siamo al punto di partenza?

Serrato il botta e risposta tra Smargiassi e il presidente della Sasi Basterebbe dopo alcune dichiarazioni dello stesso Basterebbe. Dichiarazioni che chiunque può riascoltare, la registrazione video dell’incontro è sulla pagina facebook del sindaco Francesco Menna. Frasi in cui il presidente della Sasi ha – testualmente – fatto riferimento ad una «polverina gialla» depositatasi sulle vetture della Sasi e a tecnici della stessa società costretti ad allontanarsi per malesseri dovuti a forti odori.

Le domande di Smargiassi sulla questione sorgono spontanee, meritano condivisione e profonda attenzione. Che non dovrebbero calare. Ovvero quali procedure sono state attivate dopo ciò e quali segnalazioni.

Questa la sintesi dell’incontro e valutazioni su andamento e interventi da parte del Comitato spontaneo cittadino per la difesa della salute pubblica.

L’incontro del 18 maggio in sala consiliare con l’Amministrazione comunale, la Sasi, l’Arta e gli industriali non ha portato nulla di nuovo rispetto ai miasmi e al monitoraggio dell’aria della zona industriale di Punta Penna. Vorremmo dichiarare di esserne delusi, e che le nostre speranze sono state disattese, ma non ci riusciamo perché ce lo aspettavamo.

Nulla di nuovo sotto il sole.

È vero, l’Arta ha nuovamente annunciato l’avvio del NOSE, progetto sperimentale che consente ai cittadini di segnalare miasmi sul territorio. Ma è appunto una sperimentazione e, seppure siamo felici e sosteniamo con forza la citizen science, siamo ben consci che dopo trent’anni di segnalazioni in cui nulla finora si è mosso, le nuove segnalazioni che arriveranno – perché sì, arriveranno – molto probabilmente andranno ad aggiungersi alla immensa pila di quelle già lanciate in tutti questi anni.

In sala consiliare è andato in scena un teatrino che ci ha fatto sorridere amaramente, con gli industriali che sostenevano di non avere responsabilità e che, anzi, gli odori arriverebbero dai ri fiuti delle palazzine Ater (SIC!) come affermato dal referente di Con findustria. Oppure, come ha dichiarato il presidente di Oasi, che sarebbero responsabilità del depuratore della Sasi. Salvo poi ascoltare il presidente di Sasi affermare
che a seguito di alcuni sopralluoghi i dipendenti della Sasi hanno più volte manifestato malesseri e che è stata da loro anche trovata della  polverina gialla sulle macchine proveniente dall’aria.

Sotto questo punto di vista vogliamo anche prendere le distanze da quanto affermato dal presidente di Legambiente Abruzzo che ha, riportiamo testualmente la sua affermazione, sostenuto che “spesso le industrie insegnano la sostenibilità ambientale” impostando un discorso più industrialista degli industriali stessi.

Crediamo inoltre che la risoluzione del problema non sia una priorità da parte dell’Amministrazione comunale. Chiediamo da anni uno studio sulla qualità dell’aria a Punta Penna, che è cosa diversa dal monitoraggio costante di competenza dell’Arta. Lo studio, infatti, dovrebbe essere commissionato dal Comune a proprie spese. Si dice costi troppo e non ci sono fondi. Noi a questo punto chiediamo: quanto costa la tutela della
salute pubblica?

Che sia chiaro, purtroppo non è un rimpallarsi le responsabilità figlio dell’Amministrazione a guida Menna perché il problema va avanti da decenni. Dunque non ci stiamo ad essere strumentalizzati sotto questo punto di vista: sono almeno trent’anni che viene sollevato il problema e nessuno si è preso la briga di risolverlo.

Noi continueremo a sollevare la questione fin quando non verrà risolta de finitivamente, e cioè fin quando non ci saranno evidenze scientifiche sotto tre aspetti:

1. da dove provengono i miasmi di Punta Penna?
2. Sono o meno nocivi per la salute pubblica?
3. Qual è in generale, dunque a prescindere dai miasmi, la qualità dell’aria di Punta
Penna?

Domande che continueremo a porre in ogni sede opportuna.

 

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