La Suburra esiste ancora!

L'OPINIONE DELL'AVV. GUARNERA. «Siamo un popolo di guardoni che, pur nella pena per le disgrazie altrui, al contempo ne siamo morbosamente attratti.»

La Suburra esiste ancora!

Vi è una ragione plausibile perché molti canali televisivi insistano, da giorni, in modo compulsivo e maniacale, sulla triste vicenda della povera Giulia uccisa con il bambino in grembo? Vi è una ragione plausibile perché tutti i servizi ripetano gli stessi fatti, e vadano alla ricerca di familiari, amici e passanti da intervistare?

E cosa giustifica la trasmissione del TG1  "La Vita in Diretta", che tutti i pomeriggi ammorba la mente solo ed esclusivamente con la cronaca nera? Il suo conduttore appare quasi eccitato nel racconto di episodi tragici, cercando di offrire al telespettatore più particolari possibile.

Raccontare un episodio di cronaca è doverosa informazione, eccedere in modo ossessivo è deformazione patologica del giornalismo.

Ha uno scopo tutto ciò? Forse. Siamo un popolo di guardoni che, pur nella pena per le disgrazie altrui, al contempo ne siamo morbosamente attratti. In fondo anche la cronaca nera è uno strumento di distrazione di massa.

Al Circo Massimo l'imperatore romano offriva gratis lo spettacolo dei cristiani mangiati dalle belve feroci, e dei gladiatori che si uccidevano a vicenda. Poi distribuiva cibo per tutti. Gli abitanti della Suburra gli erano grati e non mettevano in discussione il suo potere.

In realtà anche la cronaca nera è uno strumento di distrazione di massa.

La Suburra esiste ancora!