L'inarrestabile Bansky

SALVATAGGIO DEI MIGRANTI. Salpata il 18 agosto scorso dal porto spagnolo di Burriana, vicino a Valencia, Louise Michel si trova ora nel Mediterraneo centrale e giovedì ha salvato 89 migranti, fra cui 14 donne e 4 bambini.

L'inarrestabile Bansky

Louise Michel, in omaggio ad una femminista francese. Questo il nome della barca comprata da Bansky destinata al salvataggio dei migranti.
Nel settembre 2019, racconta il Guardian di Londra, Banksy invia una mail a Pia Klemp, ex capitana di varie barche di Ong che hanno salvato migliaia di migranti negli ultimi anni.
"Ciao Pia, ho letto la tua storia sui giornali", scrive. "Sono un artista del Regno Unito e ho fatto alcune opere ispirate alla crisi dei migranti. Ovviamente non posso tenere per me i soldi. Potresti usarli tu per comprare una barca o qualcosa del genere? Fammi sapere per favore, buon lavoro, Banksy".

Salpata il 18 agosto scorso dal porto spagnolo di Burriana, vicino a Valencia, Louise Michel si trova ora nel Mediterraneo centrale e giovedì ha salvato 89 migranti, fra cui 14 donne e 4 bambini.

Bansky, attraverso il suo canale social, afferma: “Come molte persone che ce l’hanno fatta nel mondo dell’arte ho comprato uno yacht. È un’imbarcazione della marina francese che abbiamo convertito in nave da salvataggio, perché le autorità europee ignorano le richieste di aiuto dei non europei. All Black Lives Matter".

Banksy rappresenta il più grande artista globale del nuovo millennio, esemplare caso di popolarità per un autore vivente.
A parlare, al posto dell’artista che nessuno ha mai visto e di cui nessuno conosce il volto, sono le sue opere.
In corso proprio in questi giorni fino a dicembre la mostra Unknown-Street Art Exhibition al Teatro Arcimboldi di Milano con Bansky e i più importanti nomi della street art protagonisti.

Di rilievo, in mostra, i dubbi e le ipotesi sull'identità dell'artista che, come spesso accade, lascia il segno come attivista legando le sue opere ad accadimenti storici importanti.
Provocatorio e coraggioso, recensore della manipolazione mediatica, a lui viene associata la frase che afferma: "Alcune persone vogliono rendere il mondo un posto migliore. Io voglio solo rendere il mondo un posto più bello".