11 gennaio 1945: arresto di Remigio Stiletto

L’altopiano del Cansiglio, del quale fa parte il paese di Tambre d’Alpago (BL), aveva subito un grande rastrellamento nel settembre ’44, in quanto nella zona erano attivi vari gruppi partigiani. L’attenzione sulla zona, però rimase alta, tanto che nuovi arresti seguirono nel dicembre (ma i fermati furono tutti rilasciati dopo poche ore) e soprattutto nel gennaio, quando 33 abitanti di Tambre vennero catturati e destinati alla deportazione nei campi nazisti.

11 gennaio 1945: arresto di Remigio Stiletto

Fra di loro, c’era anche il 16 enne Remigio Stiletto: nato il 2 settembre (o novembre) 1927, a 13 anni si sposta a Trento per lavorare in una fattoria, tornando a Tambre due anni più tardi. Qui lavora come boscaiolo, presumibilmente per la Todt. Nella serata dell’11 gennaio, a seguito di una delazione, le SS bussano alla porta di casa loro e arrestano Remigio, accusato di essere un fiancheggiatore della Resistenza, e il fratello Silvio, 19 anni, partigiano della ‘Divisione Nannetti’.

Incarcerati insieme agli altri 31 tambresi, sono portati al campo di transito di Bolzano e da lì deportati a Flossenbürg, dove arrivano il 23 gennaio. Qui Remigio è adibito allo ‘smaltimento’ dei cadaveri nei forni crematori.

Il lager di Flossenbürg è liberato il 25 aprile 1945: in quella data, solo tre dei deportati dell’11 gennaio sono ancora vivi, fra loro anche Remigio, ma non Silvio. Dopo la guerra Remigio torna a lavorare, per un periodo a Trento, e infine nuovamente nella sua Tambre, dove rimane fino alla morte. Il 27 gennaio 2012 riceve la Medaglia d’Onore riservata a deportati e internati. Muore, ultimo dei sopravvissuti tambresi, il 10 settembre 2014 per un infarto, all’età di 87 anni.

Per approfondire:

R. Stiletto, a cura di A. Lotto, Nel lager di Flossembürg* https://www.unive.it/.../n3/12-Nel_lager_di_Flossemburg.pdf.

*il nome corretto del lager è ‘Flossenbürg’, ma in questa sede si riporta il nome come appare nel testo.

fonte: ANED - Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti