«Il fanatismo dei nostri tempi»

ERGASTOLO OSTATIVO. «Per quanto mi riguarda, attendo di conoscere il provvedimento della Corte Costituzionale, che sarà depositato tra alcune settimane, e poi spero di organizzare un dibattito sul tema, che consenta un confronto serio e ragionato, anche tra posizioni diverse.»

«Il fanatismo dei nostri tempi»

Tra i mali del nostro tempo, e forse di tutti i tempi, vi è il fanatismo. Tipico dei tifosi da stadio impedisce qualsiasi riflessione e il ragionamento pacato. L' emozione e l'istinto prevalgono sulla ragione e sulla esigenza di approfondire le questioni, spesso complesse, della vita personale e collettiva.
Il fanatismo è molto praticato nel mondo politico, da sempre.
Suscitare la superficiale adesione ad una tesi, mediante lo slogan o la battuta ad effetto, è il metodo più sicuro e veloce di comunicare.

Nell'antica Roma la plebe della subburra conveniva al Colosseo e al Circo Massimo e, in preda al fanatismo appositamente suscitato, esprimeva la propria scelta utilizzando solo il pollice, senza ragionare.
Allo stesso modo avviene, da sempre, in tutte le dittatture: talora bastano una piazza gremita e un balcone.

Questa premessa serve per introdurre un tema di recente attualità che rischia di essere affrontato allo stesso modo.
Mi riferisco alla pronuncia della Corte Costituzionale rispetto al c.d. ergastolo ostativo. Bisogna, a tutti i costi, evitare di assumere posizioni pregiudizialmente favorevoli o contrarie, per comprensibile reazione emotiva o per calcolato interesse di parte.

Credo che la Corte abbia posto un problema serio, che presenta esigenze diverse. Da una parte quella di rispettare il dettato costituzionale e le convenzioni internazionali, e dall'altra di individuare le soluzioni che possano garantire le giuste aspettative di quanti, ed io tra essi, ritengono che nei confronti dei mafiosi non bisogna mostrare alcun cedimento.
È compito del Parlamento, entro un anno, individuare come ciò sia possibile.

Ma ritengo che, da subito, la riflessione debba essere condotta anche dalla società civile nelle sue varie articolazioni.
Per quanto mi riguarda, attendo di conoscere il provvedimento della Corte Costituzionale, che sarà depositato tra alcune settimane, e poi spero di organizzare un dibattito sul tema, che consenta un confronto serio e ragionato, anche tra posizioni diverse.

 

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