Marco Pittoni, il ricordo di un ufficiale dei carabinieri che il popolo amava

UCCISO DALLA CRIMINALITA'. L'esempio di come la divisa nulla sarebbe se non fosse indossata da un uomo giusto.

Marco Pittoni, il ricordo di un ufficiale dei carabinieri che il popolo amava

Il 6 giugno del 2008 a Nocera Inferiore (Sa), un ragazzetto di 15 anni andò a rapinare un ufficio postale e sparò alla gola, ammazzando un ragazzo di appena 30 anni. Si chiamava Marco Pittoni, tenente dell'Arma dei Carabinieri.

I familiari non distrussero nessun ospedale, nessuna indignazione e nessun grido di vergogna "lanciato" in Tv, sui media e nei social... solo silenzio. Restarono chiusi nel proprio dolore.
Alla mamma gli fu consegnato un tricolore e una medaglietta di ferro dorata.

La mano che sparò era figlio d'arte, figlio di camorristi.

Il tenente Pittoni era un uomo amato dalla cittadinanza e le sue presenze tra la gente erano un segno di come la divulgazione della legalità trova spazio tra la gente.
Non solo un ufficiale ma un ragazzo semplice che aveva fatto della sua divisa una missione.

Per la cronaca, i suoi assassini furono arrestati dopo qualche giorno di ricerche sul territorio campano.
Un ragazzo che a 15 anni era già un criminale, che respirava aria di camorra e che ha iniziato la sua carriera uccidendo un uomo perbene, un ufficiale dell'Arma dei carabinieri. Un esempio per i giovani e per chi crede e lotta per una giustizia sempre più calpestata.

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