L’approdo della ‘ndrangheta in America Latina e come contrastarla
Videoregistrazione dell’intervista del Movimento Internazionalista Bolivariano a Rocco Carbone, ricercatore italo-argentino e autore del libro d’inchiesta «Mafia Argentina. Radiografia politica del potere».
La ‘Ndrangheta è oggi l’organizzazione mafiosa più potente e pericolosa al mondo. Si è affermata in Italia, ha stabili presenze in Germania e Olanda (lo sottolineò a WordNews la giornalista d’inchiesta Amalia De Simone tre anni, autrice di un approfondito e documentato libro d’inchiesta sulle mafie europee) e ha contatti e ramificazioni in America Latina.
È presente anche direttamente in alcuni Stati, alleata con cartelli criminali mafiosi paramilitari, mafiosi, trafficanti di stupefacenti e sfruttatori di esseri umani. Corrompendo parti della classe politica, piegando settori economici, finanziari e appunto politici ai suoi sporchi affari, agli interessi del capitalismo mafioso.
L’Argentina è tra gli Stati in cui la ‘ndrangheta è una realtà. Rocco Carbone, ricercatore del CONICET (Consiglio Nazionale di Ricerca Scientifica e Tecnica) di origine calabrese e residente da molti anni in Argentina, nel 2021 ha pubblicato il libro «Mafia Argentina: Radiografía política del poder». Disponibile in Argentina in versione digitale, sintetizza le «logiche mafiose» che hanno dominato gli anni della presidenza Macrì.
La prefazione del libro è stata curata da Raúl Zaffaroni, specialista in diritto penale ed ex membro della Corte Suprema di Giustizia della Repubblica Argentina, che analizza l'esistenza di strutture criminali sovranazionali dall’impatto devastante nelle società in cui prosperano.
Nella copertina di quest’articolo riproponiamo la videoregistrazione dell’intervista realizzata con Carbone da Ghizela Alarcón, Maddalena Celano e Patrizia Boi del Movimento Internazionalista Bolivariano. Nell’intervista Rocco Carbone riporta la testimonianza di quel che documenta e denuncia da anni, di cosa si sta muovendo in Argentina e di è alleato e favorisce l’ascesa nel paese latinoamericano della ‘ndrangheta. Sottolineando il ruolo decisivo di parte della comunità italiana e di alte sfere istituzionali.
Riportiamo, a presentazione del Movimento, alcuni passaggi del Manifesto d’intenti del MIB.
Il Movimento Internazionalista Bolivariano si propone di unire e creare rete tra tutte e tutti coloro che credono e supportano le correnti di pensiero fondate sul continentalismo latinoamericano che ha rinnovato e rinvigorito i movimenti antimperialisti a livello mondiale, le cui componenti culturali principali si basano su un preciso concetto geografico: l'aspetto della comunità politica che è anche "continentale". La patria di ciascun individuo non dovrebbe necessariamente trovarsi all'interno di un particolare stato-nazione giacché, nel bolivarismo, l'idea nazionale ha funzionato piuttosto come un'utopia che ha ritrovato il suo spazio fisico nel “movimentismo-comunitarista” indigeno, indigenista o legato ai vari movimenti neo-marxiani. L'unità continentale latinoamericana, come base della “nazione gigantesca”, di una comunità politica utopica, già inventata all'interno della colonia e concretizzata nelle idee di Simón Bolívar, si è nuovamente intensificata all'inizio del XX secolo, quando le nuove minacce condivise a livello continentale, come l'imperialismo statunitense, hanno creato le basi per nuovi movimenti intellettuali e sociali. […]
Come neo-bolivariani professiamo e tuteliamo gli ideali di:
- unionismo
- socialismo
- anti-imperialismo
- neo-umanesimo
- indigenismo
- anti-razzismo
- femminismo-comunitario
- l’ indipendenza intellettuale, politica ed economica delle donne, contro ogni forma di sudditanza patriarcale.
- Lotta abolizionista contro ogni forma di schiavitù o neo-schiavitù, sia antica che moderna (o post-moderna): contro la tratta degli esseri umani, lo sfruttamento sessuale e lo sfruttamento del lavoro dei lavoratori immigrati (e dei lavoratori non immigrati, più in generale).
Perciò ci attiveremo per:
- La promozione della cultura e di un’ informazione minuziosa ed approfondita riguardante i paesi non allineati.
- Promozione delle arti e della letteratura latino-americana.
- Maggiore valorizzazione delle figure femminili latino-americane (soprattutto di quelle figure che hanno dato, alla storia dell’ America Latina, grandi contributi politici o culturali) oscurate e calunniate dal neocolonialismo patriarcale.
Il MIB pertanto si propone di fare informazione, promuovere e rinforzare le reti degli attivisti e militanti neo-bolivariani, promuovere la cultura, le arti e l’ editoria latino-americana.
IL LOGO: Gli allori rappresentano l’ ingegno, “illuminazione” (artistica, intellettuale e culturale) e la stella rossa simboleggia il socialismo, la luce, la speranza, l’ energia, la libertà, la fede (nei principi professati), l’ eternità e la ricerca della vita. All’ interno della stessa si trova el Libertador.
Il Pentagono e il Pentagramma rappresentano il Microcosmo in rapporto al Macrocosmo, l' umanità in rapporto all'aspirazione all'armonia, all'ordine e alla perfezione.
Il movimento è APERTO a tutte e tutti coloro che ne condividono i principi e l’ etica di base. Conservando un’ attitudine cooperativa, tra i diversi membri, comunitaria e laboriosa, basata su lealtà e sincerità. Sono banditi atteggiamenti sterilmente polemici (senza un’ adeguata e valida ragione di base) e divisivi.
Il Manifesto d’Intenti integrale e le attività del MIB sono pubblicate sulla pagina facebook https://www.facebook.com/profile.php?id=100089357464626 e sul canale youtube https://www.youtube.com/@movimentointernazionalistaboli