15 marzo 1944: arresto di Shlomo Venezia

Arrestato ad Atene dopo l’occupazione tedesca della Grecia, viene deportato ad Auschwitz-Birkenau, dove riesce miracolosamente a sopravvivere nonostante i Sonderkommando venissero eliminati nel giro di pochi mesi.

15 marzo 1944: arresto di Shlomo Venezia

“Poco tempo prima dello scoppio della rivolta, durante le ultime gassazioni di massa nel Crematorio, mi trovai per caso nello spogliatoio all'arrivo di un gruppo di prigionieri selezionati all'ospedale del campo.
C'erano due o trecento persone e tutti sapevano perché si trovavano lì.
Ad un tratto sentii qualcuno che chiamava: «Shlomo!».
Sorpreso, mi girai per vedere chi poteva conoscermi. La voce ripeté: "Shlomo, non mi riconosci?"
Osservando l'uomo che aveva parlato, finii col riconoscere il cugino di mio padre, Lèon Venezia.
[…] era venuto il suo turno per entrare nella camera a gas.
Era tra gli ultimi e il tedesco si mise a urlare. Lo presi per un braccio mentre continuava a farmi domande sconvolgenti: «Quanto tempo ci si mette a morire? Si soffre molto?»
Non sapevo cosa rispondergli e per rassicurarlo mentii, dicendogli che non sarebbe durato molto, che non avrebbe sofferto.
In realtà passare tra i dieci e i dodici minuti alla ricerca di aria è lungo...
Dopo esserci abbracciati, lui entrò per ultimo e il tedesco chiuse la porta dietro di lui.
I miei compagni mi sostennero e mi fecero allontanare perché non lo vedessi all'apertura della porta della camera a gas.
Era già duro averlo visto così.
Poi, quando lo portarono davanti ai forni, ci chiamarono, me e mio fratello, per recitare la preghiera del kaddish prima di bruciare il corpo.”
 

Nato a Salonicco (ex territorio della Serenissima) da una famiglia di ebrei sefarditi, Shlomo Venezia è stato uno dei soli due italiani superstiti a lavorare nei Sonderkommando, le squadre adibite allo smaltimento dei cadaveri nei lager.

Arrestato ad Atene dopo l’occupazione tedesca della Grecia, viene deportato ad Auschwitz-Birkenau, dove riesce miracolosamente a sopravvivere nonostante i Sonderkommando venissero eliminati nel giro di pochi mesi.
Tornato a casa, per molti anni non parlò, lo fece solo dopo 40 anni.
È morto a Roma il 1° ottobre 2012, a 88 anni.



Per approfondire:

S. Venezia
, Sonderkommando Auschwitz, Rizzoli, Milano, 2007.


fonte: ANED - Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti