IL RITORNO DEL MANICHEISMO

L'OPINIONE DELL'AVV. GUARNERA. «Compulsività ed istinto si impadroniscono dei cuori e delle menti. È l'eclissi della ragione. Arroganza e sopraffazione dominano la scena. Ogni forma di violenza diventa la modalità prevalente dei rapporti. Le conseguenze sono disastrose sul piano interpersonale, nell'economia, nella politica.»

IL RITORNO DEL MANICHEISMO

È in atto una pericolosa involuzione culturale e storico-antropologica: si afferma una visione manichea dell'esistenza umana e delle relazioni internazionali. In tale concezione dualistica esistono solo il bianco e il nero, il bene e il male. Non vi è posto per la complessità, per le sfumature, per il discernimento.

La contrapposizione manichea rifiuta il dialogo, il confronto, la mediazione. Ciascuna parte ritiene di avere ragione e di possedere la verità assoluta. L'altro diventa avversario e nemico. È contemplato solo un esito: la sconfitta e l'annientamento dell'antagonista.

È il tipico schema delle tifoserie da stadio.

Compulsività ed istinto si impadroniscono dei cuori e delle menti. È l'eclissi della ragione. Arroganza e sopraffazione dominano la scena. Ogni forma di violenza diventa la modalità prevalente dei rapporti. Le conseguenze sono disastrose sul piano interpersonale, nell'economia, nella politica.

Il mondo si sta incattivendo. Vi è speranza? Credo che vi sia. Lo sono certamente gli 80 mila adolescenti che due giorni fa, a Roma, hanno riempito Piazza S. Pietro per l'incontro con Papa Francesco.

Lo sono quanti stanno manifestando, in ogni parte del mondo, contro tutte le guerre e per un disarmo globale. Lo sono le migliaia di giovani che manifestano in favore di un ambiente meno inquinato e a misura della persona umana.

In attesa che escano dalla scena le tante cariatidi che ci governano, e siano essi a governare il pianeta.