In morte di Natale Mondo

L'OPINIONE. «Esattamente 35 anni fa veniva ucciso a Palermo dalla mafia, l’agente di polizia Natale Mondo.»

In morte di Natale Mondo

Fu ucciso davanti al negozio della moglie, che insieme alle loro bambine, sentì i boati degli spari. Mondo non aveva ancora compiuto 36 anni quando il 14 gennaio del 1988 fu crivellato di colpi. 

L’Italia deve tanto a quest’uomo e alla sua famiglia. Deve gratitudine per aver svolto il suo ruolo di poliziotto con dedizione e sacrificio, ma deve delle scuse per averlo fatto convivere per alcuni anni con l’accusa di essere un traditore, di essere la talpa che avvisò cosa nostra dell’arrivo del questore Cassarà sotto casa, dove venne massacrato il 6 agosto del 1985 con oltre 200 colpi di kalashnikov, insieme all’agente Roberto Antiochia. Mondo non fece nemmeno in tempo a piangere la morte di Cassarà, che per lui scattò l’arresto per quelle accuse infamanti architettate da cosa nostra e confermate da un collaboratore di giustizia 

L’unico che poteva scagionarlo era Cassarà, dal momento che era stato proprio lui a farlo infiltrare in cosa nostra per smantellare le cosche.

Ci vollero anni per dimostrare la sua innocenza, e per poterlo fare, ammise di essere stato un infiltrato. Le cosche ovviamente firmarono la condanna a morte di Natale Mondo, che fu appunto eseguita il 14 gennaio 1988. 

A lui va tutta la riconoscenza degli italiani onesti, e alla sua famiglia un fortissimo abbraccio, che possa lenire questo triste giorno.

Sonia Alfano, già parlamentare europea

 

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