La distrazione di massa in un Paese distratto

La distrazione di massa in un Paese distratto

Non riesco a comprendere bene se le uscite di Lolobrigida, Vannacci, La Russa, ecc. siano operazioni di distrazione di massa o vogliano plasmare una cultura o mentalità di destra, razzista e xenofoba.

L'occupazione dei mezzi di comunicazione, come ha insegnato Berlusconi, negli ultimi decenni, ed altri nel passato, è l'elemento fondamentale per far attecchire il substrato culturale su cui poi sono nati i vari regimi.

Attualmente non occorre tanto la forza per imporre determinate scelte ma il controllo della formazione-informazione. Bisogna per forza trovare un nemico da dare in pasto alle frustrazioni del popolo in modo che possa sfogarsi.

Accanto a questo, però, c'è la necessità di distrarre il popolo da problemi come l'inflazione, l'aumento dei carburanti, la precarizzazione del lavoro, la scelta di favorire i ceti più agitati, ecc.

Quindi, probabilmente, queste uscite hanno il doppio fine di distrazione di massa e di avere una egemonia culturale per transitare verso un fascismo culturale riportando in auge razzismo e xenofobia.

Per non parlare della guerra che ci è stata imposta dal centro dell'impero che ci sta rovinando economicamente ed eticamente.

I grandi problemi, ecologici, demografici e di distribuzione della ricchezza vengono ignorati.

Ma anche se queste posizioni non dovessero attecchire ed il regime di destra dovesse andare in crisi, esiste una reale alternativa di sinistra? Tranne gli slogan non si vede niente di organico come pensiero alternativo che possa essere di antitesi al neoliberismo decadente.

Il punto di debolezza attuale del sistema è rappresentato proprio dalla mancanza di una antitesi.

È urgente che il fiume carsico che si muove nel profondo della società esca con una sintesi di pensiero nuovo, vista l'incapacità dei partiti attuali di farlo, perché la mancanza di pensiero alternativo impone uno stallo sul pensiero unico dominante, incapace di essere realmente propulsivo per affrontare i reali problemi della nostra società.

Lucio Pastore