Intervista al fumettista Franco Sacchetti di Linda Maggiori sul più «devastante spettacolo dopo il Big Bang»/3

Altri non l’hanno pubblicata, noi lo facciamo. Perché nella libertà di stampa crediamo realmente e la pratichiamo ogni giorno.

Intervista al fumettista Franco Sacchetti di Linda Maggiori sul più «devastante spettacolo dopo il Big Bang»/3
Franco Sacchetti

L’Italia è il Paese delle celebrazioni e della retorica, delle commemorazioni e delle alte proclamazioni. Libertà di stampa, libertà di qua, libertà di là. Lo sentiamo proclamare ad ogni pié sospinto, ad ogni occasione. Tra gli Stati, mentre nella classifica mondiale si precipita anno dopo anno, in cui la giornata mondiale per la libertà di stampa conquista più cerimonie e pennacchi al mondo.

E si celebrano i grandi giornalisti uccisi, ammazzati, del passato. Apri i social e le frasi, i post, le immagini piovono come non ci fosse un domani. La stampa non può essere soggetta a censura, una frase roboante e straordinaria, allarga il cuore per quanto è forte ed importante. Poi irrompe la realtà, la vera realtà, la verità reale. Che è ben altra cosa. Ben pochi paesi del cosiddetto “occidente civilizzato” censurano e silenziano la persecuzione contro Assange come l’Italia, per fare un esempio.

La verità e il giornalismo vanno militati scrisse qualcuno, vanno concretamente praticati e non solo declamati. Noi cerchiamo di farlo ogni giorno, realmente, ogni volta che possiamo. Quest’intervista è stata rifiutata, considerata non interessante (scomoda e dava fastidio? A chi e perché?). Noi, credendo, praticando e militando che la “stampa non può essere sottoposta a censura”, che la “libertà di stampa” esiste e va costruita e realizzata la pubblichiamo. Ognuno legga, approfondisca e si crei un pensiero. La pubblichiamo nel pieno rispetto della libertà di espressione dell’autrice, la giornalista indipendente Linda Maggiori, e dell’intervistato, il fumettista vastese Franco Sacchetti.

 

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Lo slogan è "lasceremo le spiagge più pulite di come le abbiamo trovate"...

Uno slogan demenziale. Le spiagge non vanno pulite, vanno lasciate in pace, perché è proprio questo il presupposto perché la spiaggia stessa possa rigenerarsi, in un processo di ripascimento del tutto naturale. In generale, anche le campagne di pulizia delle spiagge dalla plastica, che vanno tanto di moda oggi, se non sono portate avanti con cura e conoscenza del territorio, evitando i periodi di nidificazione, possono creare danni agli habitat, disturbare e danneggiare l'ecosistema.  Il Jova Beach Party si vanta di "lasciare le spiagge più pulite di come le hanno trovate", ma al contempo distrugge ettari e ettari di ecosistema marino, con ruspe e trattori, livellando dune, ed estirpando la vegetazione protetta, che costituisce il primo presidio contro il fenomeno stesso dell'erosione. In barba poi a quanto lo stesso WWF ha sempre predicato, ovvero il ricorso alla sola pulizia manuale dei litorali. Tragicomici paradossi di questo Tour, come quando l'amministrazione di Comacchio propose che parte dei proventi si potesse destinare al ripascimento dei litorali erosi dell'Emilia-Romagna. Dopo aver spianato Lido degli Estensi, l'unica spiaggia non sottoposta ad erosione dell'intera Regione! Senza parlare dell'inquinamento acustico causato dagli impianti audio di altissima potenza, che è stato un potenziale fattore di disturbo e smarrimento di un gruppo di giovani fenicotteri nel 2019, sempre a Comacchio, benché Jovanotti dia del matto a chi lo sostiene. Pochi giorni fa, alle Saline di Priolo, dei botti illegali sparati al confine della Riserva, hanno comportato la perdita dell'intera colonia nidificante di fenicotteri rosa. E vogliamo continuare a minimizzare l'impatto acustico? Come nel 2019 inoltre verranno realizzati parcheggi, abbattuti alberi (a marzo 2022 a Marina di Ravenna sono state già abbattute decine di tamerici), e fatti interventi a volte irreversibili, con costi occulti che in gran parte ricadono sulle collettività, disagi a non finire per i residenti, per gli stessi operatori balneari, in una monumentale rappresentazione del sacrificio dell'interesse collettivo a favore di interessi privati.

 

 

I concerti sono spesso sulla stessa spiaggia, con data doppia. Così si riduce l'impatto?

La data doppia è dovuta a ragioni di opportunismo economico, ma non riduce l'impatto ambientale, anzi lo amplifica. Facilita le cose agli organizzatori, si dimezzano i problemi burocratici visto che si ha a che fare con amministrazioni già conosciute e compiacenti, disposte a soddisfare tutti i desiderata della Trident, si dimezzano i costi di allestimento. Il danno per l'ambiente però aumenta, il carico antropico raddoppia e la dispersione dei rifiuti nell'ambiente e nel mare diventa scontata. Inutile mettere i bidoni di raccolta differenziata, sappiamo tutti cosa accade in un concerto di 40 mila persone per due giorni di fila. I grandi eventi dovrebbero essere permessi solo in luoghi delimitati e chiusi, non naturali, come uno stadio, un palazzetto dello sport, dove i rifiuti possono essere raccolti a fine concerto senza dispersione. Luoghi già dotati di spazi adibiti a parcheggio, senza doverne allestire di nuovi, in aree delicate, e già sottoposte a fortissima pressione antropica. La cosa peggiore è l'atteggiamento strafottente di Jovanotti, che nega ogni criticità e perservera nell'errore. Nel 2019 disse, dimostrando una totale ignoranza in merito, che loro sarebbero arrivati quando il fratino aveva già lasciato le spiagge. Invece sulla spiaggia di Rimini, per fare solo un esempio fra i tanti, pochi giorni prima del concerto si schiusero due nidi, a pochi metri dal palcoscenico in allestimento, e un pulcino scomparve il giorno stesso dell'evento. Ha forse chiesto scusa per aver detto una simile sciocchezza? No. Invece gli è concesso di continuare a parlare a vanvera in qualunque stazione radio o programma televisivo, rigorosamente senza contraddittorio, lamentando attacchi immotivati, generati da null'altro che una spasmodica ricerca di visibilità di ogni cartello ambientalista che non sia il “suo” WWF. Dall'alto della sua megalomania, Jovanotti ha recentemente criticato ancora Italia Nostra, la più antica associazione ambientalista italiana, alla quale si è sentito in dovere di dire che se è “nostra” l'Italia dunque è anche sua. Non lo mettiamo in dubbio, Jovanotti, purché rispetti le leggi e il diritto di esistenza di migliaia di esseri viventi.

 

Ma se queste dune sono protette dalla legge perché non si interviene?

Le piante psammofile, il ravastrello, lo sparto pungente, la gramigna delle spiagge, le dune embrionali, le dune mobili, sono tutti ambienti protetti dalla Direttiva Habitat. È un reato rimuovere queste specie vegetazionali, come sbancare e livellare le dune. La camomilla di mare era a Cerveteri, tappa del tour, il giglio di mare era a Policoro, il papavero delle spiagge a Roccella, e tutte sono stati rimosse senza remore. In uno stato di sospensione della legalità, il JBP ci ha offerto la rappresentazione spettacolare, il manifesto politico, della deroga permanente a qualunque principio di tutela degli habitat naturalistici. Nel 2019 a Roccella Ionica, zona di nidificazione della tartaruga “Caretta caretta”, la Trident Music ha addirittura richiesto nero su bianco di sbancare delle dune, in un ambiente non solo protetto dalla Direttiva Habitat, ma anche soggetto a naturalizzazione nel Piano Demaniale, e gli è stato concesso. Dopo tre anni, eccoci qui di nuovo a dire le stesse cose, sugli stessi luoghi. Con l'aggravante che la Caretta ha nidificato negli ultimi due anni nelle immediate vicinanze dell'area del concerto. Stesso discorso a Vasto, dove Fosso Marino, un corso d'acqua destinato a rinaturalizzazione nel Piano Demaniale, è stato appena azzerato dal punto di vista naturalistico e intubato, solo per permettere il concerto. La Commissione per la sicurezza bocciò all'epoca l'evento, per le troppe criticità -inclusa la presenza di quel corso d'acqua - e l'assenza di documenti fondamentali come VIA e Autorizzazione paesaggistica. Tre anni dopo, con lo stesso progetto, nello stesso luogo, nella stessa (quasi) data - ma con un diverso Prefetto- si ripresentano come nulla fosse stato. Questo ci fa capire quanto siano forti gli interessi dietro questi concerti, che vanno ben oltre la dimensione ludica, coinvolgendo una intera visione politica del territorio, questo ci fa capire quanto poco valgano i vincoli ambientali in Italia, quanto siano corrotti gli ambienti politici e giudiziari, e citando Gandhi, ci fa capire in che livello di degrado civile versi l'Italia, se la “civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”. In particolare gli animali selvatici, mi permetto di aggiungere, e fra questi, soprattutto le specie sinantropiche come il Fratino.