Funerali del mafioso Curcio: vi dovevate dimettere già da tempo

I COMMENTI DEI CITTADINI. La gente del posto ci scrive in privato. Lo possiamo provare, ma per una questione di sicurezza non facciamo i loro nomi. Nello stesso tempo i soggetti che rappresentano le Istituzioni non possono rimanere in attesa degli eventi. Il silenzio non serve a nulla, come serve a poco affrontare le situazioni con arroganza e presunzione. Le Istituzioni non possono essere piegate dalle decisioni dei singoli eletti. E' stato fatto un manifesto funebre in cui si evidenziano le condoglianze per un mafioso condannato all'ergastolo? Non servono le parole: sono necessarie le dimissioni. Lo stesso ragionamento deve valere per la partecipazione al funerale del massacratore di 'ndrangheta.

Funerali del mafioso Curcio: vi dovevate dimettere già da tempo
L'interrogazione a risposta scritta presentata dall'On. Ascari

Stiamo ricevendo, privatamernte, diversi messaggi di supporto, di vicinanza, di solidarietà. Ma perchè questa paura nel dire le cose apertamente? Di cosa avete paura cittadini di Petilia? Ribellatevi alla prepotenza e ai cattivi esempi.

Noi per correttezza (e per riservatezza) non riportiamo il nome dell'autore ma trascriviamo l'intero messaggio. Anche per dimostrare che in quei bellissimi territori non ci sono solo soggetti (come la sorella del mafioso Curcio) che si esprimono esclusivamente per minacciare le persone.

«Salve signor De Chiara,

le scrivo per esprimerle la mia stima (e le assicuro che non sono il solo, qui lei non li vede non li sente sono invisibili, #omertà da paura, ma in tantissimi sono con lei, convidono i suoi ideali e le sue battaglie).

Lei è un esempio da imitare, per coraggio, tenacia ma anche per capacità perché si sarà reso conto che è stato l’unico a dare il giusto impatto mediatico a questa vicenda. Se non era per lei sarebbe passato tutto nell’indifferenza totale da parte di tutti cittadini e istituzioni. Ed è stato sempre l’unico che, a differenza delle varie passerelle fatte da politici di tutti i colori, è passato ai fatti concreti, addirittura coinvolgendo la parlamentare che ha portato la vicenda in parlamento, e tante altre persone come il fratello del giudice Borsellino.

A prescindere dall’opinione che che io possa avere di questi personaggi ma la realtà oggettiva e razionale delle cose è che lei prima ha messo in evidenza il messaggio pericoloso che è passato da questa vicenda: le mafie che hanno il controllo totale del territorio, a spese di uno STATO umiliato deriso e preso a calci in faccia e nonostante tutto incapace di reagire, e poi lei è ha cercato in tutti i modi e da solo di sopprimere questo messaggio e fare capire alla gente da che parte si deve stare.

E su questo le posso dire che c’è riuscito perfettamente, perché nonostante continuano con la loro arroganza e con quegli atteggiamenti prepotenti e mafiosi, hanno capito tutti che hanno paura di lei e che la temono. Purtroppo non hanno capito la gravità di quello che hanno fatto e non hanno vergogna nemmeno a mentire su tv e giornali per salvarsi il culo.

Come possono guardare negli occhi tutte quelle famiglie per bene oneste e di lavoratori che hanno avuto defunti a causa di tragedie e il Comune non gli ha fatto nessun manifesto e poi vedono prima il manifesto fatto a un sicario della mafia e poi sentono dire al sindaco “l’abbiano fatto a tutti”.

Si dovrebbe vergognare e dimettersi soltanto per questo a prescindere dai fatti di questa vicenda che comunque sono molto più gravi di quel che si pensa e confidiamo tantissimo nel fatto che i carabinieri, che qui hanno sempre fatto il loro lavoro, siano al corrente di tutto di chi era presente a questo funerale e chi abbia provveduto a palloncini, striscioni, magliette, fuochi d’artifici. 

Perché qui tutti sanno e nessuno parla .

Comunque lei a Petilia Policastro è diventato un idolo, le persone non sono tutte di indole mafiosa e vorrebbero nella nostra città i canoni che sta cercando in tutti i modi di fare passare lei, Signor De Chiara. E la prego di credermi che lei deve essere orgoglioso di se stesso.»

Noi lo stiamo facendo perchè crediamo nella libera informazione. E il nostro modo di fare giornalismo è, appunto, finalizzato alla ricerca della realtà. Noi non abbiamo ricette, non rappresentiamo nessuno e non vogliamo tutelare o supportare qualcuno. A noi, e lo ripetiamo dal giorno in cui abbiamo fondato questa testata giornalistica, interessa semplicemente informare i cittadini. Non abbiamo padroni e non abbiamo padrini. Vogliamo dare voce a chi non ha voce.   

- Funerali del mafioso Curcio, parla il capogruppo della minoranza: «Hanno combinato un pasticcio»

E continueremo a porre le nostre (scomode?) domande. Lo abbiamo chiesto a uno dei protagonisti, abbiamo provato a telefonare al vice-sindaco di Petilia Policastro. A noi non ha voluto dare una risposta. Siamo stati definiti degli "sciacalli". Il mondo va all'incontrario: noi facciamo le domande e ci ritroviamo ad essere i cattivi. Loro fanno mettere il nome dell'amministrazione locale e del sindaco di Petilia Policastro sui manifesti per un defunto mafioso ergastolano (Rosario Curcio, il killer di Lea Garofalo) e pretendono di essere pure giustificati. 

- E' la stampa, bellezza... fatevene una ragione

- CARTA CANTA. Il rap del vice-sindaco di Petilia Policastro: «Già sta sciacallando abbastanza...»

- Funerale del mafioso Curcio. Noi restiamo in attesa delle risposte da parte del vice-sindaco di Petilia

- Funerali del mafioso Curcio. Ma era presente anche il vice-sindaco di Petilia?

Da giorni, sul nostro giornale, stiamo chiedendo se il vice-sindaco ha preso parte al "festoso" funerale in "stile Casamonica". Non abbiamo avuto ancora una risposta.

Noi continueremo a chiederlo. 

- Funerali del mafioso Curcio, parla il capogruppo della minoranza: «Hanno combinato un pasticcio»

Ieri, durante la nostra intervista con il capogruppo di minoranza del Comune di Petilia Policastro, abbiamo appreso che ci "sono voci di popolo e io non lo so. Mi risulta anche, come dicono, che ha partecipato una consigliera di minoranza. Io non ho avuto modo ancora di parlarci». Ovviamente la regola "voce di popolo, voce di Dio" non è un automatismo.

Noi non vogliamo credere alle voci di popolo, ma perchè a Petilia circolano queste voci?

Perchè questa voce non viene smentita direttamente dal vice-sindaco? Invece di sbatterci il telefono in faccia poteva rispondere alla nostra semplice domanda. Ve lo garantiamo: è stata semplice. Lo possiamo dimostrare con la registrazione. 

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Lo avevamo anticipato. Lo ha confermato anche il capogruppo della minoranza Mangano. Anche una consigliera comunale di minoranza ha partecipato al funerale? A noi non vuole rispondere al telefono. Anche alla consigliera volevamo chiedere se, sempre fosse vera la voce della sua partecipazione, è necessario presentare le dimissioni. Un atto dovuto, anche secondo il Mangano, addirittura "senza se e senza ma". 

Sembra una storia senza fine. Si poteva risolvere tutto il giorno dopo l'affissione dei manifesti funebri. Dopo la "cazzata", molto pesante e grave, bisognava prenderne atto, chiedere scusa, strappare i manifesti e dimettersi. Tutto ciò non è avvenuto.  

E' possibile affermare questo nostro convincimento? O siamo di fronte al reato di lesa maestà?

A noi non ce ne frega nulla del colore politico di un'amministrazione, non facciamo il tifo nè per la maggioranza nè per la minoranza (che non è in grado di fare opposizione). A noi interessa informare e dire anche la nostra.

Perchè i manifesti, dopo più di dieci giorni dalla morte (misteriosa) del mafioso non sono stati bloccati? Perchè, dopo l'affissione, non sono stati coperti o strappati?

Abbiamo cercato di capire i diversi punti di vista. Tutte le persone che abbiamo contattato ci hanno offerto il loro convincimento: un'amministrazione non si può permettere il lusso di compiere uno sfregio nei confronti di una donna (Lea Garofalo), massacrata dalla mafia calabrese, da soggetti - condannati all'ergastolo - che provengono da quel territorio. 

Le dimissioni non sono arrivate.

Si sono espressi esponenti della commissione parlamentare Antimafia. La parlamentare in carica, On. Stefania Ascari, ha presentato una INTERROGAZIONE PARLAMENTARE a risposta scritta, indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell'Interno.  

Siamo tutti in attesa della risposta del governo nazionale. 

A Petilia Policastro si continua a far finta di nulla.

Non sono mancate le minacce da parte della sorella del mafioso che, come dicono, si è suicidato nella sua cella. E perchè parole gentili sono state utilizzate e scagliate contro di noi? Cosa abbiamo detto di strano o di falso? 

Tranquilli, avevamo messo in conto anche questa reazione. Ma non solo questa. 

Ma è normale organizzare un funerale del genere? Ma non vi vergognate? Non ve ne frega proprio un cazzo che quel soggetto, che avete tentato di far passare come un eroe, ha distrutto il corpo di una donna? 

E i controlli?

Chi ha autorizzato e non ha controllato uno spettacolo così indecoroso?

Perchè la Prefettura di Crotone, che non si presentò nel novembre scorso alla prima edizione del Premio Nazionale Lea Garofalo, non è intervenuta?

Perchè il Presidente della Provincia di Crotone (sindaco anche di Cirò) non ha speso mezza parola su questi gravissimi fatti?

Nel Paese senza memoria questa volta l'avete fatta molto grossa. Nessuno sta apostrofando o dicendo che chi ha sbagliato è un mafioso. Non lo abbiamo mai scritto e mai lo faremo. Senza le prove noi non accusiamo nessuno.

Noi stiamo parlando di pesanti responsabilità politiche ed istituzionali. 

 

La storiaccia non finirà, certo, con le dimissioni di una assessora presentate in un consiglio comunale. O con le INUTILI lamentele. O con le sterili minacce, che rispediamo con forza alla mittente-parente.  

La Stampa libera non ha padroni e padrini.  

Ecco le nostre domande:

- Chi ha autorizzato e non ha controllato il "festoso" funerale?

- Perchè nessuno, ancora oggi, si assume le proprie responsabilità dopo un messaggio devastante che è passato su quel territorio?

- Bastano le dimissioni della ex assessora che ha partecipato al "festoso" funerale?

- Al "festoso" funerale era presente anche il vice-sindaco di Petilia Policastro Carmelo Garofalo?

- Al "festoso" funerale erano presenti anche due consiglieri comunali, uno della maggioranza e una dell'opposizione?

- Curcio, il protagonista di tutto questo "circo" dell'antimafia, si è suicidato, come sostiene la versione ufficiale, o è stato indotto al suicidio?   

Lo scriviamo ancora una volta, per l'ennesima volta. Visto che si continua a far finta di non capire: dovevamo farci i fatti nostri? dovevamo girare la testa dall'altra parte? dovevamo mettere la testa sotto la sabbia, come gli strunzi? dovevamo evitare le domande? 

«Un fatto gravissimo. Queste sono responsabilità gravissime. Le Istituzioni non possono partecipare a un funerale di un uomo di mafia. Anche questa signora si dovrebbe dimettere. Ma che messaggio dà alla popolazione di quel paese? Che bisogna dare rispetto un uomo di mafia? Ripeto, la morte non ci rende tutti uguali.»

On. Stefania Ascari, componente commissione parlamentare Antimafia, WordNews.it, 20 luglio 2023

Clicca sul link che segue per leggere il TESTO della INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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