Non le spensero la violenza dei malvagi ma le leggi dello Stato

Nel silenzio, nelle complicità, nelle connivenze di troppi TeleJato è stata costretta a spegnere le frequenze. Ma non si ferma, attivata raccolta fondi per il digitale terrestre.

Maggio ci vuole tanto, troppo coraggio. Esauriti i giorni del calendario verrebbe da parafrasare la canzone dell’immenso Faber di fronte al diluvio, alla marea montante che dai social alle grandi televisioni, dalla carta stampata main stream a cerimonie e pennacchi ci hanno inondato.

Un alieno che sbarcasse nell’Italia del 2022, di fronte a tutto questo penserebbe di essere arrivato in un Paese di cuor di leoni, di coraggiosi combattenti, nel paradiso dell’autentico impegno civico e della schiena dritta. Un mese iniziato con la celebrazione della Giornata per la Libertà di Stampa, il giorno in cui girogirogirotondo quanto è bello il giornalismo, quanto è bello il cane da guardia (come insegna la più nobile tradizione anglosassone) del Potere, quanto è bello non dare tregua a mafiosi e squallide consorterie di ogni genere.

Questa è la fiction, è il teatro. Poi c’è la realtà. Di un Paese dove il giornalismo viene “rispettato” come accaduto ancora una volta di recente con Report, come accade con tanti cronisti di provincia isolati, abbandonati, emarginati, ignorati, delegittimati perché scrivono e parlano, del Paese in cui si ignora e si tace complici di fronte alla persecuzione e al rischio della vita di Julian Assange. Il moderno Prometeo, come l’abbiamo definito mesi fa, di cui in Italia è proibito parlare e scrivere se non per ripetere le menzogne e le frasi fatte comode al Potere. https://www.wordnews.it/julian-assange-stanno-assassinando-un-moderno-prometeo

La Giornata Internazionale della Libertà di Stampa, celebrata e decantata, è il 3 maggio. Oltre la cortina fumogena dei pennacchi e delle belle parole il culmine delle celebrazioni all’italiana è arrivata due giorni dopo, il 5 maggio: TeleJato è stata costretta ad interrompere le trasmissioni e a spegnere il segnale televisivo.

È giunto così a compimento una storia ormai lunga lustri, la “legge dello Stato” è arrivata dove non sono arrivate minacce, intimidazioni, violenze dei malvagi e violenti parafrasando la celebre frase di Martin Luther King. Negli ultimi anni quanti fiumi di parole, quanta indignazione delle papere a comando sul “sistema Palamara”, contro la magistratura strumento di poteri e potentati e non certo della giustizia. Abbiamo, e continuiamo, dovuto subire le più squallide strumentalizzazioni, le trombonate più vergognose di chi ha perseguitato per anni e ne è stato “compagno di viaggio” contro magistrati indipendenti, giornalisti giornalisti, contro chi non solo non si è mai allineato al Potere ma lo ha sempre combattuto senza tregua. Ad una voce non è stata data dignità di parola, una voce non ha bucato il mainstream e nulla gli è stato riconosciuto dall’inner circle: TeleJato.

Ma la storia resta storia, i fatti sono gli atti, e nessuna “verità di comodo” può cancellarli: le scomode inchieste di TeleJato sulla “mafia dell’antimafia”, su Saguto e dintorni hanno anticipato e scoperchiato pentoloni e svelato quanto stava accadendo.

Le reazioni dell’inner circle le abbiamo viste in questi anni, dai garantisti con i ricchi e potenti colletti bianchi diventati improvvisamente tutti manettari, da Je suis Charlie e vivaPeppinoImpastatoquantosofighiicentopassieurlarelamafiaèunamontagnadimerda diventati tutti improvvisamente benpensanti e politically correct. Il branco scatenatosi contro Pino Maniaci, TeleJato e tutti coloro che non si sono allineati – ponendo dubbi, interrogativi, leggendo e cercando di comprendere oltre la coltre – che poco più di un anno, alla vigilia di un’altra Giornata della Libertà di Stampa, è diventata muta, cieca, sorda ed insensibile che le tre scimmiette scansatevi.  

TeleJato non si ferma, TeleJato non verrà zittita. E l’avventura continuerà, è stato lanciato un appello e una raccolta fondi per permettere l’acquisto di frequenze del digitale terrestre e tornare in onda più incazzati e scomodi di prima.

 

Queste le opzioni per partecipare alla raccolta fondi:

GoFundMe: gofund.me/08e7d09f

PayPal: paypal.me/sostienitelejato

 

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