Le armi parlano di un'umanità smarrita

Le armi parlano di un'umanità smarrita


 

Tra luci e ombre, le armi sorgono,

Fragore di metallo, paura che risuona.

Forgiate nel fuoco, simboli di potere,

Ma anche di distruzione, di mille lacrime aere.

Lame che fendono, proiettili che tagliano,

Strumenti di guerra che il cielo oscurano.

Nelle mani dell'uomo, diventano vendetta,

Spezzando il silenzio con una triste sonata.

Ma dietro la freddezza del loro acciaio,

C'è il racconto di sangue, di ogni desiderio.

Sono testimoni muti di storie antiche,

Di conquiste e tragedie, di vite tradite.

Le armi parlano di un'umanità smarrita,

Che trova nel conflitto la sua strada distorta.

Ma nel loro freddo abbraccio, c'è anche la speranza,

Di un giorno senza guerre, di una nuova danza.

Che le spade si trasformino in aratri,

Che i fucili si sciolgano in nuove verità.

Che il rumore del combattimento ceda al silenzio,

E la pace diventi il nostro più grande elogio.

Così, tra le pagine di questa storia incerta,

Le armi trovino pace, nell'abbraccio della terra.

E l'uomo impari finalmente la lezione,

Che la vera forza risiede nell'amore e nella comprensione.

 

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