Pedofilia, in Italia un’indifferenza reale

PRIMA PARTE/A Savona in arrivo la prima panchina viola proposta da Rete L’Abuso-associazione dei sopravvissuti agli abusi del clero.

Pedofilia, in Italia un’indifferenza reale

Un mese fa tutti i riflettori e le attenzioni mediatiche del Belpaese erano concentrati sulla cerimonia di incoronazione di Carlo d’Inghilterra. Giorni di attesa spasmodica, costruiti dai grandi media, dirette televisive della cerimonia, settimane di pagine di quotidiani e settimanali e di ore ed ore televisive. Alcune trasmissioni, anche del servizio pubblico, sono state per quasi tutto il mese di maggio interamente dedicate all’incoronazione del nuovo sovrano britannico. A volte veniva il dubbio che c’era più interesse mediatico in Italia che nella stessa Inghilterra.

Gran parte dell’attenzione televisiva e dei grandi giornali è stata dedicata ad ogni secondo e frivolezza della cerimonia (a cui ha fatto da contraltare il quasi totale silenzio sugli arresti di alcuni attivisti anti-monarchici).

E al figlio fuggitivo e tornato per la cerimonia. Fiumi di parole, d’inchiostro, di riflettori televisivi sull’ingresso, sulla permanenza durante la cerimonia, su cosa ha fatto dopo, sulla moglie rimasta lontana dai reali. Praticamente Harry è diventato una presenza fissa delle giornate di chiunque provava ad “informarsi” in Italia. Pochi accenni, ma più per come era vestita la consorte, al fratello del Re. Sappiamo tutto o quasi della rottura tra Carlo d’Inghilterra e il figlio eppure non è l’unica rottura in famiglia. L’altra coinvolge proprio il fratello Andrea.

E per motivi molto più importanti e pesanti di gossip e simili: Andrea era amico ed è coinvolto nel giro del miliardario pedofilo statunitense Epstein. Ma nel maggio reale dell’infotainment italico non vi è stato dedicato neanche un secondo. Eppure, basterebbe volgere lo sguardo a brevi notizie delle agenzie o ancor di più alla stampa non italiana, Epstein è ancora tema d’attualità. E l’Italia, il Paese della vicenda squallidamente definita delle «baby squillo dei Parioli» anni fa e di tante altre, ha personaggi che per come sono state ricostruite le vicende da varie inchieste non sono poi molto lontani da Epstein.

Nei mesi successivi all’omicidio di Pamela Mastropietro realizzò un’inchiesta per Rainews24 Angela Caponnetto: «un giro di prostituzione minorile e droga in cui sarebbero coinvolti persone della Macerata bene che utilizzano come manovalanza gruppi di immigrati, in particolare nigeriani dediti al traffico di stupefacenti – si legge nella presentazione dell’inchiesta - gente insospettabile che partecipa a festini a luci rosse dove vengono portate ragazze giovani e fragili come la nostra testimone». Fanpage.it dopo l’arresto di Alberto Genovese pubblicarono interviste ad una modella che aveva partecipato a «party» romani.  Sul sito de Il Giornale fu pubblicato su questa intervista un articolo eloquente già dal titolo: «Quei festini in stile Genovese a cui partecipavano pure preti e vescovi».

L’articolo fu ripubblicato dal sito di Rete L’Abuso qui https://retelabuso.org/2020/12/12/quei-festini-in-stile-genovese-a-cui-partecipavano-pure-preti-e-vescovi/ 

La Rete sta promuovendo un’iniziativa per sensibilizzare e rompere i muri di omertà e silenzio intorno alla pedofilia clericale: le panchine viola. Una di queste panchine sarà installata a Savona. «Recentemente abbiamo ricevuto un premio internazionale per il lavoro difficile e spesso poco riconosciuto fatto dalla Rete in questi 13 anni – ha sottolineato Francesco Zanardi, presidente di Rete L’Abuso - abbiamo così pensato di lanciare questa iniziativa suggerita dai colleghi americani, e ci siamo resi conto che in Italia non esistono ad oggi panchine dedicate ai minori abusati. Come per tante altre battaglie di sensibilizzazione, questa è rivolta a un tema che in Italia nessuno vuole affrontare: infatti questa è la prima iniziativa a livello nazionale, lanciata da sopravvissuti e sostenitori». Grazie all’istanza di Zanardi al Comune di Savona si è creata l’occasione per regolamentare l’installazione di panchine tematiche in città: una delle due panchine già presenti è burocraticamente “abusiva”.

Questo il racconto della “scoperta” da parte di Zanardi riportato in un articolo pubblicato sul sito web di Rete L’Abuso qui https://retelabuso.org/2023/05/22/savona-in-arrivo-la-panchina-viola-per-i-minori-abusati-il-comune-norma-le-panchine-colorate-e-ne-scopre-una-abusiva/ .

«Procedendo alle formalità presso l’Ufficio toponomastico del Comune  abbiamo scoperto di essere in sostanza gli unici ad aver presentato la domanda per l’istallazione di una panchina tematica, nel rispetto delle norme e della valutazione dell’ufficio, competente per l’arredo urbano pubblico. Quando un membro dell’ufficio si è recato dove chiedevamo di installare la panchina, con stupore ne ha trovata un’altra, di cui però l’Ufficio non sapeva».

«Ma nessuno dal Comune sembrerebbe essersene mai accorto, almeno fino alla nostra richiesta. L’associazione chiederà indagini e sporgerà querela per il reato di appropriazione e deturpazione dell’arredo pubblico nelle varie installazioni che risulterebbero abusive all’insaputa del Comune».