La vera nazionalità è l'umanità

All’inizio dell’emergenza erano circa 35 mila gli italiani all’estero. Studenti, lavoratori, personale di compagnie aeree, stagisiti o persone semplicemente all’estero per un viaggio di piacere. Nota ormai la storia dei due ragazzi sudafricani bloccati alle Maldive durante il loro viaggio di nozze. Tra questo lungo elenco di persone, anche Luca Sguazzini.

La vera nazionalità è l'umanità

Sono circa due mesi che ci ritroviamo rinchiusi tra le nostre mura domestiche, eppure, nonostante questa lunga quarantena, non tutti gli italiani sono riusciti a mettere piede nella propria abitazione o nemmeno in Italia.

All’inizio dell’emergenza erano circa 35 mila gli italiani all’estero. Studenti, lavoratori, personale di compagnie aeree, stagisiti o persone semplicemente all’estero per un viaggio di piacere. Nota ormai la storia dei due ragazzi sudafricani bloccati alle Maldive durante il loro viaggio di nozze.

Tra questo lungo elenco di persone, anche Luca Sguazzini. Il modello, noto anche per la sua partecipazione a Ballando con le stelle nel 2016, amante della natura e del mondo, attualmente si trova a Las Grutas in Argentina. In un appello tramite i social, Luca e la sua compagna, raccontano come le autorità stanno rendendo impossibile il loro rientro.

Non solo loro, ma anche altri 400 connazionali si trovano nelle loro stesse condizioni.

Tra questi, spiega Luca, ci sono bambini, donne in gravidanza, famiglie e genitori separati dai propri figli e tutti ormai in una condizione economica precaria e difficoltosa. Ormai è più di un mese che le risposte sono poco chiare e contradditorie.

Luca e la compagna un paio di giorni fa riportavano che per il giorno successivo era stato organizzato un volo commerciale Alitalia con 130 posti disponibili con biglietti venduti a 1881 euro a persona. Prezzo palesemente spropositato, soprattutto in una situazione di emergenza e complessità. Sul perché di questa cifra, la compagnia aerea si è giustificata dicendo che questo volo sarebbe dovuto partire vuoto dall’Italia per poi rientrare mezzo pieno. La prima e non l’unica domanda che sorge a Luca è perchè l’Italia per questa situazione non si stia appoggiando ai Fondi europei come è stato fatto da altri Paesi, perché non sfruttare il fatto che anche 700 argentini ancora in Italia non possano essere messi sul volo di andata e loro, di conseguenza, su quello di ritorno.

La compagna Sara spiega: “le autorità italiane stanno facendo passare questo volo come volo speciale di rimpatrio, le persone con disperato bisogno di rientrare a casa non potranno farlo. Un’altra volta la reale differenza tra chi può e chi non può non sta nel reale bisogno ma nei soldi”.

La giovane coppia racconta che il sito Alitalia ha avuto problemi tecnici proprio quando è stata messa in vendita la possibilità di acquisto dei biglietti, risultava disponibile un solo posto disponibile e non per tutti tra l’altro era visibile. Molte persone iscritte alla lista di attesa dei Consolati, Ambasciata o Farnesina non hanno nemmeno ricevuto la comunicazione di questo volo”.

Non solo la difficoltà dell’acquisto del biglietto ma raccontano come sia impossibile anche la gestione in concreto del trasferimento secondo le regole dell’autorità argentine. I ragazzi hanno il divieto di spostarsi se non in possesso di un biglietto aereo, una volta acquistato le autorità argentine hanno 24 ore per rilasciare il permesso di transito.

“Per raggiungere l’aeroporto di Buenos  Aires - continua Luca - non si può né circolare di notte ed in più bisogna affrontare  1300 km che ci distanziano dall’aeroporto oltrepassando  15 posti di blocco. Vuol dire che necessitiamo di 48 ore minimo per il viaggio ed altre 24 per il permesso di transito ma i voli si possono acquistare on line solo 48 ore prima della partenza del volo”.

Manca chiarezza, coerenza nelle informazioni e soprattutto non si intravede un ponte tra le autorità locali, italiane e le regole delle compagnie aeree.

Se manca questa essenziale collaborazione diventa davvero impossibile il rientro in Italia. Sul sito del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale alla domanda in cui viene chiesto se un cittadino italiano residente in Italia può rientrare nel proprio Paese la risposta è: Sì, se il rientro è un'urgenza assoluta. È quindi, per esempio, consentito il rientro dei cittadini italiani o degli stranieri residenti in Italia che si trovano all'estero in via temporanea (per turismo, affari o altro). E' ugualmente consentito il rientro in Italia dei cittadini italiani costretti a lasciare definitivamente il Paese estero dove lavoravano o studiavano (perché, ad esempio, sono stati licenziati, hanno perso la casa, il loro corso di studi è stato definitivamente interrotto)”.

Ma come davvero aiutiamo in casi di assoluta incongruenza organizzativa ad esercitare un proprio diritto? Se possiamo in qualche modo a dar voce a questa problematicità lo facciamo volentieri, sia per questa coppia di ragazzi ma anche per i tantissimi italiani che si trovano nella stesa situazione.

Herbert George Wells, scrittore britannico di fine '800 inizio '900, disse che la vera nazionalità è l’umanità.